L’artrite reumatoide nasce dall’intestino?

di Valentina Arcovio

 

Alcune forme di artrite reumatoide sono collegate al microbioma intestinale. Uno studio dell’Università del Colorado ha scoperto che nei pazienti affetti da questa malattia gli anticorpi contro un comune batterio intestinale risultano essere elevati. Lo studio, pubblicato sulla rivista Arthritis & Rheumatology, ha confrontato i dati di 98 pazienti con artrite reumatoide con quelli di 98 persone senza la malattia; e i dati di 67 persone ad alto rischio di artrite reumatoide con 67 persone senza rischio. Rispetto ai controlli, sia gli individui con artrite reumatoide che quelli a rischio avevano livelli ematici di anticorpi più elevati contro una proteina espressa da Prevotella copri, un ceppo batterico che si trova tipicamente nell’intestino.

 

Il legame con il batterio intestinale inizia nelle prime fasi della malattia

 

Questo non è il primo studio a collegare Prevotella copri con l’artrite reumatoide. E’ almeno da 10 anni che i ricercatori stavano esaminando questa relazione. Il fatto che i pazienti con artrite reumatoide avessero maggiori probabilità di mostrare anticorpi contro questo organismo è stato uno dei primi risultati. Il nuovo studio estende ora il collegamento ai pazienti nelle prime fasi della malattia, includendo, almeno provvisoriamente, ciò che potrebbe essere definito “pre-artrite reumatoide”. Secondo i ricercatori, sono necessarie ulteriori ricerche sul ruolo di questo e di altri microrganismi nell’artrite reumatoide. “La nostra speranza – spiega Jennifer A. Seifert, scienziato dell’Università del Colorado Denver – è che questi risultati possano aiutare a chiarire ulteriormente il complesso ruolo eziologico dei batteri nelle persone a rischio di sviluppare artrite reumatoide e in quelle con la malattia in modo che possano essere sviluppate terapie mirate con l’obiettivo di fornire un trattamento migliore e, infine, prevenirla”.

 

Allo studio le cause di questo legame

 

In che modo le risposte immunitarie alla flora intestinale possono causare o contribuire questa malattia articolare i ricercatori non lo hanno ancora ben compreso. Ma ipotizzano che ci sia un legame tra gli antigeni di Prevotella copri e alcune proteine ​​del tessuto sinoviale. Gli anticorpi del primo potrebbero reagire in modo incrociato con il secondo per innescare un’infiammazione cronica. Le limitazioni allo studio, oltre al numero ridotto di partecipanti, riguardano il fatto che i ricercatori si sono concentrati su una singola specie di anticorpi, mirando a un particolare antigene batterico, per definire lo stato di rischio e che l’analisi non teneva conto di possibili alterazioni del microbioma dovute all’uso da parte dei pazienti con artrite reumatoide delle terapie immunomodulanti.

Il commento del Prof. Vincenzo Bruzzese, Primario emerito di Medicina e Reumatologia a Roma

Il microbiota intestinale, cioè l’insieme dei batteri presenti nell’intestino, è da tempo argomento di vari dibattiti e studi scientifici. Si ritiene che un microbiota alterato sia nel numero che nella composizione  dei batteri , in cui prevalgano batteri cosiddetti “infiammatori”, possa generare  uno squilibrio immunitario all’interno del lume intestinale, con aumento di alcuni citochine infiammatorie. In particolare l’aumento della Interleuchina -23, determinerebbe un danno ed una maggiore permeabilità della mucosa intestinale , attraverso la quale passerebbero prodotti di degradazione batterica. Questi determinerebbero un’iperproduzione di altre citochine infiammatorie all’interno del lume intestinale, che successivamente migrerebbero nei vasi ematici e da qui in siti lontani, andando a colonizzare soprattutto le articolazioni, con innesco di malattie reumatiche croniche infiammatorie.

 La salute delle nostre articolazioni ed anche di altri organi dipenderebbe quindi anche dall’equilibrio del numero e della qualità dei nostri batteri intestinali (eubiosi). Quando questo equilibrio viene alterato (disbiosi) si possono avere danni a vari organi ed apparati. Quindi la nostra salute dipende molto da ciò che mangiamo, perché un’alimentazione non adeguata al nostro organismo può portare alla disbiosi intestinale.

 Questo studio si prefigge di dimostrare che in pazienti con artrite reumatoide in fase precoce (sintomi insorti da non più di un anno) vi sia una prevalenza a livello intestinale di un batterio, la Prevotella copri, e che questa alterazione del microbiota intestinale, possa innescare la malattia.

L’aumento di questo batterio, già più volte peraltro indicato come possibile causa di malattie autoimmuni, viene confermato nello studio dalla determinazione nei pazienti con artrite reumatoide di un tasso di anticorpi contro il batterio significativamente più alto, rispetto alle persone sane. Peraltro in un sottogruppo di persone senza artrite reumatoide, ma con la positività di un anticorpo specifico per la malattia (anticorpo anti citrullina) , si è evidenziato sempre un aumento degli anticorpi specifici anti Prevotella copri.

 Gli autori ipotizzano quindi che la presenza eccessiva di Prevotella copri a livello intestinale, non solo possa essere una delle cause dell’innesco dell’artrite reumatoide, ma possa essere anche predittiva di malattia.

Lo studio ha comunque dei “bias” molto importanti, ammessi anche dagli stessi autori: il campione molto piccolo di pazienti arruolati e l’impossibilità di capire se questa disbiosi non sia secondaria alle terapie farmacologiche sostenute dai pazienti.

In generale si può concludere che il capitolo del “microbiota intestinale” e delle sue implicazioni nelle malattie reumatiche croniche infiammatorie è ancora tutto da scrivere e trarre considerazioni patogenetiche sulla base di studi con una forza statistica “bassa” può essere azzardato e con poco fondamento scientifico.

 

LINK FONTE: https://onlinelibrary.wiley.com/journal/23265205

https://mohre.it

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