
La nicotina potrebbe influenzare positivamente la cognizione
di Valentina Di Paola
L’esposizione alla nicotina può alterare significativamente il metabolismo e la secrezione di diverse sostanze all’interno dell’ippocampo, esercitando una funzione di potenziamento cognitivo. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Chinese Chemical Letters, condotto dagli scienziati dell’Accademia cinese delle scienze, che hanno esaminato l’effetto della nicotina a livello cerebrale. Il gruppo di ricerca, guidato da Luo Qian dell’Istituto di tecnologia avanzata di Shenzhen (SIAT) presso l’Accademia cinese, ha scoperto che la nicotina può modificare la produzione di serotonina, acetilcolina, acido chinurenico e colina.
La nicotina potrebbe avere effetti benefici nella protezione dei neuroni
Gli scienziati hanno utilizzato un chip microfluidico con un sistema di cromatografia di massa liquida-spettrometria in un modello murino per valutare le reazioni dinamiche indotte dall’esposizione e dall’astinenza alla nicotina. I ricercatori hanno esaminato anche l’impatto del fumo passivo sul metabolismo dei neurotrasmettitori delle cellule del neurone ippocampale (HT22). Secondo quanto emerso dall’indagine degli esperti, la nicotina assimilata dall’uso di sigarette può esercitare una sorta di protezione di alcune funzioni cognitive, provocando delle alterazioni nei comportamenti cognitivi e regolando il rilascio di diversi neurotrasmettitori nell’organo cerebrale. “Le cellule HT22 secernono principalmente neurotrasmettitori del metabolismo del triptofano e della colina”, spiega Luo. “L’esposizione alla nicotina a livelli rilevanti di fumo e fumo passivo – continua – sembra in grado di alterare significativamente il metabolismo e la secrezione di serotonina, acido chinurenico, colina e acetilcolina delle cellule HT22. Questi risultati suggeriscono che l’esposizione acuta alla nicotina potrebbe essere associata a un effetto benefico nella protezione dei neuroni”.
Nicotina e protezione cognitiva, le prospettive future
Il legame tra esposizione alla nicotina ed effetti cognitivi sembra quindi dipendere dall’ippocampo, una regione del cervello responsabile della produzione di diverse sostanze. “Dose e durata dell’esposizione potrebbero svolgere un ruolo primario in questi meccanismi – sottolinea l’autore – anche se la dinamica alla base degli effetti protettivi associati alla nicotina non è ancora ben compresa”. “I metaboliti alterati – conclude Luo – potrebbero recuperare rapidamente dopo l’astinenza da nicotina, per cui in futuro potrebbe essere interessante esaminare i possibili bersagli farmaceutici basati sulle alterazioni dinamiche del metabolismo dei neurotrasmettitori indotte dalla nicotina. Il nostro lavoro apre la strada a ricerche future volte a sviluppare trattamenti per il miglioramento cognitivo”.
LINK A STUDIO: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1001841721007804?via%3Dihub