
SPECIALE 2 – MESE PREVENZIONE Alcol: il meno possibile per evitare danni
Il consumo di alcol è associato a tumori di numerosi organi: cavo orale, faringe, laringe, esofago (tutte sedi in cui vi è una forte sinergia cancerogena con il fumo di sigaretta), fegato, colon-retto, mammella, pancreas.
Nel metabolismo dell’alcool etilico si forma acetaldeide, un composto che causa danni al DNA, Vi sono persone con una variante genetica che rende più rapida l’attività dell’enzima che compie tale reazione con una maggiore produzione della sostanza tossica e un più elevato rischio di induzione della mutazione che causa il tumore. Probabilmente interviene un altro meccanismo dovuto alla interferenza dell’alcool sul metabolismo dei folati.
Ovviamente va detto che il rischio di avere una malattia è dose-correlato.
I Paesi europei hanno un elevato consumo di alcool, maggiore nelle nazioni dell’Est, che causa 95 000 morti premature, di cui 25 000 donne. L’alcool negli uomini è responsabile di 1/7 delle morti premature e di 1/13 nelle donne. Negli ultimi anni si è assistito a un preoccupante aumento tra i giovani del “binge drinking”, la cosiddetta abbuffata alcolica che consiste nel consumo di più di 5 bevande alcoliche fuori dei pasti in un breve arco di tempo, saltuariamente, spesso nel fine settimana con ubriacature e talvolta intossicazioni etiliche.
Il consumo alcoolico causa un aumento di malattie altrettanto gravi dei tumori: cirrosi epatica in primo luogo e poi ictus, disturbi cognitivi, danni in gravidanza e sono più frequenti le morti per incidenti stradali e infortuni lavorativi e casalinghi, violenze, omicidi e suicidi.
Abbiamo chiesto al Professor Oscar Bertetto, Oncologo medico ex direttore Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta di illustrarci le complesse interazioni tra comportamenti e rischio di malattia.
Secondo il Cancer Plan il consumo di alcol è un fattore di rischio troppo alto, per cui l’indicazione è quella di smettere, ha un senso?
L’interruzione della assunzione di alcool riduce il rischio di tumore di circa il 2% per ogni anno dopo la cessazione. La diminuzione del consumo di bevande alcooliche da più di 4 al giorno a 1 o meno riduce il rischio di cirrosi epatica del 21%, il tumore del colon retto del 31%, il tumore della mammella del 30%.
Per quest’ultimo tumore parrebbe particolarmente rischiosa l’assunzione etilica negli anni precedenti la prima gravidanza per un aumento della espressione sulle cellule mammarie dei recettori estrogenici indotti dall’alcool.
Circa il 6% dei tumori sono indotti dall’alcool, ma non è ancora del tutto chiarito il ruolo delle diverse variabili: livello del tasso alcolico delle bevande assunte, frequenza del consumo, età di inizio, durata nel tempo della esposizione. Il consiglio è di non superare i 20 grammi al giorno di alcool puro per gli uomini (da 1 a 2 bicchieri di vino ai pasti) e i 10 grammi per le donne (da ½ a 1 bicchiere di vino ai pasti).
Ricordiamo il telefono verde del Ministero della Salute per informazioni su alcol e salute: 800632000