Alti livelli di proteine ​​possono spiegare come l’esercizio fisico abbia benefici sul ​​cervello

di Redazione

Che l’esercizio fisico faccia bene anche al cervello, rallenti la neurodegenerazione  e diminuisca il rischio di demenza è fatto abbastanza noto. Beneficio che si attribuisce all’ingente apporto di ossigeno di cui il cervello è ghiotto, insieme allo zucchero. Se sino ad oggi però la relazione era sostenuta da ipotesi, oggi la scienza potrebbe aver dato delle risposte più certe.

In uno studio recente pubblicato su Alzheimer’s & Dementia, i ricercatori hanno esaminato il cervello degli anziani dopo la loro morte e hanno scoperto che coloro che erano rimasti attivi in ​​tarda età avevano quantità maggiori di proteine ​​sinaptiche. Sostanze che ​​migliorano le connessioni tra neuroni. 

Allo studio hanno preso parte più di 400 anziani sani, che hanno autorizzato l’analisi del cervello post mortem. La loro attività fisica media giornaliera è stata invece calcolata attraverso dispositivi come gli smartwatch e interviste. Dopo il decesso sono stati prelevati campioni di tessuto da sei regioni del cervello.

Le persone che erano le più attive fisicamente avevano una maggiore quantità di proteine sinaptiche sia nell’ippocampo, torre di controllo della memoria che in altre aree che regolano le funzioni cognitive. Hanno mostrato inoltre che le proteine ​​sinaptiche possono interrompere l’accumulo di amiloide e tau, le ‘colleghe ​​tossiche’ distintive di Alzheimer e Parkinson.

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