
Quando il ritmo circadiano va in tilt
Ida Macchi
L’inquinamento luminoso notturno a cui sono esposti i lavoratori turnisti nelle città industrializzate e le luci artificiali, tenute accese tra le 4 mura di casa anche durante le canoniche ore della nanna, possono avere effetti dannosi sulla salute. E’ quanto emerge da recentissimo studio effettato da un gruppo di ricercatori dell’ Obesity Programs of Nutrition, Education, Research and Assessment (OPERA). In agguato, infatti, ci sono obesità e maggiore vulnerabilità al cancro. E non solo: un ulteriore studio condotto da un team della Northwestern University nell’Illinois , pubblicato sulla rivista scientifica PNAS, ha confermato che dormire in una stanza con la luce accesa aumenta i rischi ci soffrire di diabete di tipo 2 e di obesità. Nello stesso tempo innalza anche i rischi di soffrire di malattie cardiovascolari. I motivi? Le luci artificiali durante le ore notturne interferiscono e interrompono il sistema circadiano, fondamentale per la nostra salute e il nostro benessere.
IL SISTEMA CIRCADIANO
“Il sistema circadiano è una sorta di raffinato orologio biologico che regola le funzioni del nostro organismo nel corso delle 24 ore, in rapporto all’ambiente esterno” , spiega il professor Giuseppe Plazzi, docente di Neurologia all’Università di Bologna e Responsabile del Centro di Medicina del Sonno dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna. “E’ scandito dalla naturale alternanza tra il giorno e la notte, e quindi dal ciclico succedersi della luce e del buio, grazie all’azione della melatonina, l’ormone della notte che cadenza i ritmi sonno- veglia: diminuisce tra le 6 e le 9 del mattino per preparaci al risveglio e aumenta invece a partire dalle 20,30 per facilitare l’addormentamento. Non solo: a seconda delle fasi della giornata e quindi dell’intensità della luce, una centralina neuronale posta nell’ipotalamo ( una struttura profonda del cervello) regola anche i livelli ormonali da cui dipendono funzioni chiave come battito cardiaco, pressione arteriosa , temperatura del corpo, tono muscolare, regolazione dell’appetito e metabolismo. Tra le 6 e le 8 della mattina, per esempio, aumentano le quote del cortisolo, ormone che ci dà la sveglia facendo innalzare pressione e battito cardiaco dopo il sonno notturno: per prepararci ad entrare in azione. Lo stesso ormone raggiunge poi un picco tra le 9 e le 12 , quando la luce naturale è allo zenith: per mandare alle stelle le nostre funzioni fisiche e cognitive nel bel mezzo della giornata, quando è importante essere pronti e reattivi”.
Obesità, cancro e cuore a rischio
La luce artificiale nelle ore notturne altera questo fitto gioco di squadra e dà il via a veri e propri disturbi del sistema circadiano. “Infatti, impedisce la corretta produzione di melatonina e questo si traduce in una riduzione delle fasi di sonno profondo: è quello ad onde lente e serve proprio a rigenerare tutto l’organismo, tanto che la sua carenza è collegata ad un aumento dei processi infiammatori e ad una maggior fragilità nei confronti dei processi degenerativi che, come confermano anche le ricerche, possono aprire la strada al cancro ”, spiega il professor Plazzi. “ La scorretta produzione di melatonina innesca anche una disregolazione a cascata dei ritmi dell’appetito e disfunzioni nella segnalazione metabolica che aprono la strada alla resistenza insulinica, alterazione che nel tempo fa aumentare i livelli di zucchero nel sangue, facilitando così obesità e diabete di tipo 2. A rischio anche l’apparato cardiocircolatorio: complice la luce artificiale nelle ore notturne, il sistema nervoso autonomo rimane in funzione, mantenendo l’organismo in uno stato di allerta simile a quello delle ore diurne. Risultato: la pressione arteriosa diastolica e il battito cardiaco, che di norma durante la nanna si abbassano, rimangono alti e questo crea un inutile stress per cuore e vasi sanguigni che non beneficiano della fase rigenerativa che di solito viene loro garantita proprio dal sonno profondo”.
Al contrattacco
Per evitare di mandare in tilt il sistema circadiano e incorrere in guai per la salute è quindi importante evitare, almeno a casa, di rimanere esposti alle luci artificiali durante il sonno. Per questo, suggerisce il professor Plazzi no a lampade accese sul comodino durante la nanna. Se proprio si ha bisogno di una minima illuminazione, utile per esempio per andare in bagno, utilizzare una luce notturna fioca, da tenere rivolta verso il pavimento, come quelle che si mettono nelle camerette dei bebè.
Se non è possibile eliminare la luce che proviene dall’esterno chiudendo le finestre, ok ad una mascherina per dormire ugualmente al buio.
Per la camera da letto , scegliere luci concilia sonno, da spegnere ovviamente prima di chiudere gli occhi. Quelle ideali: con luce ambrata o rossa/arancione perché non sopprimono la produzione di melatonina. No, invece, a luci bianche o blu: sono troppo intense , simulano la luce solare e interferiscono con la produzione dell’ormone della notte.
No a tablet, pc e smartphone nei 90minuti prima di andare a letto e ancor di più nei risvegli notturni: il fascio di luce blu dei led dei monitor inganna il cervello che, pensando che sia ancora giorno, riduce la secrezione di melatonina. Se proprio non si può fare a meno di utilizzare questi devices nelle ore serali , è per lo meno consigliabile mettere i loro schermi in modalità notturna.
SISTEMA CIRCADIANO E PSICHE
Le alterazioni del sistema circadiano sono implicate anche in molti disturbi psichici come ansia, autismo, schizofrenia e sindrome di Tourette che, pur con caratteristiche distintive, sono accomunati da alterazioni del sonno (insonnia, ipersonnia, per esempio) che spesso funzionano da sintomi spia e che come tali non vanno mai sottovalutati. E’ quanto emerge da uno studio di un team di neuroscienze, scienze farmaceutiche e ricercatori dell’Università della California che ipotizza come la ricerca sulle basi molecolari dei disturbi del sistema circadiano nei modelli murini potrebbe dimostrarsi una chiave per mettere a punto terapie e trattamenti migliori. “Di fatto, già oggi è dimostrato che disturbi dell’umore come la depressione e il disturbo stagionale affettivo (SAD), sono legati ad alterazioni dei ritmi circadiani e proprio per questo vengono curati anche con la light therapy”, conferma il professor Plazzi.” Si avvale di lampade natural sunlight (utilizzabili anche a livello domiciliare) che hanno uno spettro completo e caratteristiche quasi del tutto simili a quelle della luce solare. Sono perciò in grado di stimolare una corretta produzione di melatonina e di resettare i ritmi sonno-veglia. Le dosi ideali : bagni di luce della durata di un’ora da effettuare rivolgendo ogni tanto gli occhi verso la fonte luminosa, possibilmente alle prime ore dell’alba”.