
Fumo in gravidanza: parto prematuro e basso peso del nascituro
di Johann Rossi Mason
Ci sono situazioni in cui è necessario essere molto chiari: in gravidanza bisogna smettere di fumare e approfittare della sospensione per non ricominciare.
Il fumo materno durante la gravidanza è associato a cambiamenti del DNA della placenta a loro volta associati a scarsi parametri di crescita del nascituro. Sono le conclusioni di un nuovo studio (se mai ce ne fosse il bisogno, ma siamo d’accordo, repetita juvant) co-guidato dall’Istituto di salute globale di Barcellona (ISGlobal), un’istituzione sostenuto dalla Fondazione “la Caixa”, in collaborazione con Emory University, Atlanta.
I risultati, pubblicati su Nature Communications, indicano anche che cambiamenti della metilazione del DNA nella placenta possono influenzare l’espressione di geni coinvolti nelle risposte ambientali, nella crescita e nell’infiammazione con conseguenze nella crescita intrauterina.
In Europa, circa una madre su dieci fuma durante la gravidanza. Pertanto, i numerosi effetti sulla salute del feto sono di notevole preoccupazione per la salute pubblica. Tuttavia, i meccanismi alla base degli effetti tossici del fumo di tabacco sono solo parzialmente compresi. Le esposizioni ambientali possono indurre cambiamenti chimici del DNA (il processo chiamato ‘metilazione’) che a loro volta influenzano l’espressione dei geni.
In questo studio i ricercatori miravano a caratterizzare l’impatto del fumo materno sull’epigenoma placentare eseguendo una meta-analisi di ricerche che includevano un totale di 1700 coppie madre-bambino in Australia, Francia, Spagna, Canada e Stati Uniti.
Le conclusioni? ll fumo materno durante la gravidanza era responsabile di cui quasi la metà dei casi di parto prematuro e/o a dimensioni o peso inferiori alla nascita.
Link allo studio https://www.eurekalert.org/news-releases/927954