
Il segreto della longevità? Il sonnellino di bellezza delle marmotte
di Valentina Arcovio
C’è un modo completamente naturale per fermare l’invecchiamento e cioè andare in letargo ogni anni da settembre a maggio, come le marmotte. Questo è quanto ha scoperto un team di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles in uno studio condotto sulle marmotte dal ventre giallo. Questi animali, stando a quanto descritto dagli studiosi sulla rivista Nature Ecology, sono in grado di fermare virtualmente il processo di invecchiamento nei 7-8 mesi che trascorrono in letargo nelle loro tane sotterranee. Lo studio, il primo ad analizzare il tasso di invecchiamento delle marmotte in natura, mostra che questo fenomeno anti-invecchiamento si manifesta quando gli animali raggiungono i 2 anni, l’età della loro maturità sessuale.
Durante il letargo l’invecchiamento epigenetico si ferma
I ricercatori hanno studiato campioni di sangue di marmotta raccolti in più stagioni estive in Colorado, quando gli animali sono attivi in superficie, per costruire modelli statistici che hanno permesso di fare ipotesi su cosa sia successo durante il letargo. In questo modo hanno valutato l’invecchiamento biologico delle marmotte sulla base di quelli che sono noti come cambiamenti epigenetici, centinaia di modificazioni chimiche che si verificano nel DNA. “I risultati di diversi approcci statistici rivelano che l’invecchiamento epigenetico si ferma essenzialmente durante il letargo”, spiega l’autrice principale dello studio Gabriela Pinho. “Abbiamo scoperto che l’età epigenetica delle marmotte aumenta durante la stagione attiva, si ferma durante il letargo e continua ad aumentare nella stagione attiva successiva”, aggiunge. Questo processo, secondo i ricercatori, aiuta a spiegare il perché la vita media di una marmotta dal ventre giallo è più lunga di quanto ci si aspetterebbe dal suo peso corporeo.
Durante il letargo gli animali alternano periodi di soppressione metabolica
L’ibernazione, un adattamento evolutivo che permette agli animali di sopravvivere in ambienti stagionali rigidi dove non c’è cibo e le temperature sono molto basse, è comune tra i mammiferi più piccoli, come le marmotte, originarie delle regioni montuose occidentali degli Stati Uniti e del Canada. Il letargo delle marmotte alterna periodi di soppressione metabolica che durano una o due settimane e periodi più brevi di aumento del metabolismo, che generalmente durano meno di un giorno. Durante la soppressione metabolica, la respirazione degli animali rallenta e la loro temperatura corporea diminuisce drasticamente, hanno spiegato gli studiosi. Inoltre, gli animali utilizzano una minuscola quantità di energia, bruciando circa un grammo di grasso al giorno. “Non è praticamente nulla per un animale da 5.000 a 6.000 grammi”, osserva Pinho.
Dai trapianti alle missioni spaziali, le possibili ricadute biomediche
Questo consente loro di risparmiare energia e sopravvivere a lunghi periodi senza cibo. Durante la stagione estiva, le marmotte mangiano molto, raddoppiando il loro peso in modo da avere abbastanza grasso per sopravvivere al successivo periodo di letargo. Tutte queste condizioni legate all’ibernazione – cioè ridotto consumo di cibo, bassa temperatura corporea e ridotto metabolismo – sono note per contrastare il processo di invecchiamento e promuovere la longevità. È probabile che questo invecchiamento ritardato si verifichi in altri mammiferi che vanno in letargo, secondo i ricercatori, perché i cambiamenti molecolari e fisiologici sono simili. Potrebbero esserci vantaggi biomedici nell’indurre condizioni di ibernazione negli esseri umani o nelle cellule umane, ipotizzano gli scienziati. In questo modo si potrebbero preservare gli organi per il trapianto, ad esempio, o per pianificare missioni spaziali a lungo termine.
LINK ALLO STUDIO: https://www.nature.com/articles/s41559-022-01679-1