Deriva dalla caffeina la pillola contro la miopia

Redazione

E’ un derivato della caffeina, più precisamente un suo metabolita, l’arma sguaianata contro la miopia dei bambini.

L’assunzione orale di 7-metilxantina (7-MX) è stata associata a una ridotta progressione della miopia e allungamento assiale nei bambini.

Lo ha affermato uno studio retrospettivo condotto al Trier Research Laboratories di Hellerup in Danimarca, dove il metabolita della caffeina è autorizzato per il controllo della miopia. La molecola, è stata somministrata ad un campione di bambini di età media di 3,6 anni con un errore di rifrazione medio al basale di -2,43 diottrie (D) che grazie alle terapia hanno avuto unmiglioramento della miopia di 1,34 D con dosi variabili di 7-MX, secondo i risultati del British Journal of Ophtalmology.

La loro modellazione ha suggerito che un bambino di 11 anni che assumeva 1.000 mg di 7-MX al giorno svilupperebbe -1,43 D di miopia in media in 6 anni rispetto ai -2,27 D di quelli di un coetaneo non trattato.  Con un allungamento delle lunghezze assiali rispettivamente di 0,84 mm contro 1,01 mm. Per questo studio retrospettivo, i ricercatori hanno seguito la progressione della miopia di 711 bambini che assumevano 7-MX a dosi fino a 1.200 mg al giorno.

Autorizzato dal 2009 come trattamento per ridurre il tasso di progressione della miopia infantile ed è l’unica terapia disponibile per via orale.  Il metabolita della caffeina sembra agire aumentando il contenuto di collagene sclerale, il diametro delle fibrille di collagene e lo spessore della sclera posteriore, il che porta ad una maggiore resistenza dell’occhio alla deformazione indotta della miopia.

La miopia è un errore di rifrazione associato all’eccessivo allungamento e assottigliamento della retina, dell’epitelio pigmentato retinico e della coroide. Possibili complicazioni includono distacco della retina, degenerazione maculare miopica e glaucoma e un aumento del rischio di perdita permanente della vista .

Secondo il National Eye Institute del NIH, la miopia inizia normalmente intorno ai 6-14 anni e peggiora fino ai 20 anni. Tuttavia, il rischio di miopia non scompare semplicemente in quel momento: uno studio recente ha rilevato che dei pazienti che non avevano la miopia di età compresa tra 18 e 22 anni, il 14% ha sviluppato la miopia entro i successivi 8 anni. E negli ultimi anni l’aumento del tempo dedicato alla visione di schermi e la diminuzione di quello trascorso all’aria aperta sembra aver aumentato i ratei di incidenza di questo disturbo della visione. Si tratta del difetto visivo in assoluto più comune, tanto che nel mondo e in Italia ne è interessato il 25% della popolazione (circa 15 milioni di persone).

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