Gambe irrequiete, addio riposo

Ida Macchi

Non riuscire a prender sonno e metterci anche un paio d’ore prima di scivolare tra le braccia di Morfeo perché, non appena si tocca il letto , le gambe diventano irrequiete e doloranti. E’ così che si manifesta la sindrome delle gambe senza riposo, disturbo che colpisce circa il 3-4% degli italiani , soprattutto donne, che ne sono vittime circa il doppio degli uomini. Se il disturbo é lieve e occasionale, basta alzarsi e camminare 5-10 minuti perché le gambe si acquietino. Se è ricorrente, o l’immancabile copione di ogni notte, il sonno va in tilt e la giornata successiva un calvario, caratterizzato da sonnolenza, irritabilità, umore a terra, difficoltà a concentrarsi e a memorizzare. L’agopuntura, però, si è rivelata un efficace rimedio non farmacologico per curarla: lo dimostrano ben venti lavori scientifici inclusi su Library of Medicine, la banca dati dei National Institutes of Health statunitensi. Non solo, una recente metanalisi, pubblicata su Annals of Palliative Medicine, ne conferma ulteriormente gli effetti benefici: il lavoro ha analizzato 18 sperimentazionicliniche condotte su un totale di 640 pazienti, scoprendo che da sola, o in associazione ad altre terapie, l’agopuntura si è dimostrata inefficace solo nel 4,7% dei casi. Ma da cosa dipende questo disturbo e, soprattutto, perché gli aghi dell’antica medicina cinese riescono a ridurlo o addirittura ad eliminarlo?

DOPAMINA IN PRIMA LINEA  

“La sindrome delle  gambe senza riposo è legata a mutazioni genetiche (in un 50% dei casi colpisce chi ha in famiglia qualcuno che ne soffre già) che aumentano la sensibilità ai naturali cali serali e notturni di un neurotrasmettitore, la dopamina, che controlla il movimento. Infatti, chi ne soffre riesce finalmente a riposare in modo continuo dalle 4-5 del mattino in poi, quando i livelli di dopamina tornano naturalmente ad innalzarsi”, spiega il dottor Roberto Gatto, presidente della Società Italiana di Agopuntura e del Centro Studi So Wen. “Il disturbo viene ricondotto anche ad una carenza di ferro a livello cerebrale che provocherebbe ipossia a livello del sistema nervoso centrale e una riduzione nella formazione di mielina, la sostanza che e riveste come una guaina le fibre nervose, con funzione protettiva e isolante della conduzione dello stimolo nervoso. Non solo: stando a studi recenti, il deficit di ferro provocherebbe  anche alterazioni nello stesso circuito neuronale dopaminergico,  implicato anche nella malattia di Parkinson. L’agopuntura sembra vada proprio ad agire su uno dei principali fronti che alimentano la sindrome, ovvero sulla secrezione del neurotrasmettitore implicato negli scatti involontari. Stimolando precisi punti disseminati lungo alcuni meridiani, regola il metabolismo della dopamina. Nello stesso tempo, migliora l’apporto sanguigno alle gambe e una buona circolazione permette un miglior utilizzo del neurotrasmettitore. Gli aghi dell’antica medicina cinese agiscono anche sull’ansia e l’agitazione indotte dalla sindrome delle gambe senza risposo: inducono la produzione di serotonina, neurotrasmettitore implicato nella risposta allo stress, nel ritmo sonno/veglia e nel sostegno al tono dell’umore. Aumentano anche la secrezione di melatonina, l’ormone della notte, conciliando così un sonno meno discontinuo e più ristoratore”.

DOVE

“Per beneficiare degli effetti dell’agopuntura, però, è bene affidarsi a mani veramente esperte, sapendo che un agopuntore DOC ha una laurea in medicina, ma ha anche frequentato un corso triennale che attesta la sua competenza nella pratica della medicina cinese”, sottolinea il dottor Gatto. “Lavora personalizzando la terapia e nel rispetto di tutte le norme igieniche previste (gli aghi sono sterili e monouso, per esempio) perché una seduta di agopuntura è un atto medico. In genere, per attenuare o risolvere la sindrome delle gambe senza riposo sono necessarie almeno 6-8 sedute, inizialmente con cadenza bisettimanale, successivamente settimanale. Ultimato il ciclo iniziale è consigliato effettuare una seduta di richiamo ai cambi di stagione. Una seduta costa da 50 a 100 euro, con variazioni tra Nord e Sud Italia, tra città e province. Per identificare uno specialista si consiglia di consultare i Registri dei Medici agopuntori, pubblicati dagli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri italiani.

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