Promuovere la connessione umana ed emozionale tra mamma e bambino ha effetti positivi sulla neuroprotezione dei nati pretermine e benefici a lungo termine sullo sviluppo cognitivo e sensoriale

Lo stretto contatto fisico con la mamma rappresenta per un nato pretermine una vera e propria terapia e a  dimostrarlo sono studi sempre più attendibili,  condotti sui piccoli in terapia intensiva neonatale. Da tempo si parla dei benefici della Kangaroo Mother Care e dello stretto contatto skin to skin ( pelle a pelle), soprattutto nel migliorare lo sviluppo sensoriale del bambino e nel favorire la neuroprotezione. La terapia intensiva neonatale è un luogo innaturale, dove il bambino si trova esposto a procedure spesso invasive in un ambiente disturbante, con luci, suoni e rumori di macchinari, e per quanto si tenti di ridurne l’impatto non è sempre possibile limitarli. 

Un recente studio di Yrjola et al. * fa un passo avanti ulteriore, valutando gli effetti della connessione fisica con il nato pretermine sulla maturazione e sullo sviluppo della rete cerebrale, degli organi di senso e sulla stabilizzazione cardiorespiratoria. Lo studio coinvolge  un gruppo di madri con i propri bambini prematuri, ricoverati in TIN, in un protocollo chiamato Family Nurture Intervention (FNI), basato sul contatto fisico e quello  emozionale (musica, massaggio, voce, coccole), confrontandolo con un gruppo di nati pretermine seguiti con il protocollo standard (Standard care). Grazie all’elettroencefalografia  ad alta densità è stato possibile osservare e dimostrare che la FNI ha la capacità di ricreare esternamente  gli stessi stimoli, in grado di favorire il neurosviluppo e la maturazione degli organi come se il bambino si trovasse ancora nell’ambiente uterino. Se confrontati con i nati a pretermine del gruppo standard, i prematuri coinvolti nel protocollo FNI presentano una prognosi migliore, una maggiore resistenza alle infezioni, uno sviluppo migliore delle connessioni cerebrali e a lunga distanza uno sviluppo delle capacità cognitive pari a quello dei nati a termine in buona salute. Questo studio apre la strada alla possibilità di arricchire ulteriormente  i protocolli delle cure intensive neonatali, con quelle attività in grado di stimolare e favorire il più possibile lo sviluppo dei circuiti cerebrali, degli organi e delle connessioni responsabili della loro attività. 

 

Dott.ssa Barbara Hugonin Rao 

Fonte:* https://www.science.org/doi/10.1126/scitranslmed.abq4786

 Facilitating early parent-infant emotional connection improves cortical networks in preterm infants | Science Translational Medicine

https://mohre.it

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