Alcol: in Europa si beve, troppo

Redazione

2545 morti al giorno in Europa. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in Unione Europea si registra il più alto tasso di consumo di alcol al mondo. I dati forniti dall’Oms evidenziano che ben otto dei dieci Paesi del mondo in cui il consumo di alcol è maggiore si trovano in Europa. Nel pubblicare il comunicato, l’ente ha ricordato che l’abuso eccessivo di questo non solo mette sotto pressione i sistemi sociali e sanitari, causando anche numerosi danni economici, ma può provocare il cancro. E che le morti da cancro alcol-correlato sono in aumento.

In Europa, solo nel 2018, circa 180.000 casi e 92.000 decessi per cancro sono stati causati dall’alcol. Il consumo di alcol ha causato circa 45.500 casi di cancro al seno nelle donne di cui 12.100 decessi, e circa 59.200 casi di cancro del colon-retto in donne e uomini di cui 28.200 decessi. L’11% circa di tutti i casi di cancro causati dall’alcol nella Regione europea dell’OMS sono legati a consumi quotidiani “moderati”, non eccedenti una bottiglia di birra (500 ml), 2 bicchieri di vino (200 ml) o 60 ml di superalcolici al giorno. I rischi per la salute aumentano notevolmente all’aumentare delle quantità di alcol consumate (dati ISS).

Tra i Paesi che fanno registrare il consumo più elevato troviamo l’Islanda, la Norvegia e l’Ucraina. 

L’Oms ha quindi avviato un progetto chiamato Evidence into Action Alcohol (Evid-Action). La campagna, finanziata con 10 milioni di euro, punta a rafforzare l’educazione sanitaria sull’alcol, a migliorare il suo screening e le etichette di avvertenza sanitaria per le bevande alcoliche. Il progetto ‘Evidence into Action Alcohol’ sostiene azioni in tutta l’UE, così come in Islanda, Norvegia e Ucraina, per ridurre l’uso dannoso di alcol.

Incidenti stradali: 1 su 4 colpa dell’alcol

L’OMS parla di consumo dannoso, i produttori parlano di ‘consumo responsabile’ perché oltre al cancro non dobbiamo dimenticare i danni al fegato e le morti sulla strada che spesso coinvolgono vittime innocenti. In un caso su 4 le morti per incidenti stradali nel mondo sono colpa dell’alcol. Questo dato globale rilasciato dall’Organizzazione mondiale della sanità nei suoi report annuali è servito come punto di partenza agli autori di uno studio appena pubblicato su Alcoholism: Clinical & Experimental Research. Anche l’età è un dato rilevante. I giovani adulti tra i 20 e i 34 anni sono le persone più a rischio di morire in un incidente causato dall’alcol. La fascia d’età tra i 50 e i 69 anni è quella meno a rischio.

E’ facilmente intuibile che il numero di morti sulle strade dovuto all’alcol è direttamente proporzionale al consumo di alcolici dei singoli Paesi. Dove si beve di più si muore di più.

La produzione di bevande alcoliche ha una tradizione millenaria specialmente in Italia e Francia e il mio timore è che di fronte ad una epidemia di morti e costi sanitari le autorità mondiali vadano verso una politica di ‘tolleranza zero’ e dirigendosi verso una sorta di proibizionismo e integralismo. Non dobbiamo dimenticare che il vino rosso contiene anche sostanze come polifenoli e resveratrolo. Dobbiamo puntare all’educazione della popolazione verso un bere moderato, che non superi i limiti oltre i quali aumentano i rischi per la salute. Questo indica anche che il consumatore sia in grado di fare delle scelte non solo sulle quantità da assumere ma anche nella qualità, evitando o limitando fortemente i superalcolici.

Donne più a rischio di cancro al seno 

I dati forniti dall’Oms, sottolineano gli esperti, mostrano che in Ue circa la metà dei casi di cancro al seno sono correlati al consumo leggero o moderato di alcol. La stessa organizzazione nel 2020 aveva ribadito come Non esistano quantità sicure di consumo di alcolici, il rischio zero per il cancro è legato all’astensione dalle bevande alcoliche. Il messaggio cardine del Codice Europeo contro il Cancro rilanciato in occasione dell’ottava Settimana di sensibilizzazione europea sui danni correlati all’alcol (AWARH).

“L’alcol è un cancerogeno del gruppo 1, nella stessa categoria dell’arsenico, dell’amianto e del tabacco. Eppure la maggior parte delle persone non è consapevole dei molti rischi che l’alcol pone alla loro salute”, ha dichiarato Hans Henri P.Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa.

Nel 2016, infatti, quasi 80.000 persone sono morte a causa di qualche tumore correlato all’alcol, sottolinea l’Oms, mentre sono stati persi a causa della disabilità o di morte prematura, 1,9 milioni di anni di vita. Numeri analoghi a quelli delle morti fumo-correlate.

Le relazioni pericolose

Come se non bastasse le persone che consumano sia alcol che tabacco hanno un rischio 30 volte maggiore di sviluppare tumori del cavo orale, dell’orofaringe, della laringe e dell’esofago, rispetto alle persone che consumano solo alcol o solo tabacco.

“L’alcol non solo può causare malattie pericolose per la vita, ma può anche provocare danni economici ed esercitare pressioni finanziarie sui sistemi sociali e sanitari dei paesi dell’UE”, ha affermato John F. Ryan, vicedirettore generale ad interim per la salute e direttore della sanità pubblica, del cancro e della sicurezza sanitaria presso la Commissione europea. Il progetto ‘Evidence into Action Alcohol’ sostiene azioni in tutta l’UE, così come in Islanda, Norvegia e Ucraina, per ridurre l’uso dannoso di alcol”, ha concluso Ryan.

“Il nostro appello” dichiara Johann Rossi Mason, Direttore editoriale di MOHRE “è che proprio i giorni di festa siano ispirati alla sobrietà come principio, limitandosi a apprezzare un poco di alcol per brindare in allegria e non eccedere nel tentativo di cercare una ebbrezza artificiale”.

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