
Il digiuno “amplifica” l’efficacia dei farmaci anti-cancro
di Valentina Arcovio
Le cellule del cancro sono ingorde e per sopravvivere hanno bisogno di consumare nutrienti. Per questo negli ultimi anni gli scienziati si sono concentrati sul potenziale ruolo del digiuno. Un recente studio, condotto da un gruppo di scienziati della Medical University of Graz in Austria, ha scoperto che il digiuno, combinato con un trattamento farmacologico, può ritardare la crescita di un tipo di cancro resistente ai farmaci. Nello studio, descritto sulla rivista Science Advances, i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di topi con il cancro a digiunare. Ebbene, in questo modo gli studiosi hanno impedito la crescita del tumore per quattro settimane in più rispetto ai topi che hanno seguito una dieta regolare.
I test sono stati condotti su topi e organoidi
In letteratura ci sono alcuni studi preliminari sugli esseri umani, che suggeriscono che il digiuno può ridurre i tumori e aiutare anche a prevenire la recidiva del cancro. Ma le evidenze non sono abbastanza forti per rendere il digiuno un’opzione di trattamento. Nel nuovo studio, i ricercatori aggiungono nuove prove sugli effetti del digiuno sulla crescita del tumore in due modi: nei modelli murini e negli organoidi, ovvero tessuti creati in laboratorio che possono “imitare” il cancro. In particolare, i ricercatori hanno testato come una combinazione di digiuno e un farmaco antitumorale chiamato sorafenib ha alterato il decorso della malattia in entrambi i modelli. Il farmaco agisce bloccando la capacità di replicazione di una cellula cancerosa, ma dopo un po’ di tempo il tumore impara a resistergli. Questa ricerca suggerisce che la resistenza ai farmaci può essere potenzialmente ritardata attraverso il digiuno.
Digiuno e farmaco insieme rallenta la crescita del tumore
“Potremmo dimostrare che se digiuniamo ulteriormente, sia in organoidi derivati paziente che in modelli murini, oltre al trattamento con sorafenib, allora possiamo alleviare questa resistenza al farmaco”, spiega Andreas Prokesch, uno degli autori dello studio. “Quindi il farmaco e il digiuno insieme hanno un effetto sinergico che rallenta la crescita del tumore”, aggiunge. I ricercatori hanno iniettato nei topi di laboratorio cellule di carcinoma epatocellulare, un tipo comune di cancro al fegato noto per essere resistente ai farmaci. I topi sono stati separati in tre gruppi e ogni gruppo è stato sottoposto a una dieta diversa. Uno è stato nutrito con una dieta regolare, un altro è stato costretto a digiunare per 24 ore due volte a settimana e l’ultimo gruppo è stato nutrito con un prodotto alimentare a basso contenuto calorico che stimola una risposta metabolica che rispecchia la reazione del corpo al digiuno. Inoltre, i ricercatori hanno somministrato a tutti i topi il farmaco contro il cancro, sorafenib. In un esperimento separato, ma correlato, i ricercatori hanno generato cellule cancerose (dello stesso tipo di cancro al fegato) e le hanno messe in una soluzione priva di sostanze nutritive che avrebbe imitato la fame. Gli organoidi inseriti in questa miscela non hanno subito alcuna influenza; hanno continuato a crescere a un ritmo normale. Ma gli organoidi inseriti nella miscela e trattati con sorafenib avevano un tasso di crescita ridotto. Questo suggerisce che la combinazione del farmaco e del digiuno è fondamentale.
Presto via a sperimentazione sugli esseri umani
“E’ ragionevole credere che il digiuno possa davvero essere un ulteriore trattamento terapeutico per molti diversi tipi di cancro perché tutti hanno bisogno di crescere, tutti hanno bisogno di raddoppiare e moltiplicare la loro biomassa, e questo è ciò che il digiuno può limitare”, dice Prokesch. Dal punto di vista clinico, c’è ancora molta strada da fare. Prokesch dovrà completare gli studi clinici sugli esseri umani e questo potrebbero richiedere diversi anni. Quindi, se i risultati sono ancora promettenti, il digiuno potrebbe essere potenzialmente utilizzato negli esseri umani. Prokesch ha affermato di essere a conoscenza di ricerche non ancora pubblicate che, secondo lui, dimostreranno che le diete basate sul digiuno non sono dannose per i malati di cancro. Ciò consentirà al suo team di lavorare su una sperimentazione clinica sull’uomo che potrebbe convalidare alcuni dei risultati dello studio sui topi. Quindi, il digiuno probabilmente non farà presto parte dei trattamenti contro il cancro, ma mostra che abbiamo ancora molto da scoprire su come i nostri corpi, comprese le nostre cellule, funzionano in assenza di sostentamento.
LINK STUDIO: https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.abh2635