Si scrive B.1.1.529, si legge Omicron ed è più simile al comune raffreddore

Di Valentina Di Paola

La nuova variante del virus Sars-CoV-2, meglio nota come Omicron, sembra avere caratteristiche comuni al normale raffreddore. Con implicazioni, in termini di contagiosità e gravità dell’infezione, ancora da chiarire. A sostenere questa ipotesi in un video pubblicato su MedPageToday è  David Aronoff, direttore della Divisione di Malattie Infettive presso il Vanderbilt University Medical Center di Nashville, secondo il quale ci sarebbero dati scientifici, anche se non ancora sottoposti a revisione, che suggeriscono che la variante Omicron potrebbe aver assimilato materiale genetico da un comune coronavirus che causa il raffreddore.  “La variante Omicron, nota anche come B.1.1.529 – osserva Aronoff – in effetti presenta alcune caratteristiche in comune con il comune raffreddore, ma non possiamo ancora stabilire se questo sia legato alla possibilità di un virus più o meno trasmissibile o di una malattia più o meno grave”.

La variante Omicron sembra più contagiosa

E’ bene ribadirlo: siamo ancora nel campo delle ipotesi. Ma secondo Aranoff sappiamo già alcune cose. “Sappiamo, prima di tutto, che Sars-CoV, che sia la variante Omicron o Delta o il Sars-CoV originale, è un virus altamente contagioso”, spiega. “E, in secondo luogo, sappiamo anche che il comune raffreddore  – continua – è altamente contagioso. Quindi quello che stiamo imparando in questo momento è che questi coronavirus sono davvero contagiosi, E se si riunissero e si scambiassero materiale genetico è probabile che questi virus siano ancora in grado di diffondersi abbastanza rapidamente”. La variante Omicron ha infatti già provocato nuovi picchi pandemici, e molte nazioni stanno cercando di rispondere all’emergenza sanitaria in continua evoluzione. Negli ultimi giorni, in Francia sono stati superati i179 mila nuovi casi giornalieri, un valore record dall’inizio della pandemia. In Regno Unito di registrano oltre 129 mila casi, con un aumento del 38,3 per cento nel numero di ricoveri. Anche negli Stati Uniti la preoccupazione, insieme al numero di nuovi contagiati, cresce costantemente, con più di 512 mila nuovi contagi, secondo la Johns Hopkins University.

 

Nessun aumento di mortalità e ospedalizzazione 

Più contagiosa, ma apparentemente anche meno letale. “Nelle zone in cui si rileva la presenza della variante Omicron – aggiunge Aronoff – è possibile calcolare i tassi di ospedalizzazione e morte e confrontarli con quelli osservati nei paesi in cui sono prevalenti altri ceppi, come Alpha o Delta. In Sud Africa, ad esempio, il luogo di origine di B.1.1.529, il tasso di mortalità complessiva non sembra essere più elevato rispetto al periodo antecedente alla diffusione di Omicron, nonostante il numero assoluto di contagi risulti significativamente incrementato”. Tuttavia, non abbiamo ancora dati conclusivi. “Speriamo che i dati restino incoraggianti – conclude – ma non abbiamo ancora informazioni sufficienti a stabilire con certezza il livello di pericolosità associata alle mutazioni che caratterizzano questa variante. Sarà necessario continuare a monitorare la situazione, i tassi di ospedalizzazione e i decessi in relazione alla diffusione della variante”.

LINK A FONTE: https://www.medpagetoday.com/infectiousdisease/covid19/96102?xid=nl_mpt_DHE_2021-12-10&eun=g1063636d0r&utm_source=Sailthru&utm_medium=email&utm_campaign=Daily%20Headlines%20Top%20Cat%20HeC%20%202021-12-10&utm_term=NL_Daily_DHE_dual-gmail-definition

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