
L’aspirina riduce il rischio di ammalarsi di cancro alle ovaie
di Valentina Arcovio
Anche in presenza dei già noti fattori di rischio, l’assunzione frequente di aspirina sembra in grado di ridurre il rischio di sviluppare un cancro ovarico. E’ quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori americani in una meta-analisi pubblicata sulla rivista Journal of Clinical Oncology. I risultati mostrano che, complessivamente, ci sono ben 17 studi i quali suggeriscono che l’uso frequente di aspirina è associato a una riduzione del 13 per cento di ammalarsi di tumore alle ovaie. In particolare, la riduzione maggiore è stata riscontrata per il carcinoma ovarico sieroso di alto grado. Quest’ultimo dato è importante poiché “i fattori di rischio maggiormente consolidati sono associati più debolmente ai tumori ovarici sierosi di alto grado”, hanno osservato i ricercatori.
Una nuova strategia preventiva per le donne più a rischio
“Il cancro ovarico è il tumore ginecologico più fatale”, afferma Britton Trabert, ricercatore nel Cancer Control and Population Sciences Program presso lo Huntsman Cancer Institute e assistente professore di ostetricia e ginecologia presso la University of Utah School of Medicine. “I fattori di rischio più noti del cancro ovarico, come la storia familiare, le mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 e l’endometriosi, non possono essere modificati”, aggiunge. Questa nuova ricerca è promettente perché mostra un passo attuabile che le persone a più alto rischio di cancro ovarico possono intraprendere per ridurre le loro possibilità di sviluppare la malattia. “L’uso quotidiano, o quasi, dell’aspirina è stato associato a una riduzione del 13% del rischio di cancro ovarico e abbiamo scoperto che l’aspirina ha giovato alla maggior parte dei sottogruppi”, spiegano i ricercatori, secondo i quali è importante sottolineare che questa ricerca fornisce ulteriori prove del fatto che la chemioprevenzione del cancro ovarico con un uso frequente di aspirina potrebbe essere di beneficio alle persone nei sottogruppi a rischio più elevato.
Allo studio gli effetti dell’aspirina su donne a rischio variabile
Uno studio del 2018 ha mostrato che l’uso quotidiano di aspirina è collegato a una riduzione dei tassi di cancro ovarico. Tuttavia, studi individuali non sono stati in grado di esaminare se l’aspirina fosse vantaggiosa o meno per le persone a rischio variabile di malattia. I sottogruppi sono stati definiti sulla base di fattori individuali, come endometriosi, obesità, storia familiare di cancro al seno o alle ovaie, gravidanza, uso di contraccettivi orali, legatura delle tube e dal numero di fattori di rischio: nessuno, uno e due o più. “Abbiamo riunito – riferiscono gli studiosi – i dati di 17 studi, nove studi di coorte prospettici dell’Ovarian Cancer Cohort Consortium e otto studi caso-controllo dell’Ovarian Cancer Association Consortium, che includevano più di 8.300 casi. Questo ci ha dato un aspetto più dettagliato e accurato rispetto a quando usiamo i dati pubblicati”. Poiché l’aspirina ha aiutato le persone che avevano due o più fattori di rischio, i ricercatori sperano che i pazienti e i medici possano utilizzare questa ricerca per parlare ai propri pazienti circa le potenziali misure preventive.
LINK A STUDIO: https://ascopubs.org/doi/abs/10.1200/JCO.21.01900?journalCode=jco