
Fumare o svapare? Nessuna delle due, ma svapo rimane meno dannoso delle bionde
di Valentina Arcovio
“Non fumare è meglio di svapare perché non esiste un fumo sano, specialmente per i giovani”. E’ con questa semplice equazione che Fabio Beatrice, fondatore del Centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, past president di Sitab (Società Italiana di Tabaccologia) e direttore scientifico di Mohre – Osservatorio mediterraneo per la riduzione del danno in medicina, chiarisce una volta per tutte l’esatta funzione per cui sono realizzate le sigarette elettroniche. “L’obiettivo è quello di utilizzarle come ausilio a ridurre il rischio in quelli che non riescono a smettere di fumare, i cosiddetti forti fumatori ”, evidenzia. “Non dovrebbero sostituire la sigaretta tradizionale, ma favorire il passaggio a uno stile di vita ‘smoking free’”, aggiunge. Detto questo è innegabile che tra una sigaretta “tradizionale” e una sigaretta elettronica, la seconda è meno dannosa della prima. “In questi anni la letteratura scientifica ha accumulato numerose evidenze secondo le quali le sigarette elettroniche contengono meno sostanze dannosa alla salute rispetto al fumo prodotto dalla combustione del tabacco”, spiega Beatrice. “Le sigarette elettroniche quindi permettono di evitare il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo di pipa, sigari e sigarette, esponendo a rischi più limitati”, aggiunge. Gli studi che associano la sigaretta elettronica a svariati problemi di salute, come quello della University of Louisville recentemente pubblicato sulla rivista Nature Communications, che ha associato l’utilizzo delle e-cig a un aumentato rischio di problemi cardiaci, sono tutt’altro che conclusivi. Quest’ultimo studio americano ha infatti testato gli ingredienti dei liquidi sui topi, scoprendo che questi causavano aritmie cardiache. Ma tra topi ed esseri umani c’è tanta differenza e non è affatto automatico traslare i risultati di uno studio dagli animali agli uomini.
Svapare non è come non svapare
“Sarebbe altrettanto sbagliato lasciar passare il messaggio che le sigarette elettroniche sono completamente innocue”, evidenzia Beatrice. “Svapare non è come non svapare: questo è quello che bisogna comunicare ai giovani”, aggiunge. In un recente report commissionato dal governo inglese, che della sigaretta elettronica ha fatto una strategia di salute pubblica per contrastare il fumo di sigaretta, si ribadisce chiaramente che i giovani dovrebbero stare alla larga dalle sigarette elettroniche perché “è molto improbabile che siano senza rischi”. Nel Regno Unito la tematica è molto sentita, visto che la percentuale di “svapatori” nella popolazione tra gli 11 e i 18 anni è cresciuta dal 4% del 2020 all’8,6% del 2022. “Va assolutamente scoraggiato chiunque non sia un fumatore a iniziare a usare sistemi per svapare”, sottolinea Beatrice. Secondo un report dell’Istituto superiore di sanità, in Italia gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4 per cento della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, questi nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). L’81,9 per cento di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, dunque un consumatore duale che fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig.
Fondamentale scoraggiare lo svapo tra i non fumatori
Il 2,8 per cento dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica in Italia sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali. “E’ evidente che serve più informazione e sensibilizzazione per ribadire che le sigarette elettroniche sono indicate solo come supporto per i fumatori di sigarette tradizionali a superare questa loro dipendenza”, ribadisce Beatrice. Nel report britannico si sottolinea che le informazioni finora acquisite indicano che svapare è efficace per smettere di fumare. E che inoltre lo “svapo” provoca solo una piccola parte dei rischi per la salute associati alle sigarette tradizionali. “Non c’è quindi alcun motivo per i non fumatori di avvicinarsi alle sigarette elettroniche, che dovrebbero invece essere utilizzate con lo stesso scopo di altri prodotti sostituti della nicotina, come ad esempio i cerotti, o di altri strumenti oggi in uso per aiutare i fumatori a vincere la loro dipendenza”, conclude Beatrice.