2022: IL COLORE DELL’ANNO È VERY PERI!

di Anna Benedetto

Si chiama Very Peri il PANTONE 17-3938 celebrato dal Pantone Color Institute (il centro di ricerca del colosso statunitense che produce tecnologie per la grafica e cataloga i colori secondo codici riconosciuti a livello mondiale) come colore dell’anno 2022

Annunciato il 9 dicembre 2021, il colore ha un nome che sembra quello di una pop star internazionale e non poteva farselo sfuggire Lady Gaga che lo scorso novembre ha scelto di sfoggiare in anteprima questa cromia per outfit e make-up alla premiere londinese del film “House of Gucci”. Ed ovviamente il mondo della moda e del marketing ha recepito il dictat di questa tendenza.

Un colore metafora del momento presente 

Il colosso statunitense – il cui nome è divenuto sinonimo di colore – dal 1963 è leader mondiale indiscusso per quanto riguarda il sistema cromatico, offrendo ricerche sulla psicologia del colore, previsioni su tendenze stagionali e consulenze per integrare il colore in strategie aziendali vincenti per i suoi clienti.

Secondo l’Istituto nessun’altra tinta più di Very Peri, un “neo colore” che coniuga questa dinamica tonalità blu pervinca – in inglese periwinkle – con un vivace sottotono rosso-viola, avrebbe potuto rappresentare meglio l’anno che verrà.

Lo studio e la ricerca si evince dalle motivazioni date dall’azienda per definire il colore dell’anno: «Viviamo in tempi di trasformazione. Mentre emergiamo da un intenso periodo di isolamento, le nostre nozioni e standard stanno cambiando. Mostrando una fiducia spensierata e una curiosità audace che anima il nostro spirito creativo, il curioso e intrigante PANTONE 17-3938 Very Peri ci aiuta ad abbracciare questo paesaggio alterato di possibilità, aprendoci a una nuova visione mentre riscriviamo le nostre vite. Riaccendendo la gratitudine per alcune delle qualità che il blu rappresenta integrate da una nuova prospettiva che risuona oggi, Very Peri pone il futuro davanti a noi in una nuova luce».

Un colore per condizionare mente e marketing

Dal prisma di Newton in poi i fisici hanno dimostrato che i colori sono onde elettromagnetiche e la loro visione richiede luce.

In natura i colori non esistono così come noi li vediamo. È l’occhio umano che assorbe dalla luce una radiazione elettromagnetica e, a seconda della lunghezza d’onda e dell’intensità di questa radiazione, i fotorecettori della retina inviano un determinato stimolo al cervello che si trasforma nella percezione di un particolare colore. 

Recepita dal cervello, la percezione di un colore non è solo fisico-percettiva, ma è una complessa esperienza psichica che evoca una risposta specifica e complessa che è contemporaneamente fisiologica, posturale, motoria oltre che emotiva ed ideativa.

La psicologia dei colori viene applicata in svariati ambiti: dalla moda, al design, alla pubblicità, al neuromarketing, ma anche come terapia per determinati disturbi, test di personalità e di selezione lavorativa. 

Quando pensiamo a una sala operatoria, il verde è il primo colore che ci viene in mente, il colore del camice dei chirurghi. Le ragioni sono funzionali: anzitutto l’occhio umano ha il picco di massima sensibilità per le frequenze relative alla luce verde. Distingue, cioè, meglio il verde, poi il rosso e infine il blu; motivo per cui il verde – oltre ad essere il colore preponderante del mondo naturale – è da sempre considerato il colore del relax e della distensione. Esso siede a metà tra blu, il colore della tranquillità e della pace, e giallo che, invece, ispira calore ed energia.

L’esposizione al verde provoca una serie di effetti benefici come rilassamento della muscolatura, riduzione dello stress, senso di calma, recupero fisico: situazione ottimale per calmare anche il paziente più nervoso.

Il verde è stereotipicamente anche il colore della “speranza”: non a caso il “tavolo verde” identifica il terreno di gioco in cui riversare bisogni e speranze.

