Dolcificanti: si, ma senza esagerare

Ida Macchi

Che gli zuccheri semplici, capitanati dal saccarosio, facciano male e che vadano consumati con il contagocce è ormai risaputo. Ora, però, anche i dolcificanti non zuccherini salgono sul banco degli imputati: stando ad una nuova linea guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i cosiddetti Nss, ovvero i “Non sugar sweeteners”, compresi quelli aggiunti alle bevande cosiddette “light”, non vanno utilizzati per perdere peso, o nell’illusione di ridurre il rischio di malattie e mantenersi in salute. Al contrario: aspartame, acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e suoi derivati, non solo non danno alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo, ma usati ad oltranza e ad alte dosi potrebbero comportare addirittura “potenziali” effetti indesiderati: chi consuma troppi dolcificanti al posto dello zucchero e chi opta sempre per bevande light ha un rischio maggiore di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. “ Di fatto, alcuni studi hanno dimostrato che gli Nss sono in grado di alterare il microbiota intestinale, peggiorando la biodiversità dei batteri che la compongono. Questa variazione peggiora anche la resistenza all’insulina e la tolleranza glucidica, primi fattori di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 che a sua volta raddoppia l’eventualità di soffrire di malattie del cuore e della circolazione”, conferma la dottoressa Lucilla Titta, nutrizionista e ricercatrice dell’Istituto Europeo di Oncologia.  “In gravidanza, un esagerato consumo di dolcificanti si assocerebbe addirittura ad un maggior rischio ( + 25%) di parto pretermine”. 

UNA REGOLA CHE VALE PER TUTTI, MA…  

La linea guida dell’ OMS, che si basa su una revisione sistematica degli studi scientifici disponibili in un documento di 200 pagine che cita 500 studi, vale per tutti , grandi e piccini, ad eccezione di chi soffre di diabete. Non è invece estesa ai prodotti per la cura e l’igiene personale che contengono Nss, come dentifrici, creme per la pelle e farmaci e agli alcoli di zucchero (polioli), contenuti soprattutto nelle gomme da masticare: sono zuccheri, o derivati ​​dello zucchero contenenti calorie, e pertanto non fanno parte dei Non sugar sweeteners. L’Oms puntualizza  però che la raccomandazione è stata valutata come condizionale, poiché il legame tra Nss ed esiti di malattia osservato nelle prove potrebbe essere confuso dalle caratteristiche di base dei partecipanti allo studio e dai complicati modelli di utilizzo dei dolcificanti. “Ciò indica che le decisioni in termini di politiche basate su questa raccomandazione potrebbero richiedere una discussione sostanziale in specifici contesti nazionali, legata ad esempio all’entità del consumo in diversi gruppi di età”, evidenzia l’agenzia Onu per la salute. Nell’attesa, però, come dobbiamo comportarci? Come gestire i dolcificanti nell’obiettivo di una dieta sana ?

NO PER PERDERE PESO

“Non demonizzarli, ma farne un uso saltuario perché non sono fattori dietetici utili o con un valore nutrizionale”, suggerisce la dottoressa Titta. “Quello che raccomanda l’OMS  ai fini della salute, infatti, è di evitarne un utilizzo esagerato e continuo. Per altro, i dolcificanti in commercio sono sicuri e rispondono alle indicazioni dell’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, e non sono certo dei “veleni”. Non sono però il talismano per perdere peso: la regola vincente per dimagrire è quella di assumere dal cibo meno calorie di quante se ne consumano, ma la chiave non sta certo nella scelta del dolcificante al posto dello zucchero, ma in uno stile di vita sano, ovvero in un’alimentazione equilibrata in cui ridurre zuccheri semplici e complessi ma anche grassi, associata ad un piano di attività fisica su misura”. Insomma il dolcificante o le bevande light  fanno risparmiare ben poche calorie e sono una soluzione illusoria per smaltire i chili di troppo. Quel che è invece consigliabile per migliorare la salute, e lo suggerisce anche l’OMS, è quello di ridurre il livello di dolce dalla dieta, iniziando sin dall’infanzia. Le regole per riuscirci: “consumare yogurt bianco invece di quello alla frutta che è troppo dolce, orientarsi su corn flakes sugar free, scegliere acque aromatizzate ed evitare bevande zuccherine, gassate e non, come succhi di frutta, te e soft drink, compresi quelli a zero calorie” suggerisce la dottoressa Titta. “E poi, considerare dolci, gelati e merendine come uno strappo alla regola e abituarsi a dimezzare le dosi di zucchero bianco che si usano di solito. Ok, invece, agli alimenti con zuccheri naturali come la frutta che per di più apporta vitamine e sali minerali”. 

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