
Ridurre i rischi del fumo con l’innovazione: soluzioni efficaci dal summit di Atene
Redazione
Nel Summit di Atene dal titolo ‘Riduzione del danno da tabacco: nuovi prodotti, ricerca e policy’ che si è appena concluso, gli esperti sottolineano l’importanza della conoscenza sui prodotti innovativi per la riduzione del danno derivante dal fumo.
Favorire i prodotti meno dannosi per chi non riesce a smettere
David T. Sweanor J.D., presidente del comitato consultivo del Centro per il diritto, la politica e l’etica sanitaria dell’Università di Ottawa (Canada), ha evidenziato l’opportunità di apportare cambiamenti significativi alla storia della sanità pubblica attraverso prodotti meno pericolosi per contrastare i danni del fumo come sigarette elettroniche e prodotti che rilasciano nicotina senza combustione.
Abbandonare le idee preconcette e guardare ai dati scientifici
Sweanor ha anche enfatizzato la necessità di raccogliere dati sulla riduzione del danno da fumo, spingendo Governi, agenzie sanitarie e l’industria del tabacco a fornire informazioni accurate sul rischio relativo di tali prodotti abbandonando le idee preconcette.
Sostenere quelli che cercano di smettere di fumare
Andrzej Fal, presidente della Società di sanità pubblica polacca, ha sottolineato che circa 250 milioni di persone cercano di smettere di fumare sigarette e ha proposto un maggiore sostegno a queste persone come principale preoccupazione per la Cop10. “Sostenerle – ha proseguito – dovrebbe essere la principale preoccupazione della Cop10 (la conferenza delle parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco-Fctc in programma a Panama a novembre, ndr) ma temo che non sia così. Per fermare la pandemia del fumo e i suoi effetti finanziari e sulla salute, dobbiamo aumentare i fondi per la prevenzione primaria e introdurre una normativa ‘meno danni, meno tasse’”.
Svezia raggiunge gli obiettivi grazie allo snus ma l’Europa rema contro

Prof. Konstantinos Farsalinos
Konstantinos Farsalinos, membro del board scientifico del MOHRE, professore presso la King Abdulaziz University in Arabia Saudita e esperto di salute pubblica, ha evidenziato l’esempio della Svezia come Paese senza fumo, nonostante un tasso di consumo di nicotina simile alla media europea. Tuttavia, ha criticato il divieto dell’Unione Europea sul tabacco da ‘snus’, sottolineando l’importanza di valutare soluzioni alternative. Ha dichiarato “oggi la Svezia è l’unico Paese al mondo senza fumo nonostante il tasso di consumo di nicotina sia simile alla media europea (circa il 24%). Tuttavia in Svezia la stragrande maggioranza del consumo di nicotina proviene dal tabacco ‘snus’ (tabacco umido in polvere per uso orale, ndr), mentre in Europa proviene dalle sigarette. E cosa ha fatto l’Unione Europea? Ha vietato il tabacco da ‘snus’.
Il Summit di Atene ha messo in luce l’importanza della conoscenza e dell’adozione di prodotti innovativi per la riduzione del danno da fumo. Sostenere queste soluzioni potrebbe portare a un impatto significativo sulla salute pubblica, promuovendo un futuro con minori rischi legati al consumo di tabacco.