Obesità materna pre-gravidanza correlata a obesità dei figli

Un un recente studio pubblicato su BMC Medicine ha analizzato l’effetto dell’obesità materna pre-gravidanza (OWO) sui cambiamenti del DNA nel cordone ombelicale neonatale (metilazione) e il suo potenziale ruolo nell’obesità intergenerazionale negli Stati Uniti. L’obesità infantile sta diventando infatti un problema crescente negli Stati Uniti e in tutto il resto del mondo occidentale, con particolare attenzione ai gruppi demografici ad alto rischio.

Obesità infantile negli Stati Uniti: un problema in aumento

L’obesità infantile è un problema crescente negli Stati Uniti, con tassi che sono saliti dal 18,5% nel 2015-2016 al 19,7% nel 2017-2020, coinvolgendo attualmente 14,7 milioni di bambini. I tassi più elevati si riscontrano spesso tra le minoranze come neri e ispanici. L’obesità materna pre-gravidanza, che colpisce circa il 25% delle gravidanze negli Stati Uniti, rappresenta un fattore di rischio chiave per l’obesità infantile.

Obesità materna e cambiamenti epigenetici: la mancanza di ricerche definitive

Nonostante le teorie che collegano l’obesità materna a cambiamenti epigenetici che influenzano l’obesità nei bambini, la ricerca conclusiva su questo argomento è ancora limitata. Poche ricerche hanno studiato il rapporto tra l’indice di massa corporea (BMI) materno, la metilazione del DNA fetale e l’obesità infantile. 

Dettagli dello studio

Lo studio ha coinvolto 903 coppie madre-figlio appartenenti alla Boston Birth Cohort (BBC), composta principalmente da minoranze urbane a basso reddito. I campioni di sangue del cordone ombelicale sono stati raccolti e frazionati in plasma, globuli bianchi e globuli rossi, poi conservati a -80°C. La metilazione del DNA è stata misurata in 963 campioni di sangue del cordone ombelicale.

Risultati chiave dello studio

Il 71% delle madri era di etnia nera, e il 52,9% dei bambini erano maschi. L’IMC medio pre-gravidanza era di 26,62 kg/m2. Circa il 53% delle madri era affetto da obesità, e il 63,2% dei bambini è stato considerato obeso tra uno e 18 anni.

Questo studio fornisce preziose informazioni sull’obesità materna pre-gravidanza e i cambiamenti del DNA nel cordone ombelicale neonatale, rafforzando la necessità di ulteriori ricerche. L’obesità infantile è una sfida crescente negli Stati Uniti, e comprenderne le cause epigenetiche può guidare verso strategie preventive mirate ad esempio aiutando le donne che vogliono avere figli a perdere peso in previsione di una gravidanza.

Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio l’epigenetica dell’obesità infantile legata all’obesità materna pre-gravidanza.

Fonte: https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-023-03003-5

https://mohre.it

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