
Per gli allergici è…maledetta primavera!
di Anna Benedetto
Nasi puntati “in odore” di primavera. È la voglia che spopola tra gli Italiani, in attesa dei numerosi ponti di aprile, dopo le alterne vicende meteo delle ultime settimane.
Ma come può influire il meteo e l’avvento della primavera sui soggetti allergici?
Ce lo spiega il Dott. Lorenzo Cecchi, Presidente AAIITO (Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri): “Attualmente secondo l’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EAACI https://eaaci.org/), sono 100 milioni i cittadini europei che soffrono di rinite allergica e 70 milioni di asma. Due malattie spesso associate, tanto che possiamo affermare che oltre il 90% degli asmatici ha anche la rinite e metà delle persone che hanno la rinite hanno l’asma in diverse gravità”. Questa situazione incide sulla spesa pubblica per 142 miliardi di euro.
Come se non bastasse, i cambiamenti climatici e il conseguente aumento della temperatura, che influisce anticipando e prolungando le stagioni di fioritura delle piante, determinano la presenza di allergeni nell’aria per un periodo più lungo e in una concentrazione maggiore rispetto al passato. Gli agenti inquinanti (polveri sottili, ozono, ossido e biossido di azoto, ecc.) sempre più diffusi nell’ambiente hanno un effetto peggiorativo nelle reazioni allergiche dei pollini e delle spore.
Tant’è che entro la metà di questo secolo, gli esperti stimano che oltre il 50% della popolazione sarà allergica e non si profilano miglioramenti nello scenario futuro.
Come il cambiamento climatico agisce sulle allergie respiratorie
“L’inquinamento”, commenta il Dottor Cecchi, “contribuisce al danneggiamento della cosiddetta ‘barriera epiteliale’, un muro fatto di mattoni dove al di sotto si trova il sistema immunitario, come se fosse uno scudo che filtra ciò che arriva dall’esterno, limitando il numero di sostanze che entrano in contatto col sistema immunitario. Le sostanze che l’uomo ha introdotto nell’ambiente negli ultimi 60-70 anni, circa 350.000, provocano la sconnessione di questi mattoni e la conseguente penetrazione di allergeni, sostanze inquinanti, irritanti e microrganismi, inclusi i batteri. Alcuni di questi ultimi abitano sopra la barriera epiteliale e contribuiscono all’equilibrio con il sistema immunitario. Il danneggiamento della barriera epiteliale provoca e alimenta l’infiammazione, che è la fonte di malattie allergiche ma anche di altre malattie croniche”.
“Per evitare questa “sconnessione” del muro e queste eccessive infiltrazioni è necessario – ribadisce Cecchi – impegnarsi per ridurre le sostanze che generano inquinamento outdoor e indoor”.
Come si manifestano le allergie “di primavera”
Starnuti, occhi rossi, lacrimazione, prurito oculare o nasale, naso chiuso, produzione di muco, “grattino” in gola. E nelle forme più severe, asma e vere e proprie difficoltà alla respirazione. Sono questi i sintomi più comuni delle allergie respiratorie legate ai pollini. La causa è una infiammazione causata da una sostanza, detta allergene, come polline, polvere, muffa o peli di animali.
La pioggia generalmente riduce la concentrazione di pollini ma, se è troppo intensa può frammentarli e renderli più facilmente respirabili.
In questo caso si realizza l’‘asma da temporale‘ (thunderstorm-related asthma), una sindrome che può rivelarsi pericolosa per le reazioni che provoca a livello delle vie respiratorie in soggetti con asma e/o rinite allergica.
La sua intensità varia a seconda della stagione in cui il temporale si verifica: se avviene durante le stagioni dei pollini o quando il picco di concentrazione di un allergene è al suo massimo, gli effetti possono essere seri. In caso di forti piogge, le gocce che colpiscono il suolo emettono getti d’acqua microscopici paragonabili all’effetto di un aerosol ricco di allergeni. Quando la pioggia è leggera o normale, le particelle sono di dimensioni maggiori, pertanto hanno meno possibilità di penetrare nelle vie respiratorie più profonde.
Allergici: si nasce o ci si diventa? La risposta non vi piacerà
Nonostante sia indiscutibile la predisposizione genetica alle allergie respiratorie, è possibile anche affermare – proprio a causa dell’ambiente circostante ed i mutamenti climatici – che si può diventare allergici.
