Pillola abortiva, gli Stati fanno causa all’FDA

Di Redazione

Una vera e propria causa legale è stata intentata da 12 stati americani nel tentativo di allentare le restrizioni alla prescrizione e alla dispensazione della pillola abortiva mifepristone. Il mifepristone è stato inserito dall’FDA in una lista ‘speciale’ che contiene molecole considerate a rischio che devono essere prescritte con modalità ‘speciali’, mentre i giudici sostengono che il posizionamento influisca sui pazienti che decidono di non assumerli, mentre i prescrittori sono preoccupati per la sicurezza e per la privacy.

Funziona così: l’azienda produttrice distribuisce il farmaco per interrompere la gravidanza solo a medici ‘certificati’, sia questi che i loro pazienti devono poi firmare un accordo in cui dichiarano di assumere il mifepristone e il misoprostolo.

Tali documenti, se divulgati, potrebbero mettere a rischio sia i pazienti in termini di violenze o molestie, che i medici che sono stati spesso vittime di attacchi e vere e proprie aggressioni da parte degli attivisti contrari alla interruzione di gravidanza.

L’inserimento in una lista speciale (la stessa in cui è inserito il fentanil, l’antidolorifico oppioide responsabile dell’epdemia di dipendenze da farmaci) risulta singolare ai procuratori generali giacché la molecola è associato a minori effetti collaterali gravi rispetto ad esempio ai farmaci per la disfunzione erettile o gli antinfiammatori. Cionondimeno l’agenzia Federale ha sino ad oggi rifiutato di rimuovere le restrizioni. Mentre il procuratore del Connecticut ha dichiarato che l’intento della causa è garantire che l’interruzione di gravidanza farmacologica si basi su dati scientifici e non su pregiudizi. Ma soprattutto far si che la decisione delle donne rimanga riservata e non giudicabile.

Mala tempora currunt per le libertà e i diritti delle donne: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha infatti annullato la sentenza Roe vs. Wade stabilendo che abortire non è un diritto fondamentale e delegando i singoli stati a decidere come trattare l’argomento. Sostanzialmente una azione con cui si sottrae dalla responsabilità e ‘se ne lava le mani’, mentre molti stati hanno scelto la strada dei divieti e leggi che sono state considerate incostituzionali dai sostenitori dei diritti all’aborto, in quanto una legge statale non può superare una legge federale (la quale ha una prelazione).

Infine, un altro gruppo di attivisti riuniti in un gruppo di difesa della medicina ha ‘accusato’ l’FDA di aver approvato mifepristone: se il tribunale desse loro ragione, sarebbe un precedente pericoloso che metterebbe in discussione l’autorità dell’ente regolatorio.

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