Per il programma R.I.S.P. il “candidato ideale” è fumatore

di Anna Benedetto

 

Hai più di 55 e meno di 75 anni? Fumi o hai smesso da meno di 15 anni? (con un consumo medio di 20 sigarette al giorno per 30 anni)”: ecco l’identikit del “candidato ideale” ad un tumore polmonare, la cui salute rappresenta una vera emergenza sanitaria globale.

I tumori del polmone sono la prima causa di morte per cancro nei Paesi occidentali, di cui il fumo è il fattore di rischio principale. In Italia, vengono diagnosticati quasi 42.000 casi di cancro polmonare l’anno. 8 pazienti su 10 scoprono la malattia in uno stadio avanzato poiché spesso, quando si manifestano i sintomi, il tumore è inoperabile. E 9 casi su 10 di questi tumori possono essere ricondotti al fumo.

R.I.S.P.

Il Ministero della Salute – grazie a un decreto firmato dal Ministro della Salute Roberto Speranza l’8 ottobre 2021 – ha stanziato 2 milioni di euro per creare in Italia R.I.S.P., la Rete Italiana Screening Polmonare: un programma gratuito di diagnosi precoce del tumore al polmone riservato a fumatori.

Da Nord a Sud Italia, al momento in quindici regioni, sarà possibile utilizzare gli strumenti di prevenzione più adeguati reclutando 10mila candidati volontari ad alto rischio.

Stiamo parlando di fumatori di lungo corso, il cui rischio di contrarre tumori polmonari è quasi del 90% maggiore rispetto ad un non fumatore. 

“Si tratta di una decisione fondamentale che garantisce la stessa qualità standarizzata ad alto livello di screening per la prevenzione del cancro ai polmoni – afferma Ugo Pastorino responsabile della struttura complessa di chirurgia toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e coordinatore della rete R.I.S.P. appena istituita. 

Le regioni coinvolte sono Lombardia, Liguria, Lazio, Veneto, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Pa Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Sicilia. 

 

La tecnologia innovativa usata per gli screening

Il programma di monitoraggio e screening del tumore al polmone si basa su tomografia computerizzata (TAC) a basso dosaggio di radiazioni, che risulta lo strumento migliore per la diagnosi del tumore polmonare iniziale. Questa tecnologia è efficace nella scoperta di lesioni di piccole dimensioni, espone a un dosaggio molto basso di radiazioni, è di facile e rapida esecuzione e non richiede mezzo di contrasto. Si tratta di un esame veloce (10-15 secondi) e indolore che permette di notare eventuali noduli polmonari di piccolissime dimensioni (nell’ordine dei millimetri) e intervenire con chirurgia o terapia mirata in una fase iniziale del tumore.

“Ciò significa un vantaggio per i cittadini – sottolinea Pastorino – perché le nuove tac garantiscono una altissima sensibilità anche per tumori di pochissimi millimetri, con bassissime dosi di radiazioni”.

 

Senza fumo la prima causa di morte oncologica al mondo sarebbe una “malattia rara”

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ogni anno nel mondo sono 6 milioni i fumatori che muoiono per malattie dovute al fumo. E viene stimato che i decessi potranno arrivare a 8 milioni nel 2030. Le sostanze cancerogene presenti nel fumo sono responsabili per il 90% dello sviluppo del cancro polmonare ma lo sono anche per il tumore del cavo orale, della vescica e della laringe. 

Praticamente, se non ci fosse il fumo il cancro ai polmoni sarebbe una “malattia rara”.

Parte integrante del programma R.I.S.P. – per i 18 centri coinvolti l’attività – è dunque il supporto per la cessazione del tabagismo, offerto a 7.300 persone. Sono cittadini scelti ad alto rischio di mortalità tra i 55 e i 75 anni che sono forti fumatori: per esempio chi ha consumato un pacchetto di sigarette al giorno per 30 anni e, tra questi, anche coloro che hanno già smesso da meno di dieci anni. I cittadini saranno reclutati sull’intero territorio nazionale nei prossimi 18-24 mesi. L’arruolamento coinvolgerà anche i medici di famiglia coordinati dalla Società italiana di Medicina Generale (SIMG). Ma sono ben accette anche le “candidature spontanee” compilando un semplice form dal portale dedicato.

