Acido folico e declino cognitivo: una connessione chiara e importante

Studio rivela la connessione chiara

Uno studio condotto dal Trinity College di Dublino, nell’ambito dell’Irish Longitudinal Study on Aging (TILDA), ha rivelato un legame significativo tra bassi livelli di folati (la forma naturale dell’acido folico) e un declino cognitivo accelerato. Questa scoperta è di rilevante importanza per la salute mentale delle persone anziane, poiché il declino cognitivo è un precursore ben noto della demenza, una condizione che colpisce una parte significativa della popolazione mondiale e rappresenta una delle principali cause di disabilità e mortalità.

Un campione significativo

Nel corso di questo studio, sono stati analizzati dati provenienti da oltre 3.000 individui di età superiore ai 50 anni residenti in Irlanda, costituendo così il campione più ampio mai utilizzato per esaminare i legami tra i folati e la funzione cognitiva. Gli esperti hanno condotto analisi e test per valutare sia i livelli di folati che la funzione cognitiva. Ciò ha portato alla scoperta che le persone anziane con bassi livelli di folati hanno un rischio maggiore di sperimentare un deterioramento della funzione cognitiva nel corso di otto anni, con particolare evidenza nelle prove di memoria episodica.

Ruolo chiave dell’acido folico

L’acido folico, presente in una varietà di alimenti, gioca un ruolo fondamentale nella sintesi e nella riparazione del DNA, nella formazione di globuli sani e in altri processi genetici. La sua carenza può causare anemia ed è associata a malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. Tuttavia, questo studio ha rivelato che una carenza di folati è anche un indicatore precoce di un declino accelerato della funzione cognitiva, in particolare per quanto riguarda la memoria episodica.

Importanza della prevenzione e del trattamento

I risultati di questa ricerca hanno un’importanza cruciale poiché sottolineano l’importanza di identificare precocemente i fattori di rischio associati al declino cognitivo e di intervenire in modo appropriato. Attualmente, la demenza rappresenta una sfida globale, con milioni di individui colpiti ogni anno. L’identificazione del basso contenuto di folati come nuovo fattore di rischio offre opportunità per l’adozione di misure preventive e terapie che potrebbero rallentare o prevenire il deterioramento cognitivo nelle persone anziane.

Preservare la funzione cognitiva

In conclusione, i risultati di questo studio forniscono prove solide dell’importante connessione tra bassi livelli di folati e un declino cognitivo accelerato nelle persone anziane, suggerendo che l’ottimizzazione dell’apporto di acido folico potrebbe contribuire a preservare la funzione cognitiva e la salute mentale nelle fasi più avanzate della vita.

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