Cura e prevenzione dei tonsilloliti: i consigli dello specialista

Redazione

La tonsillectomia, ovvero l’asportazione delle tonsille, è diventata un intervento meno comune rispetto al passato. In questo articolo, esploreremo le ragioni dietro questa tendenza e parleremo dei tonsilloliti, piccoli depositi bianco-giallastri che si possono formare sulle tonsille.

I tonsilloliti: cosa sono?

I tonsilloliti sono piccoli depositi, spesso visibili ad occhio nudo, che si possono formare sulle tonsille. Questi depositi non sono pericolosi, e possono essere rimossi con facilità. Sono conosciuti anche come “sassolini” e si accumulano nelle cripte tonsillari, delle cavità sulla superficie delle tonsille. Durante l’infanzia, le tonsille lavorano a pieno regime, catturando germi e virus che entrano nella bocca e aiutando il sistema immunitario a riconoscerli e a difendersi. Le cripte sono essenzialmente delle trappole che catturano questi invasori. Per saperne di più ne abbiamo parlato con Fabio Beatrice, primario emerito di otorinolaringoiatra, fondatore del Centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e Direttore del Board Scientifico MOHRE.

La formazione dei tonsilloliti

Con l’avanzare dell’età, la funzione delle tonsille cambia. Durante la pubertà, le tonsille si riducono di dimensioni e diventano un primo baluardo per una risposta immunitaria alle infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, le cripte tonsillari, a causa del loro stato infiammatorio continuo dovuto al lavoro di sentinelle, possono allargarsi e accumulare depositi di materiale caseoso, tra cui sali di calcio, zolfo, magnesio e fosforo. Questi depositi si trasformano nei tonsilloliti, concrezioni dure di colore bianco-giallastro.

Prevenzione e trattamento

I tonsilloliti di solito non causano dolore e sono asintomatici. Se sono piccoli, la saliva può spesso eliminarli da sola. Una corretta igiene orale, inclusa la pulizia quotidiana della lingua, può aiutare a prevenirne la formazione e favorire l’eliminazione di eventuali nuovi depositi.

Tuttavia, se i tonsilloliti sono di grandi dimensioni, potrebbero causare disagio durante la deglutizione o persino dolore all’orecchio. In alcuni casi, possono causare alitosi. Rimuoverli non è difficile e può essere fatto da soli o con l’aiuto di uno specialista.

Se i tonsilloliti sono piccoli e visibili, è possibile tentare di spremere delicatamente la tonsilla per farli fuoriuscire. Se questa procedura è complicata o provoca il riflesso del vomito, un otorinolaringoiatra può aiutare a rimuoverli in modo sicuro. Se i tonsilloliti sono ricorrenti e causano tonsilliti frequenti o allergie respiratorie, il medico potrebbe prescrivere antibiotici o collutori a base di antinfiammatori locali.

Quando rimuovere le tonsille

L’asportazione delle tonsille, o tonsillectomia, è un intervento più drastico e viene considerato solo in alcune situazioni. Questo intervento potrebbe essere raccomandato se si verificano tonsilliti ricorrenti (più di 5 episodi in un anno) con formazione continua di pus e tonsilloliti che non rispondono agli antibiotici. In queste situazioni, il tessuto tonsillare potrebbe aver perso la sua funzione difensiva e potrebbe diventare una fonte di infezione. L’intervento richiede almeno una notte di degenza e viene eseguito in anestesia generale. È una soluzione più radicale e viene presa in considerazione solo in casi gravi.

In conclusione, i tonsilloliti sono depositi bianco-giallastri che si formano sulle tonsille, ma di solito non sono pericolosi. Possono essere gestiti con buona igiene orale e rimossi in modo sicuro da uno specialista se necessario. La tonsillectomia è un intervento meno comune e viene considerato solo in situazioni gravi.

 

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