Nel Regno Unito diagnosticato un caso di vaiolo proveniente dalle scimmie

di Valentina Arcovio

Se già il panico da Covid e di recente anche quello delle epatiti misteriose nei bambini non bastassero, dal Regno Unito arriva una nuova terrificante notizia: un uomo è stato infettato dal vaiolo delle scimmie. A riferirlo è l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito. Il paziente era stato recentemente in Nigeria, dove si ritiene abbia contratto l’infezione prima di arrivare poi nel Regno Unito. L’uomo sta ricevendo tutte le cure presso l’unità di malattie infettive del Guy’s and St Thomas’ a Londra.  “Il paziente è in cura nella nostra unità di isolamento specialistico presso il St Thomas’ Hospital da personale clinico esperto con rigorose procedure di prevenzione delle infezioni”, assicura Nicholas Price, direttore della rete NHSE per le malattie da infezione ad alto rischio (trasmissibili nell’aria) e consulente per le malattie infettive presso Guy’s and St Thomas’.

Il vaiolo delle scimmie si trasmette tramite contatto stretto

Il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra le persone, ma può essere trasmesso quando qualcuno si ritrova a stretto contatto con una persona infetta. Secondo l’UKHSA, esiste un rischio molto basso di trasmissione alla popolazione generale. Gli esperti stanno attualmente lavorando a stretto contatto con il Servizio sanitario nazionale britannico, fa sapere l’UKHSA, la quale aggiunge che contatterà le persone che potrebbero essere state in stretto contatto con l’individuo per fornire informazioni e consigli sulla salute. Verranno contattati anche i passeggeri che hanno viaggiato nelle immediate vicinanze del paziente sullo stesso volo per il Regno Unito. Sebbene le persone senza sintomi non siano considerate infettive, per precauzione coloro che sono stati vicini alla persona infetta vengono contattati per assicurarsi che se si ammalano possano essere curati rapidamente, ha aggiunto l’UKHSA.

Le autorità sono a lavoro per tracciare i contatti del paziente

“È importante sottolineare che il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra le persone e il rischio complessivo per il pubblico in generale è molto basso”, dice Colin Brown, direttore delle infezioni cliniche ed emergenti presso l’UKHSA. “Stiamo lavorando con NHS England e NHS Improvement (NHSE) per contattare le persone che hanno avuto contatti stretti con il caso prima della conferma della loro infezione, per valutarle se necessario e fornire consigli. L’UKHSA e il NHS – continua – hanno procedure di controllo delle infezioni ben consolidate e solide per affrontare i casi di malattie infettive importate e queste saranno rigorosamente seguite”.

Da mal di testa a eruzioni cutanee, i sintomi del vaiolo delle scimmie

I sintomi iniziali del vaiolo delle scimmie includono: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi, stanchezza. Altri sintomi includono eruzioni cutanee, che possono svilupparsi, spesso iniziando sul viso, per poi diffondersi ad altre parti del corpo. L’eruzione cutanea cambia e attraversa diverse fasi prima di formare una crosta, che in seguito cade.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il vaiolo delle scimmie è una zoonosi virale – un virus trasmesso all’uomo dagli animali – con sintomi simili a quelli osservati in passato nei pazienti con vaiolo. Dal 1970 sono stati segnalati casi umani di vaiolo delle scimmie da 11 paesi africani: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sudan del Sud. Nel 2017 la Nigeria ha sperimentato il più grande focolaio documentato, 40 anni dopo l’ultimo caso confermato. 

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