Hiv, la profilassi pre-esposizione azzera nuovi casi di infezione

di Manuela Indraccolo

La profilassi pre-esposizione (PrEP) funziona nel prevenire i casi di infezione da Hiv. A rivelarlo è uno studio australiano che ha dimostrato che i farmaci preventivi anti-Hiv sono capaci di ridurre in modo efficace i nuovi casi di infezione, soprattutto quando questi farmaci sono facilmente accessibili e costano poco, e quindi quando le persone a rischio di contagio li assumono regolarmente. Ed è così che si arriva a un caso di infezione su mille persone all’anno, una riduzione del ben 92%, secondo lo studio presentato sulla prestigiosa rivista The Lancet (https://www.thelancet.com/journals/lanhiv/article/PIIS2352-3018(21)00074-6/fulltext). Ancora una volta prevenzione e riduzione del danno rappresentano un binomio di efficacia straordinaria nello sviluppo di nuove e vecchie malattie.

Lo studio sui dati del mondo reale

I risultati emersi dallo studio si sono basati su dati del mondo reale: in tre anni di PrEP ci sono stati 1,61 casi di infezione per mille persone all’anno, 10 volte meno di quanto sarebbe accaduto senza PrEP. Se la profilassi pre-esposizione (PrEP), quindi, diventa routine tra le persone a elevato rischio di infezione, la circolazione del virus resta a lungo sotto controllo, arrivando quasi a interrompersi del tutto. L’indagine è stata condotta nel Nuovo Galles del Sud in Australia dove i farmaci preventivi contro l’Hiv sono stati assunti regolarmente dai gruppi di persone più esposte al contagio. Tra marzo 2016 e aprile 2018, i ricercatori hanno reclutato 9.500 persone, tutte maggiori di 18 anni con un’età media di 34, negative all’Hiv e considerate a elevato rischio di infezione. Ai partecipanti è stata prescritta una pasticca al giorno del farmaco autorizzato per la PrEP, composto da tenofovir disoproxil fumarato (300 mg) e emtricitabina (200 mg) (nome commerciale Truvada). Periodicamente i volontari, per lo più uomini omosessuali, si sottoponevano al test per l’Hiv. Il tasso di aderenza alla terapia è stato estremamente elevato: quasi tutti i partecipanti hanno rispettato le indicazioni sulla profilassi.

Efficacia vicina al 100%

 

Al termine dello studio i ricercatori hanno potuto osservare 30 casi di nuove infezioni, che equivalgono a 1,61 casi per mille persone all’anno, un numero 10 volte inferiore a quello segnalato negli studi condotti quando i farmaci preventivi non erano così diffusi.  L’indagine australiana dimostra in sostanza che l’assunzione quotidiana del farmaco anti-Hiv ha un’efficacia preventiva a lungo termine molto vicina al cento per cento. I dati dello studio sono in linea con quelli della sorveglianza epidemiologica del Paese che registrano un calo del 40% delle infezioni da Hiv tra il 2015 e il 2019 grazie all’introduzione su larga scala della PrEP ad un costo grosso modo di 30 euro al mese.

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