Competence economy per lo sviluppo economico dell’Italia

 Competence Economy, è il nuovo think tank di Ipacs, si basa sul principio che la valorizzazione del capitale umano è di beneficio per l’intera economia del Paese. Si occupa dello sviluppo di idee, soluzioni operative, nuovi comportamenti basati, sul potenziamento delle competenze trasversali delle persone.

Primo atto è la creazione dei City Leader: persone capaci di mettersi in gioco, di reimparare ad apprendere, per realizzare gli obiettivi trasversali di una comunità e diventare i catalizzatori del cambiamento integrato, interistituzionale.

Il progetto City Leader servirà a sviluppare competenze per fare sistema in ogni Comune d’Italia. Si tratta di cittadini capaci di realizzare obiettivi trasversali come transizione energetica, digitale, salute, inclusione sociale, mobilità sostenibile, scambi intergenerazionali. Per sviluppare le loro competenze sarà necessario aiutarli a sviluppare un set base di ‘meta- skill’ come intelligenza emotiva, conoscenza di sé, immaginazione, creatività, sviluppo senso critico, comunicazione autentica. Il vantaggio per le comunità consisterà nel potenziare la fruibilità comune delle “risorse umane positive” in esse presenti.

“L’approccio che abbiamo adottato rappresenta lo strumento ideale per realizzare gli obiettivi del PNRR, potenziare l’economia e raggiungere un cambiamento reale sui territori. Gli ambienti sono fatti di persone che possono essere formate ad agire concretamente nell’ambito pubblico e privato, misurando l’impatto dei nuovi comportamenti sull’economia” spiega Francesca Cioffi, Presidente e CEO di Ipacs Impresa Sociale, Institutional & Public Coaching Service.

Le attività del nuovo think tank “Competence Economy” saranno promosse attraverso una campagna di informazione sui principali social network, nelle pagine di Ipacs, nell’App “Be Competent”, i progetti City Leader, avviati nei primi Comuni d’Italia, nonché attraverso la diffusione del Manifesto.

 Manifesto di Competence Economy: le competenze al centro dell’economia del futuro

  1. Competenza è sapere, saper fare, saper essere e saper divenire

La Competenza è la capacità di sviluppare dei comportamenti coerenti che, sommati alle conoscenze teoriche, danno maggiore valore anche in termini economici. Nella parola Competenza si include tutta la conoscenza teorico-accademica (sapere), la parte empirica derivante dall’esperienza sul campo (saper fare), la componente soft derivante della buona gestione delle proprie emozioni, comportamenti ed azioni (saper essere),la componente del saper integrare nuovi comportamenti nella quotidianità, integrando competenze (saper divenire)

  1. Il potenziamento di una Comunità parte dall’utilizzo proattivo delle “risorse umane positive” in essa presenti.

Ogni Comunità mappa le risorse in essa presenti, le cui conoscenze ed esperienze possono essere messe a disposizione degli altri (ad esempio l’artigiano insegna i mestieri ai giovani, oppure i giovani insegnano agli adulti nuovi linguaggi)

  1. La rilevazione dei bisogni dei cittadini di una comunità viene realizzata su tutta la popolazione e non solo su quella toccata dal disagio (bio-psico-sociale)
  2. La programmazione degli interventi di sistema e viene basata sui bisogni esistenti al momento stesso del rilevamento.

La mappatura dei bisogni dei cittadini e lo sviluppo dei progetti partono dai bisogni della popolazione reali e contemporanei ai piani attuativi

La mappatura dei bisogni intercetta gli “obiettivi di sistema”, in ottica interdisciplinare, ovvero, inclusiva dei vari ambiti (es. ambito scolastico, sociale, sanitario, culturale)

  1. Il primo bisogno da soddisfare è migliorare il dialogo tra le generazioni

Il dialogo intergenerazionale migliora la coesione. L’apprendimento circolare crea coesione sociale, ovvero  interessi ed obiettivi comuni.

La circolarità delle informazioni e delle competenze crea esperienze e progetti in maniera virtuosa (es. piattaforme di best practices, luoghi dello scambio circolare, integrazioni di piani sociali)

“Competence Economy” si sviluppa su tre cardini che sono alla base del Manifesto presentato oggi nella sede di ANCI PUGLIA, Bari” illustra Cioffi “rilevare, prima di tutto, i bisogni da soddisfare di tutti i cittadini (1); potenziare le comunità grazie alla valorizzazione degli individui che vi risiedono (2); privilegiare un approccio multidisciplinare e di scambio intergenerazionale (3). Non a caso le valutazioni economiche stanno integrando nuovi parametri e indicatori oltre al PIL: il livello di felicità, di benessere e di sostenibilità, in quanto nuove dimensioni del “bene comune” e di ricchezza. Si tratta di una nuova definizione di valore che include la produzione di soddisfazione, felicità, una rendicontazione di bilancio che non si limita agli aspetti finanziari ma considera la generazione di impatto positivo sull’ambiente, sul sociale sul benessere delle persone. Si tratta di dotarsi di una visione alternativa dell’economia. Economia intesa come “corpo vivo”, parte di un tutto, elemento integrato al rispetto dell’ambiente, dell’inclusione sociale, del dialogo tra le generazioni e soprattutto della salute.

Su questo aspetto abbiamo preso, come caso di studio, l’ambito socio-sanitario che ha misurato gli obiettivi di sistema, nel periodo della pandemia”.

“E’ un approccio di sviluppo ‘bottom up’ e non dall’alto verso il basso perché sono le persone a creare le società. Si tratta di un percorso di cambiamento che viene misurato e che va oltre l’orizzonte temporale delle legislature. Le persone e le loro competenze, debitamente fatte emergere devono essere un elemento di continuità, insieme alla loro formazione sulle meta-skills” per portare avanti obiettivi trasversali, ribadisce il presidente di Anci Puglia Dott. Ettore Caroppo. I primi city leader, in regione Puglia, saranno coloro che proveranno a trovare soluzioni operative per realizzare, ad esempio, l’obiettivo “caro bollette” una sorta di piccolo catalizzatore di comunità. A loro spetterebbe il compito di promuovere una sorta di alfabetizzazione del Cittadino sulle diverse tematiche”.

La pandemia, la minaccia di una guerra hanno innescato riflessioni e cambiamenti rendendo evidente la necessità di recuperare tempi di vita oltre ai tempi di produzione e di investire su elementi non solo tecnico-professionali con la formazione, ma anche di empowerment psichico e di evoluzione di coscienza di una comunità, in cui il cittadino si dà il permesso di diventare leader nel suo territorio, riconoscendosi la responsabilità e diventando una opportunità per il Paese.

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