“Ci aspettiamo che chi partecipa allo screening – conclude il professore Pastorino – possa ridurre di oltre il 50 % il consumo di sigarette”.

 

Citisina gratis per smettere di fumare

Il programma R.I.S.P. offrirà gratuitamente a tutti i fumatori che parteciperanno al programma la possibilità di utilizzare la citisina, un farmaco naturale rivelatosi molto efficace per smettere di fumare. 

Ramo di maggiociondolo

La citisina deriva dal maggiociondolo (Cytisus laburnum), un albero dai grandi fiori penduli gialli che compaiono nel mese di maggio. Pianta tossica se ingerita, già nel XIX secolo veniva utilizzata per produrre medicamenti e sciroppi contro una vasta gamma di malanni: dalla tosse alla stitichezza. I soldati russi durante la Seconda guerra mondiale, non disponendo di tabacco, fumavano foglie di maggiociondolo chiamandolo già da allora “falso tabacco”. 

Successivi studi hanno confermato che la citisina ha un’attività nicotino-simile (agisce sugli stessi recettori della nicotina) e per questo riduce e attenua gli effetti dell’astinenza da nicotina.

In Italia è disponibile dal 2015 come preparato galenico, acquistabile in farmacia dietro prescrizione medica, sotto forma di compresse. 

Da protocollo un ciclo completo per smettere di fumare prevede un consumo di 100 capsule ad un costo totale  di circa 32 euro per il cliente finale (importo detraibile fiscalmente); ovvero il 10-20 per cento di quello di altri farmaci usati nei percorsi di disassuefazione dal fumo. 

 

Nuovo record di fumatori in Italia

La pandemia ha inciso negativamente sulle abitudini degli Italiani rispetto al fumo. Secondi i dati diffusi quest’anno da un report dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2022 un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: un record negativo che non si registrava più dal 2006.

Gli ex fumatori sono il 14,9% della popolazione italiana e i non fumatori il 60,9%. La prevalenza più alta di fumatori di sesso maschile si registra nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni (42,9), mentre nella fascia d’età 45-64 anni si registra la prevalenza più alta tra le donne (24,5%). Oltre i 65 anni troviamo le prevalenze più basse in entrambi i sessi.

In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato e sigarette elettroniche (e-cig). In Italia gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone: il numero è duplicato dal 2019, quando i consumatori erano l’1,7% della popolazione.

L’81,9% di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, dunque un consumatore duale che fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. Il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali.

Per quanto riguarda le sigarette a tabacco riscaldato, queste vengono utilizzate abitualmente o occasionalmente dal 3,3% della popolazione italiana, circa 1.700.000 persone. Il loro consumo è triplicato, passando dall’ 1,1% nel 2019 al 3,3% nel 2022.

 

I 5 capisaldi della riduzione del rischio oncologico

L’obiettivo è veramente sfidante ma la rete nazionale R.I.S.P. applicherà il metodo validato dal Programma Smile – il primo studio al mondo per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore al polmone – avviato nel 2018 dall’ Istituto Nazionale di Tumori di Milano.

Per i “candidati” alla salvezza oncologica sono previsti: diagnosi precoce con TAC a basso dosaggio, cessazione dal fumo con la citisina, una dieta ad hoc, più movimento ed un uso quotidiano di aspirina a basse dosi per ridurre l’infiammazione.

L’obiettivo primario è la riduzione della PCR, un marcatore importante dell’infiammazione cronica, a cui si associa a un alto rischio di mortalità per il tumore del polmone ed altre malattie oncologiche.

…Chi vuole salvarsi la vita?

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