Le sigarette fanno male all’ambiente

Ida Macchi 

Solo in Italia, il fumo è responsabile di ben 93 mila morti l’anno e rappresenta la più grande minaccia per la salute umana, provocando in modo diretto più decessi di alcol, droga, incidenti stradali, aids, suicidi e omicidi messi insieme. “Nello stesso tempo, è un attentato per l’ambiente perché le emissioni di CO2 dei prodotti del tabacco sono pari a quelle rilasciate nel mondo da 3 milioni di voli transatlantici, sottolinea il professor Alessandro Miani, presidente della Società italiana di Medicina Ambientale (www.simaitalia.org) e docente di prevenzione ambientale all’Università di Milano 

ANIDRIDE CARBONICA & CO

“Sembra una cifra esorbitante, ma basta poco per rendersi conto che non è così: la combustione di una sola sigaretta emette 14 grammi di anidride carbonica equivalente (CO2) il che significa che chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno per un anno immette in atmosfera ben 102 chili di CO2 circa. Se questa quantità viene moltiplicata per il numero di fumatori del nostro Paese (quasi 1 su 4, dice l’ultimo Rapporto sul fumo in Italia), o su quelli mondiali, ci si rende conto che le cifre si ingrossano a vista d’occhio”, spiega il nostro esperto. “Non solo: alle emissioni delle sole sigarette vanno aggiunte quella della CO2 generata dall’industria del tabacco (trasporto e produzione) che annualmente a livello mondiale sono pari a 84 milioni di tonnellate di anidride carbonica”. Risultato: “dosi” massicce che pesano negativamente sul riscaldamento globale e che danno un forte contributo ai preoccupanti cambiamenti del clima ormai in atto. 

INQUINANTI E POLVERI SOTTILI 

Ma gli effetti del fumo sull’ambiente non finiscono qui: ”la combustione del tabacco produce ben oltre 70 sostanze cancerogene tra cui metano, biossido di azoto e formaldeide, insomma un mix di inquinanti che rendono l‘aria che respiriamo di pessima qualità, parificabile a quella che respiriamo nelle vie di intenso traffico veicolare. Ma quel che è peggio è che negli ambienti chiusi il fumo può creare concentrazioni di polveri sottili (il famigerato PM 2,5, il black carbon e le nanoparticelle) molto elevate, fino a 100 volte superiori ai limiti di legge consentiti per l’ambiente esterno”, sottolinea il professor Miani. I risvolti per la salute? Preoccupanti: un recentissimo studio inglese, realizzato dalla University College of London e presentato all’ultimo congresso di Oncologia Medica (ESMO), ha infatti  dimostrato  il legame inequivocabile tra inquinamento atmosferico, compreso quello indoor, e tumore polmonare in chi non ha mai toccato una bionda, dovuto proprio all’inalazione delle temibili polveri sottili. “Nei modelli animali utilizzati, l’esposizione al particolato atmosferico era in grado di indurre tumore polmonare in topi portatori di mutazione del gene EGFR. In pratica: la ricerca ha dimostrato come il PM 2,5 si comporti da vero e proprio innesco per la mutazione pro-cancerosa”, sottolinea il nostro esperto. “Non va inoltre dimenticato che i residui tossici del tabacco, dopo un certo periodo di latenza nell’aria, si depositano su superfici e tendaggi, pronti a risollevarsi, complici le correnti d’aria. Insomma, un cane che si morde la coda. La soluzione? No al fumo, fuori e dentro casa e, se proprio non si riesce a fare a meno della sigaretta, la buona regola è quella di arieggiare frequentemente i locali domestici ed eventualmente utilizzare sistemi di purificazione dell’aria, orientandosi su prodotti con filtri messi a punto con la tecnologia DFS che sono in grado di trattenere nanoparticelle con dimensioni sino a 0,007 micron”.     

FILTRI e PACKAGING

Rischi ambientali anche per colpa dei mozziconi: “ i filtri sono costituti di acetato di cellulosa, una sostanza molto resistente che ci mette anche un decennio a decomporsi, rappresentando così una delle principali fonti di inquinamento da nanoplastiche”, sottolinea il professor Miani. “Si stima che ogni anno ne vengono dispersi circa 4,5 trilioni, il che equivale a circa 770 mila tonnellate di rifiuti tossici che finiscono in parchi, marciapiedi, suolo e spiagge, ma soprattutto nei mari, negli oceani , nei laghi e nei fiumi , dove ne mettono a rischio gli ecosistemi: liberano sostanze tossiche- nocive per i processi biologici di pesci e piante acquatiche. Non solo: si sfaldano in frammenti sempre più piccoli ,ovvero in temibili nanoplastiche che possono essere ingerite dai pesci”. A questo si aggiunge anche la mole di rifiuti legati al packaging delle sigarette che non fa certo bene al pianeta: si stima che cartoni  e pacchetti delle bionde  producono ben 2 milioni di tonnellate di rifiuti tra carta, inchiostro, cellophane, colla e alluminio.    

 

DEFORESTAZIONE, SPRECO d’ACQUA  e PESTICIDI 

Forte impatto sull’ambiente anche per colpa della coltivazione del tabacco: lo ha quantificato l’OMS nel suo recente rapporto “Tobacco poisoning our planet”, mettendo in luce che ogni anno l’industria delle bionde costa al mondo 600 milioni di alberi, 200.000 ettari di terra, 22 miliardi di tonnellate di acqua. Insomma è responsabile di deforestazione, con conseguente perdita di suolo fertile e progressiva desertificazione, e di spreco d’oro blu che pesa sull’emergenza idrica che oggi è ormai una realtà. Non solo: l’uso di pesticidi e fertilizzanti utilizzati per far crescere il tabacco sono una fonte di inquinamento per le acque. “Il tutto si traduce  in una minaccia che pesa soprattutto sui paesi a reddito medio basso, dove si concentra la maggior parte delle piantagioni, e quindi su territori in cui acqua e terreni agricoli sarebbero necessari per produrre cibo per la popolazione”, sottolinea il professor Miani. “Alla luce di queste evidenze, come conclude anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi il tabacco non può più essere classificato semplicemente come una minaccia per la salute, ma come una minaccia per lo sviluppo umano nel suo insieme”.

https://mohre.it

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

Chinese (Simplified)CroatianEnglishFrenchGermanItalianJapaneseRussianSpanish