Amazon Clinic: la Sanità è diventata l’anima del commercio?

di Anna Benedetto

 

Si chiama Amazon Clinic (https://clinic.amazon.com/) il servizio di assistenza medica online h24 che Amazon offre via chat ai suoi utenti. Il suo motto è “la sanità a portata di un messaggio di testo” ed è attualmente fruibile in 32 stati americani su 50.

 

LINK al video esplicativo: https://m.media-amazon.com/images/G/01/katara/Introducing_Amazon_Clinic_-_no_CTA_-_Final_Mix_v2.mp4

Clinic arriva tuttavia dopo il fallimentare esperimento di Amazon Care (https://amazon.care/) di lanciare un servizio di telemedicina dedicato ai dipendenti Amazon e alle aziende partner. Servizio che verrà interrotto a fine 2022 perché riconosciuto incompleto e non abbastanza competitivo rispetto a quel segmento.

 

Secondo il Dottor Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine Nazionale dei medici FNOMCeO (https://portale.fnomceo.it/), «quella di Amazon è una iniziativa commerciale che ha come obiettivo quello di soddisfare un bisogno di una popolazione che oggigiorno cerca risposte via web, attraverso “Doctor Google”. In realtà un’attività più strutturata è stata effettuata in Inghilterra attraverso la società Babylon Health (https://www.babylonhealth.com) che sta conducendo una sperimentazione con il sistema sanitario inglese a cui propone di sostituire, almeno nella fase iniziale, al medico di famiglia un computer» (si tratta di una chat bot che sottopone il paziente a una specie di triage, raccogliendo una serie di informazioni, atte a velocizzare l’intervento successivo del medico in telemedicina).

 

Come funziona la “clinica” virtuale?
Nessuna attesa e nessuna visita medica (nè in presenza nè in telemedica): basta cliccare sui sintomi di cui si soffre, per poi essere indirizzati ad una consulenza via chat a pagamento con un medico specialista in grado di prescrivere. a discrezione, una diagnosi ed una terapia. A reperire e consegnare il farmaco ci pensa sempre con un click Amazon Pharmacy (https://pharmacy.amazon.com/) con i consueti parametri di celerità, capillarità ed efficienza del colosso mondiale del delivery.

 

Che si tratti di una pillola anticoncezionale, di una pomata per l’acne o una compressa per il mal d’auto, l’interfaccia Amazon Clinic riporta nella home una ventina tra i sintomi più comuni ( non riporta invece le patologie), che gli utenti possono selezionare per proseguire con la consulenza via messaggistica. Il cliente ha inoltre la possibilità di caricare esami e diagnosi pregresse ed ha sempre a sua disposizione le informazioni relative alla corretta assunzione dei farmaci ed un eventuale follow-up sanitario attraverso le medesime modalità online. 

 

«Un sistema  – commenta Anelli – che oggi in Italia non può essere assunto dal servizio sanitario nazionale, se non con previe modifiche legislative. Ma noi lo riteniamo totalmente inadeguato a quelli che sono i bisogni dei cittadini. Uno dei rischi di Amazon Clinic, ad esempio, è che la diagnosi venga fortemente compromessa dal percepito del paziente e non da una analisi obiettiva dei sintomi, effettuata da un professionista. 

Un altro conto è l’utilizzo virtuoso dell’intelligenza artificiale e della tecnologia per coadiuvare il lavoro dei medici e ridurre i tempi di operatività ed intervento degli specialisti delle cure primarie. E questo l’approccio alla digital health che in Italia stiamo approfondendo di concerto con Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS)».

 

Amazon verso la scalata della sanità digitale

I costi del servizio Amazon Clinic variano in base al tipo di malattia ed al tariffario del fornitore scelto per la consulenza. Al momento non vengono accettate le assicurazioni sanitarie, ma in molti casi costa meno della franchigia delle principali assicurazioni. Per quanto riguarda i farmaci invece l’assicurazione è accettata. 

 

Da qualche anno e con avverse vicende come Amazon Care, Amazon guarda con molto interesse al settore medico.

Dopo Amazon Pharmacy – in funzione (sempre negli USA) dal 2020 – ed il più recente Amazon Clinic, la più grande società di commercio elettronico al mondo ha annunciato l’acquisizione per 3,9 miliardi di dollari di One Medical (https://www.onemedical.com/): società che gestisce servizi di cure primarie in abbonamento attraverso la telemedicina e una rete di ambulatori e luoghi di cura affiliati. 

 

Tra business e compensazione delle falle del sistema sanitario USA

 

Paese che vai, sistema sanitario che trovi.

In USA, come sappiamo, la Sanità non è pubblica. E non è nemmeno alla portata di tutti

La vera notizia è che il paese con più miliardari al mondo (secondo le statistiche Forbes 2022) è anche quello che nel post pandemia , nessun altro paese economicamente ricco ha perso così tanto in termini di aspettativa di vita come gli Stati Uniti: 2,42 anni.

Per citare un documento (https://www.cdc.gov/nchs/data/vsrr/vsrr023.pdf) rilasciato a fine agosto dal National Center for Health Statistics (NCHS), l’ente americano che si occupa delle statistiche in ambito sanitario: “Nel 2021 l’aspettativa di vita alla nascita negli Stati Uniti era di 76,1 anni, la più bassa dal 1996”. 

 

L’epidemia da SARS-CoV-2 in questi anni ha messo in evidenza le falle di un sistema sanitario che non tutela le comunità socialmente ed economicamente più fragili (quella nera, degli ispanici e dei nativi), che spesso rinunciano – non potendosele permettere – alle cure primarie.

 

A queste mancanze vuole sopperire l’architettura di sanità online on-demand e a prezzi “calmierati”, messa in piedi proprio in questi anni dal tyconn di Amazon, Jeff Bezos.

Viene da chiedersi se non sia anche la manovra che porterà il secondo uomo più ricco del mondo a scalare la vetta grazie alla telemedicina.

https://mohre.it

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