La pandemia ha accelerato di 5-10 anni la ricerca di un vaccino contro l’Hiv

di Valentina Arcovio

La pandemia ha stravolto la vita della popolazione mondiale. Ha seminato morte e distruzione in ogni angolo del pianeta. Tuttavia, l’emergenza Covid-19 sembra aver avuto inaspettati effetti positivi su altri campi. Come quello della ricerca di un vaccino contro l’HIV, il Sacro Graal che moltissimi scienziati in tutto il mondo stanno cercando di sviluppare da circa mezzo secolo. “Nell’arco di un anno la pandemia ha probabilmente accelerato la ricerca del vaccino contro l’HIV di 5 o 10 anni” afferma Jesse Clark specialista in malattie infettive presso l’Università della California, a Los Angeles, in un’intervista rilasciata al sito npr.org. Secondo lo scienziato, la tecnologia che ha reso possibile questa svolta, la tecnologia mRNA, sta dando una spinta tanto necessaria allo sviluppo di un vaccino contro l’HIV. Era da tempo infatti che si avvertiva il bisogno di un cambiamento. 

Mezzo secolo di tentativi falliti, ora la possibile svolta

Per quasi 40 anni, gli scienziati hanno cercato di sviluppare un vaccino contro l’HIV. Dal 2000, il governo degli Stati Uniti, insieme alle istituzioni filantropiche e alle aziende farmaceutiche, hanno speso più di 15 miliardi di dollari per l’impresa, stando alle stime del National Bureau of Economic Research. Nonostante questo gli scienziati hanno fatto pochi progressi. “Fino a questo punto, abbiamo fallito, e odio dirlo, ma abbiamo fallito miseramente”, dice Derseee Archary,  immunologo presso l’AIDS Research Centre, CAPRISA a Durban, in Sud Africa. Lo sviluppo di un vaccino contro l’HIV è incredibilmente impegnativo per un semplice ma gigantesco motivo. Che poi è lo stesso per cui Sars-CoV-2 continua a tornare: le varianti. Rispetto al virus responsabile di Covid-19, l’HIV ha molte più varianti. “Ci sono migliaia di varianti in ogni persona infetta da HIV”, afferma l’immunologo William Schief dello Scripps Research Institute. Dato che circa 38 milioni di persone sono infette dall’HIV, ci sono letteralmente milioni di varianti dell’HIV sulla Terra. “Tutte queste varianti non vengono trasmesse [tra le persone], ma molte sì”, afferma Schief. “Probabilmente ne vengono trasmesse centinaia di migliaia”, aggiunge. 

Un vaccino sperimentale ha dato risultati promettenti sui topi

La pandemia ha offerto casualmente ai ricercatori una nuova possibilità per un vaccino contro l’HIV. Per prevenire un’infezione da HIV, un vaccino deve proteggere da tutte queste varianti. Apparentemente sembra quasi impossibile. Tuttavia, Schief e i suoi colleghi hanno lavorato per sviluppare un vaccino come questo negli ultimi dieci anni. L’obiettivo del vaccino è insegnare al sistema immunitario a riconoscere e a fermare migliaia di varianti dell’HIV. E lo può fare allenando lentamente il sistema immunitario, attraverso una serie di iniezioni, a creare anticorpi neutralizzanti o anticorpi che possono abbattere il virus HIV anche quando inizia a mutare ed evolversi all’interno del corpo. In diversi studi, Schief e i suoi colleghi, insieme a un altro gruppo di ricerca del National Institutes of Health, hanno dimostrato che un vaccino sperimentale può innescare la produzione di anticorpi neutralizzanti nei topi. Per farlo ci sono volute dalle 7 alle 9 iniezioni, ma si spera che il vaccino funzioni in modo più efficiente nelle persone. “Negli esseri umani, non pensiamo che ci vorranno 9 iniezioni o anche 7, ma non siamo totalmente fiduciosi perché non l’abbiamo ancora fatto”, dice Schief.

Un vaccino così complicato richiederà un’enorme quantità di test in più di una dozzina di studi clinici. Tutti questi test saranno molto costosi e richiederanno tempo. Ed è qui che la tecnologia mRNA viene in soccorso. I vaccini realizzati con la tecnologia mRNA hanno un’immensa flessibilità. Possono essere ottimizzati e modificati molto facilmente. Se gli scienziati vogliono cambiare un po’ la forma del vaccino, è semplicissimo. “Per un vaccino mRNA, il processo sarà molto più veloce e costerà molto meno”, afferma Schief. “Non voglio dire economico perché non lo è. Non è ancora economico, ma è molto meno costoso produrre il mRNA”, aggiunge. Per fortuna, la pandemia ha notevolmente accelerato lo sviluppo di questo vaccino sperimentale e, in molti modi, lo ha reso plausibile. Perché la pandemia ha dato uno sprint a ricercatori e aziende farmaceutiche, che non avevano altra scelta che correre un rischio e testare la tecnologia mRNA nelle persone. Entro un anno, hanno dimostrato che la tecnologia non solo funziona, ma funziona davvero bene. “Prima di Covid non sapevamo che la tecnologia dell’mRNA sarebbe stata sicura ed efficace come ha dimostrato di essere”, afferma Schief. “I vaccini mRNA inducono risposte davvero buone”, aggiunge. Quindi lo scorso gennaio, l’International AIDS Vaccine Initiative, insieme al National Institutes of Health e Moderna, ha lanciato i primi studi clinici di un vaccino mRNA per l’HIV. Dopo quasi 40 anni di tentativi, i ricercatori sono ora ottimisti. “Perché ora la tecnologia è arrivata così lontano”, afferma Archary. “So che questo vaccino sperimentale sembra fantascienza, ma penso che nei prossimi 5-6 anni dovremmo avere un vaccino, si spera, che possa conferire un certo grado di protezione contro l’HIV”, conclude.

LINK FONTE: npr.org/how-covid-vaccines-have-boosted-the-development-of-an-hiv-vaccine

https://mohre.it

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