Christmas Blues e la parabola del Sole “invitto”

di Anna Benedetto

 

Quali sono i colori del Natale?

Se il rosso (il colore primario simbolo della vita), il verde (colore simbolo della natura) e l’oro (colore regale simbolo di prosperità) la fanno tradizionalmente da padroni, ci sono persone per cui il periodo delle festività si tinge di blu, anzi di “blues”, che vuol dire tristezza.

“Christmas Blues”, “sindrome del Natale”, depressione natalizia, “holiday blues“, o “sindrome del Grinch” sono tanti modi di dire per definire uno stato depressivo temporaneo che colpisce molte persone nel periodo delle festività natalizie. 

La sintomatologia della depressione natalizia non si discosta molto da quella della depressione stagionale, che coincide con il periodo autunno-inverno e che nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) viene definito “disturbo affettivo stagionale” (SAD)

In entrambi i casi questa condizione influisce sulla sfera emotiva – con manifestazioni di tristezza, malinconia, stati d’ansia, angoscia, rabbia, irritabilità – e su quella cognitiva con problematiche di concentrazione, pensieri negativi ed intrusivi.

 

La crescita delle richieste di sostegno psicologico nei mesi invernali

Secondo i dati raccolti dal servizio di psicologia online Unobravo, da novembre 2021 a gennaio 2022, le richieste di supporto per depressione lieve sono aumentate del 466%; nello stesso periodo, il tasso di crescita di persone che hanno dichiarato di aver perso interesse per ciò che le circonda è stato pari al +476,5%.

Le fasce d’età più giovani sono quelle più interessate: negli ultimi tre mesi (set-nov 2022), il 32,93% degli utenti sono  giovani tra 18-24 anni ed il 36,86% hanno tra  25-34 anni; solo il 16,06% si trova invece nel range 35-44 anni.

Se la curva decresce nei mesi primaverili ed estivi, il trend mette in evidenza come, a partire da settembre, si registri una crescita di richieste di un sostegno psicologico professionale per sintomi connessi a uno stato depressivo.

 

Le cause della “sindrome natalizia”

All’origine del malessere vi è di base un discostamento del sentire personale rispetto al   “protocollo natalizio”, che prevede la celebrazione della famiglia, dei “buoni sentimenti”, della felicità a tutti i costi, che spesso però  passa in primis da quella del portafoglio.

Le “vacanze” sono, per molti, anche un periodo piuttosto prolungato in cui gli impegni lavorativi si allentano e la convivenza forzata e le cene tra parenti possono fare da detonatore per malesseri familiari e dinamiche conflittuali non risolte.

Il privilegio di avere maggior tempo a disposizione per se stessi può trasformarsi in una vera iattura, lasciando pazio a pensieri e  vissuti emotivi negativi spesso soffocati dalla routine quotidiana.

Qualche strategia per uscire emotivamente indenni dalle feste

Appurato che si tratti di una condizione temporanea, proponiamo qualche strategia per non boicottarci emotivamente le feste.

  1. Parola d’ordine: accettazione. È importante accogliere ed accettare ciò che si prova, anche i pensieri negativi, evitando di metterci il carico da undici dei bilanci irrealistici di fine anno e di “wishlist” troppo impegnative su se stessi e gli altri. …E se proprio ci rendiamo conto di essere il Grinch, è pur sempre uno dei protagonisti degli schermi natalizi!

 

2. Socialità: a dosi giuste (per noi). La famiglia oltre a quella d’origine può diventare quella che si sceglie. A volte un pomeriggio sul divano col gatto o un cenone tra amici può essere più rigenerante di un tour de force familiare con parenti non graditi, che magari si aggiunge allo stress di dover fare regali a persone che fondamentalmente frequentiamo una volta l’anno. Si può dire di no ad inviti ed “obblighi” che sappiamo genereranno malumore, ansia e stress.

 

3. Facciamoci un regalo che tocchi l’anima anzichè il portafoglio.     Come si dice, Il tempo è denaro. E se, una volta l’anno, ne abbiamo un po’ di più a disposizione, cerchiamo di impiegarlo per sentirci meglio. Fare una bella passeggiata immersi in un panorama di nostro gradimento, mangiare (e cucinare) le nostre pietanze preferite, dedicarci ad un hobby creativo oppure impiegare qualche ora libera nel volontariato sono tutte attività a costo zero, ma dai grandi benefici.

