
Da Fondazione Umberto Veronesi un documento per ridurre rischi dell’inquinamento da plastiche
di Manuela Indraccolo
Agire subito contro l’inquinamento da plastiche e micro-plastiche è un dovere etico. Questo, in estrema sintesi, è il messaggio lanciato nel nuovo documento intitolato “Uscire dal Plasticene. Parere del Comitato Etico a favore di un’economia circolare delle plastiche a difesa dell’ambiente e della salute”, pubblicato dal Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi. L’obiettivo è quello di difendere l’ambiente e la salute umana e di promuovere un’economia circolare delle plastiche.
Le microplastiche sono ovunque
Per decenni la crescita esponenziale nella produzione e consumo delle plastiche ha sostenuto una forte crescita economica e assicurato una serie di benefici evidenti sul breve termine all’umanità, ma con costi che potrebbero ricadere sulle generazioni future e sugli altri esseri viventi. Già oggi il conto inizia a essere molto salato. In pochi anni le plastiche sono arrivate ovunque. Questo è particolarmente vero se oltre all’impatto sull’ambiente e la salute dei rifiuti di plastica tradizionali si considera anche l’impatto delle cosiddette “micro-plastiche”, cioè quei frammenti plastici di dimensioni inferiori ai 5 millimetri. Le micro-plastiche sono state trovate ovunque gli scienziati le abbiano cercate, seppure in forme, modalità e concentrazioni diverse: nell’acqua marina, nelle acque dolci, nel sistema agro-eco-ambientale, nell’atmosfera, nell’aria, nel cibo, nell’acqua potabile, nel biota (cioè nelle piante e negli animali), nella placenta umana, e anche in luoghi remoti dove non vi è alcuna presenza o attività umana come il fondo degli oceani o i ghiacciai dell’Antartide. Una volta disperse nell’ambiente, recuperare le micro-plastiche è praticamente impossibile. “Se anche la produzione di plastiche si fermasse magicamente domani – nota un recente articolo pubblicato su Nature –, la plastica già esistente nelle discariche e nell’ambiente – una massa stimata in circa 5 miliardi di tonnellate – continuerebbe a degradare in piccoli frammenti impossibile da recuperare e pulire”.
I numeri dell’emergenza
I numeri dell’emergenza inquinamento da plastiche e micro-plastiche sono emblematici. Nel 2019 la produzione di plastiche ha raggiunto i 370 milioni di tonnellate a livello globale. Si stima che entro il 2050 si stima che saranno prodotti altri 33 miliardi di tonnellate di nuove plastiche. Circa il 40% della plastica prodotta in Europa è destinata a imballaggi progettati per diventare rifiuti dopo un solo utilizzo. Una bottiglia di plastica “usa e getta” può impiegare fino 450 anni prima di degradarsi se dispersa nell’ambiente
Dubbi su effetti sulla salute
Nonostante le plastiche siamo quindi oramai ovunque – intorno e dentro di noi –, i loro effetti e le loro possibili conseguenze sull’ambiente, sugli esseri viventi e sulla salute umana sono però ancora relativamente poco studiati e, dunque, in parte o del tutto sconosciuti. Ciò dipende da fattori diversi, tra cui il fatto che gli studi sugli effetti di tali materiali sono recenti, complessi e presentano alcuni problemi sperimentali ancora non risolti. Oltre che ai danni causati dalla loro presenza, infatti, a tali materiali sono spesso associati additivi chimici potenzialmente pericolosi se presenti oltre certe quantità e all’interno di particolari interazioni. In una situazione caratterizzata da danni ambientali già in parte irreversibili e da una forte incertezza conoscitiva riguardo alle implicazioni delle micro/nano-plastiche per la salute è quindi urgente pensare e adottare delle alternative al modello di sviluppo socio-economico e culturale che ha dato il via a quella che è stata battezzata come l’“Età della plastica”. In questo contesto il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi ha diffuso il nuovo documento che analizza lo stato attuale delle conoscenze scientifiche in merito ai possibili effetti che le plastiche hanno per l’ambiente e soprattutto la salute umana, individuando alcune possibili soluzioni e raccomandazioni rivolte alla comunità scientifica, alle Istituzioni, ai decisori politici e ai cittadini.
Affrontare l’emergenza
Il documento si articola in quattro sezioni principali. Nella prima, dopo l’introduzione, si esamina la questione dell’attuale produzione esponenziale di plastiche e dei problemi connessi al ciclo dei rifiuti. Nella seconda e nella terza sezione, poi, si prendono in esame gli studi scientifici disponibili che rivelano lo stato delle conoscenze attuali rispetto alle conseguenze delle plastiche e delle micro-plastiche per la salute, per gli altri esseri viventi e per il pianeta. Infine, l’ultima sezione contiene le conclusioni e le raccomandazioni del Comitato Etico. Il Comitato Etico si rivolge alle istituzioni e ai decisori politici, alle istituzioni scientifiche, alle imprese e alle filiere produttive, nonché ai singoli cittadini. Oltre a segnalare la necessità di investire maggiormente e in modo urgente in ricerca scientifica, sia per colmare la nostra attuale incertezza sia per sviluppare nuovi materiali e tecnologie con cui sostituire la plastica, il Comitato Etico formula un appello importante affinché le istituzioni a ogni livello agiscano con urgenza per raggiungere un accordo internazionale vincolante, sul modello di quello di Parigi sul clima, con tre obiettivi: una significativa riduzione entro i prossimi venti anni della produzione e del consumo di plastica vergine stabilendo limiti alla produzione – con l’obiettivo finale di riuscire, un giorno, a ridurla al minimo; il passaggio a una sicura economia circolare delle plastiche attraverso la condivisione di standard vincolanti che prevedano l’eliminazione progressiva degli additivi chimici pericolosi per la salute umana e l’ambiente e al cui interno ogni prodotto sia progettato “by design” per avere il minore impatto possibile sull’ambiente e sulla salute; la lotta all’inquinamento ambientale causato dalle macro-, micro- e nano plastiche attraverso il finanziamento e l’incentivazione di nuove soluzioni strategiche e tecniche nell’ottica di una maggiore assunzione di responsabilità verso il futuro del pianeta e verso le nuove generazioni.
LINK DOCUMENTO: https://www.fondazioneveronesi.it/la-fondazione/i-comitati/comitato-etico
(https://www.fondazioneveronesi.it/la-fondazione/i-comitati/comitato-etico)