A suffragare questa tesi, la cosiddetta “ipotesi igienica” (formulata dal Prof. David P. Strachan nel 1989 e tuttora ampiamente supportata) che evidenzia come vivere in un ambiente eccessivamente pulito e/o con una ridotta esposizione ai germi comunemente presenti nell’ambiente, possa facilitare l’insorgenza di allergie. Un’ipotesi facilmente verificabile nei bambini che nascono in contesti rurali rispetto ai loro coetanei che vivono in città.
“In pratica”, spiega il Dottor Cecchi, “nell’ambiente rurale si mantiene maggiormente l’equilibrio tra batteri dell’ambiente e il nostro sistema immunitario, equilibrio che si è realizzato in milioni di anni di convivenza. Questo spiega perché nel mondo occidentale ci sono più malattie allergiche rispetto ad altri Paesi meno sviluppati.”
La Biodiversità è Salute
La prevenzione – anche in questo ambito – gioca un ruolo fondamentale. Come dimostrato dalla Finlandia, dove è stato stato avviato un progetto dell’Università di Helsinki e finanziato dallo Stato, che prevede attività ricreative per i bambini (dai 3 ai 5 anni) all’aria aperta, come il giardinaggio.
In soli 28 giorni di osservazione ed un contatto di almeno 2 ore al giorno con fiori, piante ed erbe officinali, questa iniziativa ha già evidenziato miglioramenti nella riduzione delle allergie e dell’asma, oltre a un aumento di linfociti (cellule T) e un miglioramento generale del microbiota intestinale di questi bambini.
A dimostrazione che la perdita di biodiversità negli ambienti di vita urbani e moderni – unitamente a smog ed altri agenti patogeni più presenti in queste aree – espone maggiormente la popolazione all’insorgenza di malattie croniche ed autoimmuni.
Sono i bambini i più esposti alle allergie respiratorie, conferma l’allergolo: “Oltre 1 bambino su 3 presenta almeno un episodio di respiro affannoso acuto prima dei 3 anni di età e spesso, nella forma di respiro sibilante o wheezing: questo perché i bambini vengono esposti a quegli stimoli ambientali che rappresentano i fattori di rischio per l’insorgenza di malattie allergiche nella fase di sviluppo del loro sistema immunitario.”
Adulti e stile di vita
Anche per gli adulti, però, è fondamentale la prevenzione attraverso l’adozione di uno stile di vita sano, ricco di antiossidanti, e attraverso la corretta informazione e l’aderenza alle terapie.
Gli allergici, sia adulti che bambini, devono fare attenzione anche agli allergeni indoor, come gli acari della polvere e la forfora degli animali da compagnia.
Soprattutto per questi soggetti buona pratica è l’utilizzo di materassi e cuscini fodere antiacari, lavare gli animali una volta alla settimana e tenerli lontano da divani, mobili imbottiti e camere da letto.
Areare la casa all’ora di pranzo non è una buona idea (meglio mattina presto o sera), per evitare di trovarci in un letto pieno di pollini.
Il fumo – in generale da sconsigliare a qualsiasi soggetto – è ulteriormente dannoso per asma e malattie allergiche.
Occorre ribadire che ogni bambino o adulto asmatico può fare praticamente tutti gli sport, a condizione di tenere adeguatamente sotto controllo i sintomi. Conferma Cecchi: “Anche se le cure di oggi oramai permettono di svolgere qualsiasi tipo di attività fisica, vi sono alcuni tipi di sport che richiedono maggiore attenzione, come il ciclismo, che espone lo sportivo ad alte concentrazioni di pollini”.
I 5 CONSIGLI PER LA STAGIONE ALLERGICA dagli esperti AIITO:
- Una corretta diagnosi, affidandosi, se necessario, a uno specialista in caso di sintomi persistenti.
- La conoscenza degli allergeni e delle proprie allergie in modo tale da ridurne l’esposizione.
- L’utilizzo cosciente delle terapie, sia di quella farmacologica che dell’immunoterapia specifica, ovviamente mediata dallo specialista.
- Sfruttare le informazioni disponibili e porre attenzione alle fake news che soprattutto su internet sono molto diffuse. Bisogna utilizzare sempre fonti attendibili come i bollettini dei pollini o siti con contenuti educativi come semplicementesalute.it e allergicamente.it.
- Godersi l’aria aperta, perché è importante condurre una vita “normale”, senza limitazioni e, con la giusta terapia, è possibile svolgere qualsiasi attività. Bisogna tuttavia essere prudenti, evitando i momenti più critici della giornata legati all’innalzamento dei pollini, ovvero in tarda mattinata o nelle prime ore del pomeriggio, quando è raccomandato evitare passeggiate o attività sportive all’aperto.
Per maggiori informazioni visita il sito: www.semplicementesalute.it e www.allergicamente.it