Cani: quelli che mangiano una volta al giorno vivono di più

Redazione

Li amiamo, coccoliamo, nutriamo, ci occupiamo della loro salute e del loro benessere con un intento anche egoistico, fare si che stiano con noi più tempo possibile. E in alcuni casi li viziamo o li facciamo salire al rango di figli, complice il loro aspetto tenero, con occhi grandi e pelo morbido. Il processo per cui gli animali ci fanno tenerezza e attivano il meccanismo di attaccamento si chiama ‘neotenia’ ed è lo stesso che i neonati ‘usano’ per garantirsi le cure di cui hanno bisogno per sopravvivere.

Ecco allora che un gruppo di scienziati dell’Università di Washington e della Texas A&M University ha reclutato cani e padroni per indagare sui segreti dell’invecchiamento canino. Obiettivo? Comprendere la biologia dell’invecchiamento nei cani da compagnia.

Ne parlato ‘The Atlantic’, settimanale americano, che sottolinea come attraverso registrazioni veterinarie, campioni di Dna, questionari sanitari e test cognitivi, l’iniziativa congiunta terrà “traccia di molti aspetti della vita dei cani nel tempo”.

Obiettivo della ricerca é “individuare schemi e collegamenti tra stili di vita e salute dall’infanzia agli anni d’oro” dei quattro zampe e “studiare così gli aspetti comportamentali e cognitivi della relazione cane-uomo”. Per svolgere i test, saranno coinvolti 40 mila cani da compagnia in un progetto che ha per titolo: Family Dog Aging Project. Per aiutare a migliorare le loro vite anche attraverso le cure che ricevono dai proprietari seguendo le loro vite in famiglia.

Studiare la biologia dei cani da compagnia potrebbe essere un modo più rapido per studiare indirettamente anche quella dei loro ‘umani’. I cani infatti hanno una vita più breve , fortemente legata alle sue dimensioni corporee, con i bovari bernesi che hanno una vita media di sette anni e i chihuahua che quasi la raddoppiano arrivando 13 anni. Uno studio di 70 anni sulle persone sarebbe più o meno equivalente a un decennio per i cani.

La diversità genetica dei cani li rende modelli animali migliori rispetto ai ceppi consanguinei di topi, spesso utilizzati nella ricerca sull’invecchiamento con un particolare focus sulla salute del cervello. Come per gli esseri umani, il loro cervello si restringe con l’età (dato evidenziato dalla risonanza magnetica), quindi i padroni dovrebbero mantenere i loro compagni canini impegnati in esercizi mentali come nascondere bocconi gustosi per il gioco di annusare e poi cercare. Un ‘gioco’ da fare per tutta la vita perché sprona il cane a ragionare e lo mantiene in forma, sia fisicamente che mentalmente.

“Non sappiamo su come la cognizione del cane cambia con l’età”, spiega lo psicologo Evan MacLean, direttore dell’Arizona Canine Cognition Center presso l’Università dell’Arizona, a Tucson.

I cani perdono la memoria? Si sentono disorientati? La restrizione calorica può, come negli umani, prolungare la loro vita? I risultati di alcune ricerche mostrano che i cani nutriti solo una volta al giorno, l’8% del totale, sono in media più sani. Come se fossero sottoposti ad una forma di ‘digiuno intermittente’ tanto noto in questo periodo. I cani che consumano solo un singolo pasto presentano meno disturbi gastrointestinali, dentali, ortopedici, renali, urinari e di altro tipo rispetto ai cani nutriti due o più volte al giorno. E hanno ottenuto risultati leggermente migliori nei test cognitivi.

https://mohre.it

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*