Perdere peso potrebbe proteggere i ragazzi obesi dall’infertilità

di Valentina Di Paola

La funzione riproduttiva nei ragazzi affetti da obesità potrebbe essere preservata perdendo peso prima dell’adolescenza. Questo è quanto suggerisce uno studio condotto dagli scienziati dell’ospedale universitario di Angers, in Francia, e presentato durante il 59esimo incontro annuale dell’European Society for Paediatric Endocrinology 1. Il lavoro, guidato da Solène Rérat, indica che la gestione precoce dell’obesità potrebbe prevenire futuri problemi di infertilità in età adulta. L’obesità infantile rappresenta un grave pericolo per la salute di milioni di adolescenti, ed è collegata a un rischio più elevato di diverse tipologie di cancro, malattie cardiache e diabete di tipo 2. Il peso in eccesso è stato inoltre correlato a problemi di infertilità sia femminile che maschile. Negli uomini, ad esempio, può provocare anomalie nel liquido seminale, come livelli inferiori nel numero di spermatozoi. 

 

Il ruolo del testosterone

Le cellule di Leydig nei testicoli si attivano durante la pubertà e iniziano a produrre il testosterone, il principale ormone maschile. Le cellule del Sertoli, invece, svolgono un ruolo fondamentale nella formazione di spermatozoi sani e ormoni riproduttivi. Diversi studi precedenti hanno dimostrato che nei ragazzi con peso in eccesso all’età di 12 anni la funzione delle cellule di Leydig risulta alterata durante la pubertà e in età adulta. Il team di Rérat ha coinvolto 34 ragazzi di età compresa tra 10 e 18 anni e si è focalizzato sulla valutazione degli effetti di un programma educativo di perdita di peso di 12 settimane. 

Diminuiti i livelli di insulina

I giovani hanno seguito un’alimentazione sana ed equilibrata, hanno svolto attività fisica per almeno un’ora al giorno e hanno partecipato a sessioni individuali settimanali con un dietologo. Gli studiosi hanno monitorato i livelli di ormoni riproduttivi, la composizione del grasso corporeo e gli indici di glicemia. Ebbene, gli scienziati hanno scoperto che, nel corso del periodo di studio, i ragazzi hanno perso peso in modo significativo e i livelli di insulina sono migliorati e i livelli di testosterone sono aumentati. 

 

L’obesità come fattore predittivo dell’infertilità

Sebbene non siano stati riscontrati cambiamenti significativi nei marcatori della funzione delle cellule di Sertoli, gli scienziati documentano un’inversione della funzione alterata delle cellule di Leydig. La perdita di massa grassa, secondo gli autori, potrebbe spiegare questi miglioramenti. “I nostri risultati evidenziano la necessità di considerare l’obesità infantile come un fattore predittivo di futuri problemi di infertilità”, afferma Rérat. “Raccomandiamo la gestione precoce del peso in eccesso entro l’adolescenza in modo da prevenire problemi di riproduzione e ridurre il rischio di altre malattie debilitanti che potrebbero manifestarsi in età adulta”, aggiunge. 

Necessari altri studi

Gli autori prevedono di misurare la funzione riproduttiva nella coorte di studio in un follow-up ed espandere l’indagine a un numero maggiore di partecipanti, in modo da raccogliere più dati e confermare i risultati ottenuti. “Il nostro lavoro ha coinvolto pochi partecipanti – conclude l’autrice – e abbiamo valutato un programma educativo di 12 settimane. Sarà necessario proseguire le ricerche con follow-up estesi nel tempo e studiare a fondo l’effetto della riduzione di peso sulla funzione riproduttiva nei soggetti affetti da obesità”. 

LINK ALLO STUDIO: https://www.eurospe.org/

Riceviamo e con piacere pubblichiamo il commento della Dottoressa Maria Martina Lucchi @labiologadellafertilità

Grazie per avermi segnalato l’articolo e complimenti a Valentina di Paola per come ha saputo riassumere la pubblicazione scientifica. 

Quello che mi lascia perplessa di questi studi è che si dà molta attenzione alla necessità di perdere peso e credo invece che con gli adolescenti ma con tutti in generale bisogna puntare l’attenzione sull’importanza di scegliere alimenti salutari promuovendo un consumo di prodotti genuini e locali. Ridurre sempre il discorso alla perdita di peso rischia di accentuare il malessere di molti adolescenti che soprattutto dopo la pandemia stanno sperimentando seri problemi di disturbi alimentari. Da scienziata credo che sia necessario avere maggiore attenzione alla postura con la quale scriviamo pubblicazioni scientifiche. Sappiamo che l’eccesso ponderale influisce sulla salute riproduttiva a tutte le età ma dovremmo impegnarci per garantire ai nostri giovani pasti completi e bilanciati, ed anche questo con la pandemia per le famiglie indigenti è venuto meno. Il peso non è di per sé il fulcro della salute, lo è l’alimentazione e le scelte consapevoli che possiamo fare a tavola educando prima i genitori e poi i ragazzi. 

 

https://mohre.it

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