Inoltre il verde è colore complementare del rosso.  Questo vuol dire che le macchie di sangue saranno molto meno visibili su un camice verde. La retina, infatti, mette subito a confronto zone rosse e zone verde e laddove c’è del rosso circondato dal verde, la stimolazione è massima. «Si pensa che questa scomposizione dei colori, operata già a livello retinico, sia un adattamento alle condizioni naturali della vita sul pianeta Terra» interviene Guido Marco Cicchini, ricercatore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR. «Frutti rossi, in mezzo a fogliame verde, sono spesso gli oggetti di maggior interesse per tutti gli animali che vivevano in zone umide e tropicali, dove la vita si è evoluta. Avere un sistema che identifica da subito questi oggetti fornisce sicuramente un vantaggio evolutivo».

Il rosso, poi, riveste un ruolo speciale tra i colori dell’arcobaleno. Dotato di una lunghezza d’onda particolare, vien messo a fuoco in un punto diverso degli altri colori. Mediante complessi fenomeni ottici e di corrispondenza tra i due occhi, un oggetto rosso è come se fosse presentato davanti agli altri. Da cui la sua salienza ed il suo ruolo come colore dell’allerta (o di pericolo). Va detto che questa priorità del rosso dal punto di vista fisico è minimale, perciò è probabile che oltre ad una natura diversa di ciascun colore ci sia molto di convenzionale nelle emozioni associate ai colori.

Le ricerche di psicologia inoltre non sono concordi nello stabilire una valenza positiva o negativa a particolari tonalità. Ricerche recenti dimostrerebbero che la valenza positiva di un colore è piuttosto associata alla chiarezza (e alla saturazione) dell’oggetto in esame. Insomma il giallo è il colore dell’energia non in quanto giallo ma in quanto uno dei pochi colori dello spettro ad essere simultaneamente chiaro e ben saturo. Se portassimo colorimetricamente il giallo allo stesso livello di saturazione e chiarezza del viola, otterremmo l’ocra. Un colore che difficilmente assoceremmo a sensazioni positive.

Un colore per tragettarci oltre la pandemia e le convenzioni 

Nel caso specifico di Very Peri, più ci si avvicina al viola più vengono stimolati i neurotrasmettitori che favoriscono la riflessione, così come quelli che facilitano il pensiero profondo su di sè. Viene identificato come il colore della filosofia e della spiritualità ed è capace di stimolare la concentrazione e la creatività, di contrastare le sensazioni negative.

Il viola per la psiche esprime la ricerca di nuovi equilibri e la conciliazione di due colori primari oppostil’equilibrio e la costanza del blu, l’energia e la passione del rosso

Carl Gustave Jung, padre della psicologia analitica e teorizzatore di una analogia tra colori e tipi di personalità, definì il viola «il colore tra l’umano e il divino, l’unione di due nature».

Nella tradizione cristiana il viola è il colore liturgico associato a penitenza e lutto, viene usato ai funerali e rappresenta il sacrificio di Cristo. 

A teatro e nel mondo dello spettacolo è notoriamente bandito a causa di una superstizione che ha origini nel Medioevo quando, durante i giorni della Quaresima, venivano vietate tutte le rappresentazioni teatrali e gli spettacoli pubblici. Questa limitazione causava disagi economici agli attori e alle maestranze che vivevano di teatro ed è il motivo per cui ancora oggi nel mondo dello spettacolo gli oggetti e gli abiti viola sono considerati di malaugurio.

A maggior ragione la scelta di Lady Gaga di presentarsi a una premiere con questo colore risulta anticonvenzionale, coerentemente al “significato” di questa nuance.

Per la prima volta gli analisti dell’Istituto non hanno individuato una tonalità già presente nella palette Pantone, ma hanno scelto di partire da zero per creare in laboratorio un nuovo colore, complesso e fluido, che non nasce da una precisa influenza nel mondo reale e che al tempo stesso incarna perfettamente lo spirito del tempo. Nel 2021 il Pantone Color Institute aveva scelto due colori per rappresentare lo spirito del tempo: un grigio “Ultimate gray” e un giallo “Illuminating”, tesi e antitesi che ambiscono a una soluzione. 

Per l’anno che è alle porte, come dichiarato da Laurie Pressman, vice presidente di Pantone Color Institute, «Grazie ad un nuovo colore, riflettiamo l’innovazione e la trasformazione globale in atto. La società continua a riconoscere il colore come forma fondamentale di comunicazione ed espressione e la complessità di questa nuova tonalità di blu, infusa di rosso-viola, evidenzia le possibilità che si aprono davanti a noi».

…E dunque ci auguriamo che il 2022 sia tutto “viola speranza”!

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