
LINGUA: dal palco dell’Ariston all’ambulatorio del medico
Di Ida Macchi
Condivisa con il pubblico, la lingua è stata una protagonista dell’ultimo festival di Sanremo: sotto i riflettori quella di Damiano, frontman dei Maneskin e quella di Victoria, bassista della band. Per altro, far la linguaccia è un gesto consolidato nel mondo del rock, una sorta di marchio ribelle che combina tra loro sesso, forza e provocazione, esibito da sempre da cantanti del calibro di Steven Tyler degli Aerosmith, da geni del rapper come Danny Brown e logo indiscusso dei Rollingstone. E’ proprio grazie alla lingua che possiamo parlare, gustare, baciare e cantare, ma nello stesso tempo sfidare, prendere in giro, o flirtare con chi abbiamo davanti. Insomma, permette una comunicazione non verbale dalle tante sfaccettature. Insospettabilmente, questo organo è anche una cartina di tornasole del nostro benessere e il suo aspetto la dice lunga sul nostro stato di salute. Ogni tanto vale perciò la pena di mettersi davanti allo specchio , di tirarla fuori e di osservarla.
Ecco una piccola guida per interpretarne i segnali, messa a punto con il dottor Paolo Pizzinelli, internista e cardiologo a Milano.
E’ pallida, soprattutto sui bordi e sulla punta.
Può essere la spia di un’anemia, eventualità più facile tra chi ha mestruazioni abbondanti, o segue una dieta strettamente vegana. Oltre alla lingua, però, è facile che anche il colorito del viso e quello dell’interno delle palpebre siano pallidi, mentre stanchezza e fiato corto si fanno sentire. Colpa di globuli rossi inefficienti perché l’organismo è a corto di alcune sostanze ( il Ferro è quella più spesso responsabile), utili per il loro ciclico turn over.
La soluzione. Mettere in nota alcuni esami del sangue (dosaggio dell’ emoglobina, del Ferro , sia circolante che di deposito ) che valutano se le quote del minerale sono sotto i livelli di guardia. In questo caso, via libera al consumo di alimenti ricchi di ferro (carne di manzo e di vitello, fagioli , ceci, frutta secca, radicchio, rucola e spinaci) e, se non basta, ad un integratore con una dose giornaliera di almeno 15-30 mg del minerale. Se l’anemia è importante, invece, ci vogliono farmaci a base di Ferro: prescritti dal medico e da prendere per bocca.
Liscia , sottile e più rossa del solito
Può segnalare una carenza vitaminica, magari legata ad una dieta troppo rigida da cui si sono depennati alimenti fonte di preziosi micronutrienti. In questo caso, è però facile che anche unghie e capelli lancino “l’allarme”: sono diventati più fragili e si spezzano più facilmente.
La soluzione. Consumare almeno 5 piccole porzioni di frutta e verdura al giorno, senza dimenticare di inserire anche noci e nocciole, almeno un paio di volte la settimana. Ok ad almeno 3 porzioni settimanali di pesce e a piatti unici a base di cereali (meglio se integrali) e legumi. Come condimento meglio orientarsi sull’ olio extravergine di oliva, da usare soprattutto crudo. Se l’alimentazione da sola non basta, si può ricorrere ad integratori polivitaminici.
Con una patina biancastra e la bocca legata
“Indigestione!”, sentenziavano un tempo le nonne. In realtà, queste caratteristiche non sono la spia di problemi digestivi o intestinali, ma solo l’effetto del fatto che si respira a bocca aperta e più del solito, perché si ha la febbre, il raffreddore, o l’influenza: la salivazione diminuisce e i germi che vivono in bocca proliferano, rendendosi evidenti come patina bianca che impasta la bocca.
