
Musica “a palla”, più di 1 milione di giovani a rischio
di Valentina Arcovio
Può sembrare un piacevole e innocuo, ma ascoltare la musica senza fare attenzione al volume può danneggiare gravemente l’udito. Infatti, la cattiva abitudine di moltissimi giovano di esporsi a volumi molto alti, in cuffia o anche in discoteca, può addirittura portare a subire la perdita dell’udito. Uno studio della Medical University of South Carolinaha stimato che gli adolescenti a rischio sarebbero ben 1,35 miliardi in tutto il mondo. Il lavoro dei ricercatori, pubblicato sulla rivisita BMJ Global Health, si è focalizzato in particolare sull’ascolto non sicuro della musica tramite cuffie e auricolari attaccati a smartphone o altri apparecchi tecnologici, nonché sull’esposizione al forte volume che avviene in alcuni luoghi di intrattenimento come bar, concerti, discoteche.
L’esposizione media al rumore non dovrebbe superare gli 85 decibel
Nel dettaglio gli scienziati hanno esaminato i dati riguardanti l’esposizione media al rumore di oltre 19mila persone di età compresa tra 12 e 34 anni che hanno partecipato a 33 studi condotti in precedenza. Complessivamente, lo studio indica che circa una persona su quattro ha impostato il volume delle cuffie a livelli pericolosamente alti e quasi la metà dei soggetti ha assistito a concerti con livelli di rumore non sicuri. Anche se la soglia oltre la quale un rumore viene considerato forte varia in tutto il mondo, molte linee guida suggeriscono che le persone dovrebbero sforzarsi a raggiungere un’esposizione media pari a 85 decibel o anche meno durante una tipica giornata lavorativa di otto ore. A livelli di rumore molto più elevati, le persone potrebbero dover limitare il tempo di esposizione a un’ora o anche meno per ridurre al minimo il rischio di perdita dell’udito. I giovani coinvolti nello studio sono tutti esposti a rumore forte. Con le cuffie, i livelli medi di rumore hanno raggiunto i 105 decibel e nei luoghi di intrattenimento i livelli medi di rumore hanno raggiunto i 104-112 decibel.
L’udito si protegge riducendo anche il tempo di esposizione
I risultati, quindi, indicano che l’esposizione alla musica ad alto volume è uno dei tipi più comuni di esposizione al rumore per gli adolescenti e i giovani adulti, e questo può potenzialmente verificarsi su sistemi audio personali o a concerti, club o altri eventi musicali amplificati. Molte altre attività espongono i giovani a livelli di rumore che possono danneggiare il loro udito, tra cui la caccia e il tiro al bersaglio: l’utilizzo di utensili elettrici e tosaerba; e motociclette, moto d’acqua e veicoli fuoristrada. “Per proteggersi da lesioni uditive, il volume dovrebbe essere ridotto se è sotto il controllo dell’ascoltatore”, suggeriscono gli esperti. “Anche il tempo di ascolto dovrebbe essere ridotto o dovrebbero essere selezionati prodotti di protezione dell’udito appropriati per l’esposizione”, concludono.
Il commento dell’audiologo Prof. Fabio Beatrice, Direttore Scientifico del Board di MOHRE
Il rumore e quindi anche la musica hanno effetto sul benessere e sulla salute umana. Per orientarsi nel mondo dei suoni: fino a 30 dB si sta bene, si riposa e ci si concentra. Al di sopra dei 40 decibel comincia ad esserci un potenziale disturbo del sonno. Una conversazione con tono medio si aggira sui 50 dB. Il traffico stradale si aggira sui 70/75 decibel. Ad 80 dB iniziano i problemi per la salute anche se tra i 75 e gli 80 dB l’azione di disturbo è già molto rappresentata. Il rumore oltre i 75 – 80 dB determina reazioni biologiche con liberazione di adrenalina e cortisolo che determinano aumento della pressione del sangue e della frequenza cardiaca, aumento della acidità gastrica, sudorazione ed agitazione. Ha cioè effetti biologici ben conosciuti. Sulla terra si sono verificati episodi con rumori ben più elevati: l’esplosione del Krakatoa arrivò a 230 decibel e l’onda d’urto fu talmente forte che fece 4 volte il giro della terra. Ma il rumore più forte in assoluto fu quello del meteorite caduto a Tunguska che con la sua esplosione emise un fragore pari a 300 decibel devastando alberi per 2150 km quadrati. Non tutte le persone sono uguali rispetto al rumore: esiste una suscettibilità individuale ai danni da rumore, cioè ci sono persone più sensibili ed altre meno sensibili. In base a numerosi lavori scientifici è stato stimato che le persone più sensibili al rumore sono comprese tra un 3% fino ad un massimo del 15% della popolazione normale con una media intorno al 7%.
In discoteca in genere ci sono anche più di 110 db, un Jet al decollo produce 140 decibel.
I disturbi dell’udito dovuti al rumore sono subdoli poiché inizialmente non ci si accorge del danno che è però visibile tramite una audiometria che evidenzia un deficit sulle frequenze più elevate 4000, 3000, 6000,8000 Hz . Possono esserci acufeni e quindi una riduzione della sensibilità uditiva che si avverte ad esempio quando si ascolta il televisore: in casa si lamentano perchè il volume è troppo alto. Poi può esserci una difficoltà a comprendere le parole se si è in un luogo affollato. Se molte persone parlano in contemporanea diventa difficile capire se non si guarda direttamente chi parla sfruttando il cosiddetto labiale.
Un ascolto della musica a volume esagerato e per molte ore al giorno affatica l’organo dell’udito e non migliora la qualità dell’ascolto. Quindi il volume delle cuffie o l’acolto della musica va gestito in maniera equilibrata. Non dovremmo esporci all’ascolto a 100 dB per più di 5 minuti, mentre un ascolto ad 80 dB può arrivare alla mezz’ora. A 70 dB anche 4 ore e mezzo. Sarebbero poi da evitare in generale i rumori che danno fastidio e che potrebbero avere effetti sulla salute . Fumo, uso esagerato e continuo di alcolici come anche una dieta squilibrata possono mettere a repentaglio la salute dell’udito.
FONTE: https://gh.bmj.com/content/bmjgh/7/11/e010501.full.pdf