 

4. Bilanci e progetti “ego-sostenibili”                                                                   

Si parla moltissimo di sostenibilità a livello climatico e molto meno di una ecologia della psiche. La fine dell’anno è tempo di bilanci anche interiori ma, anche in questo caso, il consiglio è di non indulgere in progetti irrealizzabili, che alimenterebbero solo un senso di frustrazione e di fallimento. Anche il progetto più impegnativo è fatto di piccole mete. Focalizziamoci su quelle. 

 

5. Diamoci la facoltà di chiedere aiuto. Famiglia, amici, conoscenti, a volte anche il sorriso complice di uno sconosciuto, può dare un’impronta diversa (e positiva) alla nostra giornata. È importante mantenerci aperti alla connessione con le persone che “fanno bene” alla nostra interiorità, accogliendo i nostri bisogni emotivi. 

Esistono poi i professionisti: psicologi, psichiatri e psicoterapeuti con cui effettuare il percorso più giusto per le necessità dell’individuo. Il bonus psicologico ha in parte sdoganato il limite di reddito, dando la possibilità di iniziare un percorso di cura anche a chi è (o è diventato) meno abbiente.

Dal 1° ottobre è inoltre partito “Vivere Meglio”, progetto interamente finanziato dall’Enpap (Ente nazionale di previdenza e assistenza degli psicologi liberi professionisti) con la consulenza scientifica dell’Università di Padova (SCUP – Servizi Clinici Universitari Psicologici).

L’obiettivo  è promuovere l’accesso gratuito alle terapie psicologiche e al trattamento per ansia e depressione grazie a una serie di servizi online e alla disponibilità di 1000 psicologi, in tutt’Italia, selezionati da ENPAP.

 

Come rinascere dalla notte più lunga dell’anno

Il 21 dicembre è stato il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno ovvero quello con meno ore di luce in assoluto.

Sia per le festività pagane che quella cristiana questo è il momento di passaggio dall’inverno alla “rinascita” ovvero l’inizio del nuovo anno, con più ore di luce e l’intensificarsi del cicli produttivi legati alla terra. La natura – su cui si modella anche la mente umana – promette i suoi frutti e per gli umani notoriamente è tempo di bilanci e di nuovi propositi.

Il disturbo affettivo stagionaleSAD, del quale il “Christmas blues” è una declinazione, raggiunge il suo picco in questo periodo per poi attenuarsi e svanire nel passaggio tra l’inverno e la primavera.

Luce solare e benessere mentale sono correlati. Siamo istintivamente portati a considerare “insalubri” gli ambienti di vita e di lavoro non adeguatamente illuminati dalla luce solare proprio perché il funzionamento del nostro corpo e della nostra mente è influenzato dai cicli solari. 

Un aspetto biologico della SAD è dunque la diminuzione della vitamina D (sintetizzata dal nostro corpo tramite l’esposizione della pelle ai raggi solari) e la minor esposizione delle cellule epiteliali e della retina ai raggi solari. È stato dimostrato scientificamente come la luce solare sia in grado d’influenzare direttamente le capacità di apprendimento e di alterare l’umore agendo su specifiche cellule della retina, le cellule gagliari, che a loro volta influenzano la produzione di serotonina, l’”ormone del buonumore”. 

Una regolare esposizione ai cicli solari giornalieri consente inoltre agli organismi di sincronizzare i propri ritmi circadiani e i cicli sonno-veglia che, se alternati, producono una escalation che va dall’insonnia a veri e propri stati depressivi (fonte: Tara A. LeGates sulla rivista “Nature” https://www.nature.com/articles/nature11673). Altri studi hanno dimostrato come anche i suicidi rispettino un “pattern” stagionale.

Tra il 21 e il 25 dicembre gli antichi romani celebravano la rinascita del Sole, il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto, da cui deriva direttamente la tradizione del Natale. 

Aderire alla “tradizione”, per chi in questo momento non sta vivendo un buon momento dal punto di vista psico-emotivo, significa anche essere consapevoli che il “sole invitto” – giorno dopo giorno – può guadagnare più ore di luce anche dentro di noi.

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