Gli effetti sul cervello nei bambini che consumano tabacco

di Anna Benedetto

Sono stati appena pubblicati su Jama Network i dati relativi ad uno studio su bambini statunitensi che hanno iniziato a fumare in età compresa tra i 9 e i 10 anni.

I dati di 11.729 partecipanti (età media 9,9 anni, 52,1% maschi, 52,1% bianchi non ispanici) sono stati raccolti da ottobre 2016 a ottobre 2018 con un follow-up di 2 anni. Lo studio ha evidenzia che l’inizio dell’uso del tabacco nella tarda infanzia è stato associato a prestazioni cognitive inferiori e strutture cerebrali più piccole dopo un periodo di follow-up di soli 2 anni.

Il consumo di tabacco è stato valutato con domande su sigarette elettroniche, sigarette, sigari, tabacco senza fumo, narghilè, pipa e uso sostitutivo di nicotina. I partecipanti che hanno risposto affermativamente a una qualsiasi di queste domande sono stati classificati come consumatori abituali.

I giovanissimi consumatori di tabacco hanno anche un bagaglio lessicale inferiore rispetto ai non consumatori, con punteggi significativamente più bassi nel Picture Vocabulary Test sia al basale che al follow-up di 2 anni. Anche i punteggi compositi dell’intelligenza cristallizzata (l’insieme di abilità, strategie e conoscenze che costituiscono il grado di sviluppo cognitivo raggiunto attraverso la storia di apprendimento di una persona) sono risultati significativamente più bassi tra i consumatori al basale e al follow-up di 2 anni. Inoltre, la risonanza magnetica strutturale ha rivelato che le misure dell’intero cervello nelle aree corticali erano significativamente più basse tra i fumatori abituali.

La diminuzione dell’area corticale (che continua a crescere nella prima adolescenza) nella corteccia temporale laterale può essere correlata alla diminuzione della funzione del fascicolo arcuato (una connessione neurale del cervello) e quindi alla diminuzione delle capacità linguistiche nei consumatori di tabacco. Futuri studi a lungo termine devono determinare se queste ridotte competenze linguistiche possono essere superate o sono conseguenze irreversibili dell’uso precoce del tabacco.

Le fasi di crescita del cervello

Risultati sono importanti dal punto di vista clinico, poiché l’infanzia e la prima adolescenza sono una finestra critica per lo sviluppo del cervello.

Le diverse parti del cervello umano hanno differenti ritmi di sviluppo nell’arco della vita: il volume della materia grigia (i corpi cellulari dei neuroni), della materia bianca (sostanzialmente le connessioni neuronali) o lo spessore della corteccia hanno curve di crescita diverse.

La corteccia prefrontale e in particolare la dorsolaterale è l’ultima area corticale a raggiungere lo spessore definitivo, intorno ai 30 anni.

Il volume della materia grigia, per esempio, raggiunge il suo massimo intorno ai sei anni, mentre quello della materia bianca continua a crescere fino ai 29 anni, dopo di che diminuisce, accelerando (verso il basso) dopo i 50.

Ma in entrambi la velocità di crescita è massima ben prima, intorno ai primi mesi di vita e ai due anni circa, rispettivamente. Intorno ai primi mesi di vita (sette) è massima anche la velocità di crescita del volume cerebrale totale, che raggiunge il suo picco durante l’adolescenza (intorno ai 12 anni), in coincidenza del massimo delle velocità della crescita di peso e altezza, notano i ricercatori. Mentre quello dello spessore corticale è massimo già a soli 1,7 anni.

Gli adolescenti prefiscono le ecig

Lo studio – che si basa esclusivamente sulle autodichiarazioni dei soggetti studiati – ha il pregio di delineare e mettere in guardia rispetto a un mutato scenario del consumo di prodotti del tabacco da parte di questa fascia di popolazione (per lo meno in ambito statunitense). Gli autori hanno osservato che un numero sempre maggiore di adolescenti utilizza sigarette elettroniche e altri prodotti del tabacco diversi dalla sigaretta, tanto che nel 2014 le sigarette elettroniche hanno superato le sigarette tradizionali come prodotto del tabacco più utilizzato dai giovani. Hanno citato che nel 2020, il 19,6% degli studenti delle scuole superiori ha riferito di aver usato sigarette elettroniche negli ultimi 30 giorni.

“È ormai assodato che la dipendenza da nicotina è in forte comorbilità con un’ampia gamma di disturbi neuropsichiatrici, tra cui i disturbi dell’umore e dell’ansia, la schizofrenia e altri disturbi da uso di sostanze come l’uso di alcol e cannabis, anche se le associazioni meccanicistiche tra queste comorbilità sono poco conosciute”, ha dichiarato in un editoriale Steven R. Laviolette, ricercatore dell’University of Western Ontario, Canada.

Il quale prosegue: “L’insieme di queste evidenze emergenti da studi preclinici e clinici sottolinea gli effetti neurotossici dell’esposizione alla nicotina durante periodi sensibili dello sviluppo cerebrale ed evidenzia la capacità della nicotina di interferire patologicamente con una serie di percorsi neurochimici, morfologici e molecolari critici per risultati cognitivi sani e per la salute mentale a lungo termine”.

Riflessioni sui risultati

Il limite dello studio – riconosciuto dagli stessi ricercatori che lo hanno condotto – consiste nel fatto che  il consumo di tabacco è stato autodichiarato dai partecipanti e può essere soggetto a pregiudizi di desiderabilità sociale, specialmente negli intervistati più giovani. Inoltre, non è possibile stabilire un’inferenza causale sulla base dei dati di questo studio. Il campione potrebbe, per queste ed altre ragioni, non essere pienamente rappresentativo a livello nazionale.

Ciò non toglie che questi risultati suggeriscono che gli adolescenti e la tarda infanzia dovrebbero essere trattati come soggetto prioritario nelle strategie di prevenzione e riduzione del danno da consumo dei prodotti del tabacco.

Fonte: https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2794988?utm_campaign=articlePDF&utm_medium=articlePDFlink&utm_source=articlePDF&utm_content=jamanetworkopen.2022.25991

 

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2794992?utm_campaign=articlePDF&utm_medium=articlePDFlink&utm_source=articlePDF&utm_content=

https://mohre.it

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