Il microbiota intestinale è un potenziale bersaglio contro la retinopatia diabetica
di Valentina Di Paola
Il microbiota intestinale potrebbe essere un bersaglio terapeutico efficace per la gestione e il trattamento della retinopatia diabetica (DR), una complicazione del diabete provocata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto retinico. Questa è l’incoraggiante prospettiva che emerge da uno studio condotto dagli scienziati della Federal University of Amazonas, dell’Università di São Paulo, della Fluminense Federal University e della Federal University of Paraíba, in uno studio pubblicato sulla rivista Life Sciences. Il team ha esaminato le vie biochimiche coinvolte nella malattia, una delle principali complicanze del diabete mellito (DM), che porta l’organismo a non produrre sufficiente insulina. La retinopatia diabetica rappresenta la principale causa di perdita della vista tra gli individui di mezza età e gli anziani a livello globale. Si tratta di una condizione presente nel 95 per cento dei pazienti con DM di tipo 1 e in oltre il 60 per cento dei casi di diabete di tipo 2. Le terapie esistenti, spiegano gli autori, sono principalmente orientate ad alleviare i sintomi, ma si applicano a stadi più avanzati e non a quelli preclinici. Si tratta inoltre spesso di procedure invasive o molto costose, che limitano pertanto l’accesso a molti individui
Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nell’organismo
Studi recenti suggeriscono che la deregolamentazione del microbiota (GM) può portare a un’infiammazione di basso grado, locale e sistemica, influenzando direttamente lo sviluppo del DM e le complicanze microvascolari. Il microbiota intestinale comprende trilioni di microrganismi, che abbracciano almeno 1000 specie prevalenti che abitano il corpo umano in un ecosistema complesso e altamente dinamico, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione di numerosi meccanismi biochimici, fisiologici e immunologici. Questo universo microbico mostra una capacità intrinseca di adattarsi alla disponibilità di nutrienti e ai cambiamenti delle condizioni ambientali. È stato tuttavia suggerito che alcuni fattori e agenti esogeni, come una dieta ad alto contenuto di grassi, sale o zucchero, farmaci antinfiammatori non steroidei, antibiotici e stress ossidativo, possono indurre disbiosi intestinale, compromettendo la composizione del microbiota intestinale e la tolleranza immunitaria. Evidenze sempre più consistenti indicano inoltre che la sua disregolazione potrebbe essere associata a diverse malattie metaboliche, come obesità, diabete, epatopatia non alcolica e malnutrizione.
Fondamentale studiare la correlazione intestino-retina
Il gruppo di ricerca ha considerato le diverse vie biochimiche coinvolte nella DR, valutando recettori e meccanismi coinvolti nella patogenesi della malattia. Gli autori hanno ripercorso lavori precedenti per determinare l’eventuale correlazione tra il decorso della retinopatia diabetica e il microbiota intestinale. Gli scienziati hanno sottolineato il forte potenziale di modulazione dell’asse intestino-retina come bersaglio terapeutico e profilattico per il trattamento della DR. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, i cambiamenti diretti nel microbiota possono avere un impatto drastico su vari processi fisiologici. “Sulla base di prove cliniche e studi condotti con modelli animali – scrivono gli scienziati – una composizione alterata del microbiota intestinale potrebbe essere associata a un decorso più grave della retinopatia diabetica. Saranno necessari ulteriori studi per conoscere i meccanismi sottostanti e le vie di segnalazione coinvolte nella patologia”. “Nelle prossime indagini – concludono gli esperti – sarebbe opportuno valutare l’efficacia di interventi di modulazione del microbiota intestinale come strategia terapeutica non invasiva e a basso costo per il trattamento di disturbi oftalmologici legati alla retinopatia diabetica”.
LINK A STUDIO: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S002432052101047X?via%3Dihub