L’ansia è un fattore chiave del legame tra bruxismo notturno e insonnia

di Valentina Arcovio

 

Tra il bruxismo notturno e l’insonnia non c’è un legame diretto, ma è mediato dall’ansia. Per questo i medici non dovrebbero trascurare la gestione dell’ansia come parte del trattamento del bruxismo e dell’insonnia. Queste sono, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Netherlands Institute for Neuroscience, dell’Università di Amsterdam, della Vrije Universiteit Amsterdam e della Mahidol University (Thailandia). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Sleep Medicine. Nell’articolo gli scienziati raccontano di aver studiato l’associazione tra il bruxismo nel sonno, l’insonnia e i loro potenziali fattori di rischio, come la depressione e l’ansia. I dati mostrano che, sebbene il bruxismo del sonno non abbia un’associazione diretta con l’insonnia, l’ansia è un fattore di collegamento tra questi due disturbi. 

Il bruxismo notturno può dipendere da molti fattori

Il bruxismo è un’attività muscolare della mandibola che consiste nel serrare o digrignare i denti, e che può verificarsi durante il sonno o la veglia. Il bruxismo notturno può essere associato a fattori biologici, psicologici e legati allo stile di vita. I fattori psicosociali più riportati sono stress, ansia, depressione e fattori sociali come l’insoddisfazione sul posto di lavoro, sebbene l’evidenza del ruolo di questi fattori non sia definitiva. Anche i fattori dello stile di vita come il fumo, il consumo di alcol e il consumo di caffè possono essere considerati fattori di rischio. Come condizioni di comorbilità del bruxismo notturno, sono stati identificati anche disturbi legati al sonno come apnea ostruttiva del sonno, sindrome delle gambe senza riposo o malattia da reflusso gastroesofageo. Anche l’insonnia è stata anche suggerita come comorbidità del bruxismo. Ai fini dello studio, sono stati somministrati questionari a 2251 partecipanti interrogati sul bruxismo notturno auto-riferito, sull’insonnia, sulla depressione, sull’ansia, sulla frequenza del fumo e sul consumo di alcol e caffeina. 

La gestione dell’ansia non deve essere trascurata

Sebbene l’analisi degli scienziati abbia mostrato un’associazione positiva tra bruxismo del sonno e insonnia, questa associazione è scomparsa nel modello di regressione logistica multivariata, cioè quando sono stati considerati fattori psicologici, l’età e lo stile di vita. Tuttavia, il modello multivariato ha rivelato un legame indiretto tra il bruxismo del sonno e l’ansia. “Abbiamo concluso che, sebbene il bruxismo del sonno non abbia un’associazione diretta con l’insonnia, l’ansia può fungere da fattore di collegamento tra questi disturbi, quindi quando si tratta il bruxismo notturno e l’insonnia, la gestione dell’ansia non dovrebbe essere trascurata, chiedendo una collaborazione interprofessionale dei medici e dentisti”, sottolinea Tessa Blanken, ricercatrice supportata dalla BIAL Foundation, che ha sostenuto lo studio.

 

LINK FONTE: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1389945722000946

https://mohre.it

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