Lo svapo non spinge a fumare, uno studio sfata una vecchia teoria

di Valentina Arcovio

Non è la sigaretta elettronica a spingere i giovani verso la dipendenza dal fumo di sigaretta. Una nuova analisi delle tendenze di uso della nicotina in Inghilterra, pubblicata sulla rivista scientifica Addiction, suggerisce che la vera ragione del collegamento tra svapo e fumo potrebbe celarsi semplicemente dietro il fatto che gli adolescenti che iniziano a svapare sono gli stessi che probabilmente proveranno a fumare. Questo indipendentemente dal fatto che abbiano o non abbiano mai usato una sigaretta elettronica. “Questo studio smentisce definitivamente l’effetto gateway, la grande paura rispetto all’uso di dispositivi elettronici a base di nicotina e aromi” spiega il Professor Fabio Beatrice, Direttore Scientifico del MOHRE Osservatorio Mediterraneo per la Riduzione del Danno in Medicina.

L’“effetto gateway” smentito

“Potrebbe essere una vulnerabilità comune il motivo di questa associazione”, afferma Lion Shahab all’University College London e tra gli autori dello studio. “Questo potrebbe essere, ad esempio, perché c’è una predisposizione genetica a provare cose diverse o c’è una pressione ambientale per provare cose nuove”, aggiunge. Invece di esaminare se è probabile che le persone inizino a fumare, il team di Shahab ha esaminato come è cambiato il tasso di fumo tra i 16 e i 24 anni in Inghilterra negli ultimi 11 anni, quando lo svapo ha iniziato a prendere piede. Se c’è stato davvero un “effetto gateway”, allora, poiché i tassi di svapo sono cambiati, anche quelli per il fumo dovrebbero seguire uno schema simile. Infatti, mentre lo svapo in questa fascia di età è balzato a circa il 5% nel 2013 e da allora si è rimasto più o meno su questa soglia, i tassi di fumo regolare sono scesi da circa il 30% nel 2013 al 25% nel 2018, l’ultimo anno dello studio. Tuttavia, l’analisi non può escludere che lo svapo abbia un effetto gateway molto piccolo. I risultati quindi potrebbero non convincere tutti i critici delle sigarette elettroniche. “Non vedo questo studio come una confutazione dell’ampia evidenza che già esiste per un effetto gateway”, afferma Martin McKee della London School of Hygiene & Tropical Medicine. “Seguire le persone è il modo più appropriato per rispondere a questa domanda”, conclude.

Svapare causa circa il 95% di danni in meno rispetto al fumo di sigaretta

Secondo una stima della Public Health England, lo svapo è molto meno dannoso per la salute delle persone rispetto al fumo tradizionale. Si stima più precisamente che svapare causa circa il 95% di danni in meno rispetto al fumo di sigaretta. Per questo nel Regno Unito si consiglia ai fumatori di passare alle sigarette elettroniche. L’idea è che lo svapo possa aiutarli poi a smettere definitivamente di fumare. Tuttavia, gli organismi sanitari di altri paesi, come gli Stati Uniti e l’Australia, hanno una visione più debole dello svapo. Per ceri versi miope. Un argomento chiave usato dai “detrattori” delle sigarette elettroniche è che i giovani che iniziano a svapare diventeranno dipendenti dalla nicotina, e così finiranno per passare alle sigarette tradizionali. Diversi studi hanno dimostrato che gli adolescenti che provano a svapare hanno maggiori probabilità di finire per fumare. Ma questi studi osservano semplicemente i tassi di fumo negli individui che hanno svapato e quelli che non lo hanno fatto. Questo tipo di ricerche osservazionali non possono dimostrare che il primo fattore causi il secondo, ma solo che le due cose sono correlate.

Commenta Giacomo Mangiaracina Esperto in Medicina Preventiva e membro del Board Scientifico di MOHRE

Benvenuto uno studio che rimette in discussione il fatto che il vaping porti i giovani al tabacco. Occorre partire dal fatto che proprio i giovani fumatori rappresentano, almeno nel nostro Paese, lo zoccolo duro di un intero decennio che non si riesce a scalfire in termini di prevalenza e di incidenza. Da cinque anni a questa parte si sono prodotti studi che permettono di avvalorare la tesi che le sigarette elettroniche inducano i giovani a fumare sigarette. Questo “zoccolo duro” del decennio trascorso rappresenta in verità il fallimento della Prevenzione, e sarebbe cosa giusta ammetterlo piuttosto che darne la responsabilità ai vaporizzatori del cui effetto causale continuo ragionevolmente a dubitare.

LINK ALLO STUDIO: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/add.15838

https://mohre.it

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