La soluzione. Bere di più, soprattutto acqua e limone: fa aumentare la produzione di saliva che agisce da lavaggio naturale. Utile anche eliminare la patina servendosi di uno spazzolalingua e curare il disturbo di base: con antinfiammatori se si è influenzati o si ha la febbre, con spray decongestionati se si è raffreddati e il naso è chiuso.
Nera, perchè ricoperta da filamenti scuri simili a peli.
Può essere l’effetto indesiderato di una cura antibiotica: i farmaci alterano il microesercito di germi protettivi che vive normalmente in bocca, permettendo ad un fungo (l’aspergillus niger) di prendere il sopravvento e di diventare visibile.
La soluzione. Sciacqui con 200 ml di acqua in cui si è diluito un cucchiaino di bicarbonato di sodio: questa sorta di collutorio casalingo altera il normale grado di acidità della bocca, impedendo al fungo di sopravvivere. Nello stesso tempo, però, è bene consultare anche il medico: può prescrivere soluzioni antimicotiche da passare sulla lingua.
Rosso lacca con alcuni granuli bianchi simili a latte cagliato, disseminati anche sulle pareti interne delle guance
Può essere la spia di una candidosi, nota anche come mughetto, un’infezione provocata dal proliferare di un fungo ( la Candida Albicans) che viene normalmente in bocca, ma che riesce a prendere il sopravvento in alcune situazioni: dopo una cura antibiotica prolungata, o dopo terapie a base di cortisonici, compresi quelli che si assumono sotto forma di spray o di aerosol per la cura degli attacchi d’asma o della bronchite cronica. Questi farmaci abbassano le difese locali della lingua.
La soluzione. Consultare il medico: può prescrivere sia farmaci antifungini da prendere per bocca che soluzioni da applicare sulle lesioni.
Secca
Se è una sensazione occasionale, spesso è solo colpa dell’ansia : le tensioni riducono temporaneamente la salivazione, lasciando la lingua all’asciutto. Quando è continua, invece, può essere l’effetto collaterale di qualche farmaco (certi antidepressivi, per esempio), ma anche la spia iniziale di un diabete di tipo 2, o quella di una sindrome di Sjögren , detta anche sindrome sicca , che può coinvolgere anche le ghiandole lacrimali, causando la sindrome dell’occhio secco.
La soluzione. Riattivare la salivazione con piccoli trucchi : masticare un chewing gum o una caramella senza zucchero, ridurre l’assunzione di tè e caffè( la caffeina può far seccare la bocca) e di alcolici ( causano disidratazione e irritazione), bere frequentemente qualche sorso d’acqua, o tenere in bocca un cubetto di ghiaccio per idratare le mucose. Se non basta, parlarne con il medico: per escludere eventuali malattie di base.
Con un margine rosso e ulcerazioni dolorose che possono essere presenti anche su palato, pareti interne delle guance e base delle gengive.
Si tratta di afte, ulcerazioni dolorosissime delle mucose della bocca che a volte impediscono anche di mangiare e parlare. La loro origine non è chiara, ma si sa che si manifestano nei periodi di forte stress psicofisico e che gli squilibri ormonali, o l’arrivo del flusso mestruale, possono agire da fattori scatenanti.
La soluzione. Alleviare solo il bruciore e il dolore perché le afte non sono contagiose e guariscono spontaneamente. Ok perciò ad un gel a base di acido ialuronico, eventualmente associato ad un blando anestetico, da applicare prima di mangiare: crea una sorta di pellicola protettiva. A tavola, però, proibiti cibi caldi, acidi come le spremute di agrumi, quelli piccanti, o alimenti duri e che si sbriciolano in bocca come i crackers. Se le lesioni sono molto profonde, invece, meglio rivolgersi al medico: può prescrivere soluzioni a base di cortisone o di acido retinoico (controindicate però ai bambini e alle donne in età fertile). Importante anche curare l’igiene orale e utilizzare un collutorio a base di clorexidina: abbatte la quota di germi cattivi presenti in bocca, evitando che le afte si possano sovrainfettare.