
L’anfetamina aumenta il rischio di psicosi
di Valentina Di paola
Le persone che fanno uso di anfetamine illegali hanno un maggior rischio di sviluppare sintomi legati alla psicosi. Più precisamente il consumo di queste sostanze aumenta di ben 5 volte le probabilità di sviluppare questo terribile disturbo. A individuare questo preoccupante legame è stato uno studio, pubblicato sulla rivista Evidence Based Mental Health e condotto dagli scienziati del China Medical University Hospital. I ricercatori hanno valutato i dati anonimi raccolti nell’ambito di un lavoro decennale per il quale sono state considerate le informazioni di un campione di consumatori di anfetamine dette “speed.” Stando a quanto emerge dal lavoro, tutte le fasce d’età, con particolare rilievo per gli over 45 anni, sono risultate più a rischio di sviluppare psicosi in caso di consumo di sostanze anfetaminiche.
I disturbi da consumo di anfetamine possono persistere per anni
Le stime attuali, spiegano gli esperti, indicano che il tasso di diffusione di anfetamine illegali è inferiore all’uno per cento a livello globale, anche se circa un consumatore su dieci sviluppa dipendenza. Le anfetamine possono provocare psicosi con sintomi e manifestazioni simili alla schizofrenia, come paranoia e allucinazioni visive o uditive. I disturbi tendono a scemare in pochi giorni, ma nel 15 per cento dei consumatori possono persistere per diversi anni. Il gruppo di ricerca ha raccolto i dati mantenendo anonima l’identità dei soggetti, valutando informazioni su data di nascita, genere, precedenti penali e partecipazione a trattamenti riabilitativi per i tossicodipendenti. In totale, sono stati valutati i fascicoli di 74.601 consumatori di anfetamine speed. Gli esperti hanno poi confrontato i profili ottenuti con quelli di 298.404 persone del gruppo di controllo che non facevano uso della sostanza psicotropa. Il campione, precisano i ricercatori, era costituito per l’84 per cento da individui di genere maschile.
Le anfetamine aumentano di 5 volte il rischio di psicosi
Gli studiosi hanno scoperto che chi faceva uso di anfetamine era caratterizzato da una salute generale significativamente peggiore. Tra i sintomi psicotici più ricorrenti, gli autori riportano la depressione, presente nel 2,0 per cento dei consumatori a fronte dello 0,4 riscontrato nel gruppo di controllo. Molto frequenti erano anche gli episodi di cardiopatia ischemica e ictus, che si verificano con un tasso dell’1,3 e dello 0,8 per cento dei partecipanti rispettivamente tra i consumatori di anfetamine e gli altri. L’ansia si manifestava invece nello 0,9 per cento dei soggetti che facevano uso della sostanza psicotropa e nello 0,4 per cento del gruppo di controllo. Da ultimo, le malattie cardiovascolari erano associate allo 0,8 e allo 0,45 per cento rispettivamente dei tossici e dei partecipanti non dipendenti dalla droga. Gli studiosi hanno inoltre calcolato che l’incidenza cumulativa annuale dei sintomi di psicosi tra il gruppo di controllo e i consumatori di anfetamine erano rispettivamente di 77 e 468 ogni 100 mila persone. I tossicodipendenti che avevano seguito percorsi di riabilitazione, riportano gli scienziati, erano associati al 26 per cento di probabilità in meno di soffrire di psicosi. “Solo un consumatore di anfetamine su 10 intraprende un percorso riabilitativo – scrivono gli autori – ma il nostro lavoro suggerisce che tali interventi potrebbero rappresentare una strategia di intervento funzionale per prevenire conseguenze cognitive. Sarebbe utile indagare sugli effetti positivi per la salute di programmi appropriati per il trattamento della tossicodipendenza”.
LINK A STUDIO: https://ebmh.bmj.com/content/early/2022/01/18/ebmental-2021-300300