Il taglio da parto cesareo

Risponde la Dottoressa Annalisa Beatini

Chirurgo Generale presso la ASL 5 Spezzino, Medico Estetico con Master in Tricologia e in Dermochirurgia

Il parto con Taglio Cesareo (TC) sta sostituendo il parto naturale?

«Non siamo ancora, giustamente, a questo punto. Comunque la pratica del parto con taglio cesareo sta aumentando in percentuale in tutto il mondo. In Brasile, ad esempio, nelle strutture private, si arriva fino all’80% con solo il 20% di parti per via naturale. Con il T.C. necessariamente si deve incidere la cute, la parete muscolare, il peritoneo e la parete uterina. La parete addominale, prevalentemente nella porzione sotto-ombelicale, può riportare contusioni con danni ai tessuti dalla cute, alla parete muscolare fino alla parete dell’utero. Tutti questi tessuti sono infatti interessati dall’incisione. Vi possono essere complicanze che riguardano la parete uterina, con assottigliamento della stessa, fino ad arrivare alla rottura. Se il T.C., poi, è eseguito in urgenza, gli effetti collaterali possono aumentare, perché lo scopo principale dell’intervento è quello di salvare il feto e la partoriente. Il ginecologo può non avere il tempo e la tranquillità di fare un’incisione ben posizionata: le manovre di distensione della breccia chirurgica avvengono in tempi più brevi. Una volta che il feto è stato estratto dalla cavità uterina, l’equipe neonatologica dovrà accertarsi delle sue condizioni, mentre gli operatori dovranno estrarre la placenta e richiudere a strati i tessuti precedentemente incisi», spiega la Dottoressa Beatini.

Quali sono i problemi più frequenti rilevati nelle cicatrici da T.C.?

«La cicatrice del taglio cesareo dovrebbe essere centrata sulla linea mediana in regione sovrapubica e seguire una linea orizzontale. Nella nostra esperienza, però, abbiamo rilevato la presenza di cicatrici asimmetriche, oblique, ad andamento curvilineo. Il malconfezionamento dell’accesso chirurgico può esitare in pliche cutanee, in retrazioni cicatriziali non omogenee ed in ipertrofia cicatriziale. Spesso in caso di secondo o terzo parto con TC, si riscontrano cicatrici multilineari. Nell’immediato post-partum, la regione al di sopra della cicatrice è completamente insensibile, per la recisione di terminazioni nervose. La muscolatura della parete addominale è incapace di contrarsi con la dovuta forza per la sezione del piano muscolare. Nella fase di recupero, si riacquistano lentamente la sensibilità e la forza muscolare. Durante questa fase sono frequenti le parestesie (sensazioni alterate). Nei sei mesi seguenti il T.C., si può assistere al rigetto dei punti di sutura del piano muscolare che formano granulomi ascessuali che vanno incisi e drenati. Nel nostro studio abbiamo trattato vari casi che riportavano le complicanze sopra elencate», continua la Dottoressa Beatini.

Come intervenire per risolvere questi problemi

«Durante la mia attività più che trentennale, non ho mai trovato un’apparecchiatura elettromedicale che mi abbia dato le soddisfazioni di Biodermogenesi®. Poter lavorare con estrema sicurezza, risultati certi, con pazienti rilassate dal piacevole massaggio dato dai movimenti del manipolo, è un caso unico per noi medici. Tutti le altre apparecchiature, laser e non, hanno limitazioni stagionali, non si possono usare su tutti i fototipi, necessitano di una attenta programmazione dei parametri da impostare, pena effetti collaterali. Come in tulle le altre applicazioni di Biodermogenesi® (smagliature, cicatrici ipertrofiche, lassità cutanea, cellulite), grazie all’interazione fra vacuum e onde elettromagnetiche, si ha la produzione di collagene di tipo I, collagene nativo, non fibrotico. Abbiamo osservato nelle pazienti trattate, una riduzione della retrazione cicatriziale, sbrigliamento delle aderenze, idratazione con ammorbidimento della cicatrice, riduzione , fino alla scomparsa completa dell’esito cicatriziale. Per quanto riguarda la regione sotto-ombelicale, oltre ad una riduzione delle smagliature, se presenti, riportiamo un miglioramento della qualità del tessuto con riduzione della lassità, dell’effetto “grembiule” e della cellulite. Il tutto, ripeto, in piena sicurezza, senza alcun effetto collaterale», sottolinea la Dottoressa Beatini.

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