
L’obesità non è una colpa, scienziato sfata i miti più diffusi tra i pazienti
di Valentina Arcovio
“La più comune percezione sbagliata che ricevo dai pazienti è che pensano che il loro peso sia interamente colpa loro, che se lo portano addosso da soli; che sanno cosa fare, e che se solo avessero più forza di volontà potrebbero controllare il proprio peso corporeo. E’ come se studiassero per un esame e rimanessero svegli tutta la notte potrebbero superarlo perché è sotto il loro controllo”. Questa è la considerazione con cui Robert Kushner, MD, specialista nella gestione del peso presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, affronta su MedPage Today le idee più sbagliate che alcuni pazienti ancora hanno sul proprio peso corporeo. Oggi la nostra idea dell’obesità è cambiata radicalmente rispetto a 20 o 30 anni fa. “Ora consideriamo l’obesità una malattia cronica, recidivante e progressiva, come il diabete di tipo 2”, dice Kushner, il quale sottolinea che, oltre allo stile di vita, ci sono altri fattori importanti che possono influenzare il peso come la genetica, la biologia, l’ambiente, l’accesso e l’accessibilità economica e altri farmaci che si assumono.
Contro l’obesità ci sono tre diversi piani di intervento
“Quando vedo pazienti in sovrappeso o obesi, che cercano direttamente assistenza o che sono io a sollevare l’argomento in modo proattivo affrontandolo, dopo aver detto loro che si tratta di un problema medico o di una malattia in corso, di solito inizio la conversazione – spiega Kushner – parlando del continuum di cura. Quali sono le risorse disponibili per aiutarli a gestire il loro peso? Lo faccio in modo che capiscano che ci sono sempre altri trattamenti, e se non vanno bene con uno, allora ci sono altri trattamenti più aggressivi su cui potremmo fare affidamento”. L’esperto divide i trattamenti in tre filoni. “Il primo è lo stile di vita: dieta, attività fisica, buona igiene del sonno, stare lontano o ridurre l’alcol, stare lontano dal fumo di sigaretta”, dice. Nel secondo filone ci sono i farmaci o la farmacoterapia. Infine, c’è la chirurgia bariatrica e altri dispositivi. “Quindi, di solito inizio con una panoramica del continuum di cura come farei con qualsiasi altra malattia, come l’asma o l’ipertensione, e poi personalizzo il trattamento in base a ciò che è meglio per il paziente in quel momento”, sottolinea Kushner.
A ogni paziente un piano coerente e condiviso
Sullo stile di vita Kushner parla di elaborazione di un piano coerente condiviso con il paziente, con la sua cultura, struttura famigliare e così via. “Si potrebbe ottenere una perdita di peso più lenta, ma l’obiettivo è quello che sarà il peso tra 6 mesi, 1 anno e 5 anni da oggi, non solo quanto peso puoi perdere nel prossimo mese”, sottolinea l’esperto, secondo il quale l’obesità, come ogni malattia cronica, richiede un’attenzione e un tipo di trattamento duraturo. Nessuna dieta drastica quindi, ma una “cucita” su misura del paziente. “Lo stesso vale per l’attività fisica”, sottolinea Kushner, che propone un piano che si può essere in grado di seguire costantemente settimana dopo settimana. “Per alcune persone, è fare una camminata veloce per 30 minuti al giorno – dice – con un collega o un amico in modo che possano fare amicizia con qualcuno. Per qualcun altro che potrebbe essere andare in palestra, in una sala fitness a casa propria o in una palestra dove possono fare esercizio su un tapis roulant o in bicicletta o una macchina ellittica per 20-30 minuti diversi giorni alla settimana o una combinazione di entrambi”. E conclude: “Dobbiamo educare in modo proattivo alla gestione del peso corporeo, affrontare l’argomento, utilizzare interviste motivazionali e processi decisionali condivisi per elaborare un piano di trattamento in modo che i pazianti possano prendersi più cura di sé stessi e capire che questo è un problema medico per la maggior parte e che possiamo fornire aiuto”.
LINK FONTE: https://www.medpagetoday.com/popmedicine/popmedicine/100969?xid=nl_medpageexclusive_2022-10-03&eun=g1063636d0r&utm_source=Sailthru&utm_medium=email&utm_campaign=MPTExclusives_100322&utm_term=NL_Gen_Int_Medpage_Exclusives_Active