
Dall’epilessia all’artrite reumatoide, uno studio rivela i molteplici effetti del fumo
di Valentina Arcovio
Non solo malattie polmonari e cardiovascolari. Il fumo è responsabile di una gamma molto più ampia di malattie che vanno dall’epilessia alle malattie infiammatorie croniche intestinali fino al diabete, a malattie muscolo-scheletriche, a patologie oculari e a tumori. A stabilire questa associazione causale è stata una metanalisi recentemente pubblicata sulla rivista eBioMedicine, che ha preso in considerazione studi basati sulla cosiddetta randomizzazione mendeliana, un metodo che consente di fare associazioni tra alterazioni genetiche e una determinata condizione. Lo studio è stato condotto da Susanna Larsson, epidemiologa dell’Università di Uppsala in Svezia, e Stephen Burgess, esperto di biostatistica presso l’Università di Cambridge in Inghilterra. I risultati mostrano un lunghissimo elenco di condizioni, che vanno oltre le malattie polmonari e cardiovascolari, legate al fumo di sigaretta.
Le prove genetiche che legano il fumo a molte malattie
Le associazioni più forti con il fumo sono state riscontrate in condizioni tra cui aneurisma dell’aorta addominale, malattia delle arterie periferiche, pancreatite cronica e acuta, parodontite ed emorragia subaracnoidea. Larsson e Burgess hanno notato che i loro risultati supportano studi osservazionali precedenti e hanno concluso che il loro lavoro “ha fornito prove genetiche a sostegno del fatto che il fumo è un fattore di rischio causale per un’ampia gamma di malattie”. Alcune malattie, come l’epilessia, hanno meccanismi meno chiari e questi potrebbero celare una forte relazione con l’impatto genetico del fumo, specialmente per quanto riguarda le generazioni future. Mentre per alcune condizioni come la malattia infiammatoria intestinale (IBD) e l’artrite reumatoide, un meccanismo plausibile potrebbe essere quello legato all’infiammazione sistemica causata dalla combustione di sigarette e dai suoi sottoprodotti. Questo, secondo Larsson e Burgess, suggerisce che il fumo potrebbe anche causare disfunzioni endoteliali e trombogenesi per composizione microbica e risposta immunitaria. Anche l’associazione tra fumo e malattie degli occhi, come la degenerazione maculare legata all’età e la cataratta, non è del tutto chiara. Tuttavia, gli autori suggeriscono che anche questi possono essere correlati allo stress ossidativo e alle specie reattive dell’ossigeno, legate al fumo, che possono danneggiare il tessuto oculare.
Anche il fumo di seconda mano è legato a svariate malattie
Secondo Larsson e Burgess, la riduzione dell’iniziazione al fumo dovrebbe essere “una priorità fondamentale per la salute pubblica”. Molti studi hanno documentato i rischi dell’esposizione al fumo di sigaretta, anche di seconda mano. L’anno scorso, uno studio su donne francesi ha scoperto che coloro che erano stati esposti a stanze fumose da bambini avevano maggiori probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide. Inoltre, anche la salute degli exfumatori è a maggior rischio a seconda della durata della dipendenza da fumo. L’ultima meta-analisi ha incluso 29 studi pubblicati e 123 analisi separate condotte da studi di associazione sull’intero genoma. “Un importante punto di forza degli studi di randomizzazione mendeliana è che i pregiudizi comuni inerenti agli studi osservazionali, inclusi il confondimento e il nesso di causalità inversa, sono ridotti perché l’esposizione di interesse (ad esempio, il fumo) è sostenuta da varianti genetiche che di solito non sono correlate ad altri fattori di rischio”, hanno spiegato i ricercatori, che tuttavia riconoscono che i loro risultati sono basati su diverse ipotesi statistiche e sono soggetti a potenziali distorsioni.
LINK ALLO STUDIO:https://www.thelancet.com/journals/ebiom/article/PIIS2352-3964(22)00335-8/fulltext