Trauma Cranico: causa di morte nel 10-30% degli incidenti

Redazione

Il Trauma Cranico (TC) è una lesione traumatica della testa che può interessare la scatola cranica, il cuoio capelluto e i tessuti molli. Può anche interessare l’osso cranico, il cervello e le strutture circostanti. Il TC può variare da un trauma lieve a uno grave che può causare la morte. Può essere causata da un’ampia varietà di incidenti stradali, cadute accidentali, traumi negli sport di contatto, ma anche abusi sui minori, aggressioni e altre azioni violente. 

Nei paesi ad alto reddito, alcool, droghe e guida distratta (spesso a causa dell’utilizzo dei telefoni cellulari) aumentano il rischio di incidenti stradali e di conseguenza di trauma cranico. Il rischio di incidente è 6 volte maggiore nei guidatori che telefonano in macchina e 23 volte maggiore in quelli che “messaggiano”. 

Nel 25% dei casi, il trauma cranico è dovuto a cadute accidentali e incidenti domestici, che rappresentano la causa principale di traumi negli anziani (https://www.marionegri.it/magazine/trauma-cranico).

La gravità del trauma cranico dipende dalla localizzazione, dalla severità del trauma e dal numero di strutture interessate. I sintomi possono comprendere confusione o perdita di coscienza, mal di testa, visione offuscata o doppia, nausea o vomito, vertigini o capogiri e possibili fratture ossee alla scatola cranica. Il trattamento dipenderà da diversi fattori tra cui l’età del paziente e la gravità della lesione. Se viene rilevato un trauma cranico moderato o grave, può essere necessaria l’assistenza medica immediata in modo da prevenire eventuali ulteriori complicazioni.

Il trauma cranico viene classificato tipicamente in base alla gravità clinica ovvero allo stato di compromissione della coscienza.  Nel 1974 Graham Teasdale e Bryan J. Jennett, due professori di neurochirurgia presso l’Università di Glasgow, inventarono la scala di Glasgow che è oggi la valutazione neurologica più utilizzata per stimare lo stato di coscienza. Questo metodo di misura prevede la valutazione di 3 funzioni di un individuo: 

  • l’apertura degli occhi
  • la risposta motoria 
  • la risposta verbale.

Quanto più bassa è la risposta agli stimoli, tanto più grave è la compromissione della coscienza e tanto più basso è il punteggio. Un punteggio di 3 indica un coma profondo, mentre lo stato di coscienza integra assume un punteggio di 15. In base a questa scala, il trauma cranico quindi è lieve con un punteggio di 14-15, moderato (9-13) o grave (≤8) (fonte: Istituto Mario Negri).

L’Istituto Mario Negri ha fondato il Laboratorio Danno Cerebrale Acuto e Strategie Terapeutiche per studiare come Il danno cerebrale acuto di origine traumatica o emorragica porta a grave disabilità cronica cognitiva e/o motoria in un’alta percentuale di pazienti. 

Il trauma cranico è una delle cause principali di disabilità e morte nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i traumi cranici rappresentano tra il 10% e il 20% di tutti i decessi per incidenti in tutto il mondo. Anche se alcuni gruppi sociali risultano più a rischio, la prevalenza dei traumi cranici riguarda più o meno a parità uomini e donne, sia nella popolazione generale che in età pediatrica. Prevenire i traumi cranici non è solo responsabilità individuale ma anche pubblica; cambiamenti nello stile di vita come l’adozione di comportamenti sicuri su strade e autostrade, le campagne educative sul tema e la gestione adeguata delle emergenze può migliorare notevolmente lo stato di salute pubblica globale. Inoltre, meccanismi legislativi come gli standard nutrizionali per alimentarsene consapevolmente e indossare caschi protettivi e dotazioni migliorerebbe ulteriormente la riduzione del rischio di conseguenze.

Segni e Sintomi di un Trauma Cranico

Il Trauma Cranico è una delle condizioni mediche più gravi che può colpire un individuo. I segni e sintomi più comuni del Trauma Cranico includono vertigini, confusione, convulsioni, perdita di memoria a breve termine, alterazione dell’equilibrio e disturbi visivi. Un trauma cranico moderato o grave può anche portare a problemi di parola ed espressione facciale ed emozionali. Se il trauma coinvolge l’encefalo o la colonna vertebrale cervicale possono sorgere anche cefalea intensa e deficit neurologici focalizzati come debolezza muscolare o afasia motoria. In caso di un trauma cranico grave si potrebbero verificare anche perdite sensoriali come ipoestesia o ipotermia in aree cutanee specifiche. Un trauma cranico non dovrebbe mai essere preso alla leggera; i sintomi possono variare da lievi a gravissimi ed è fondamentale rivolgersi prontamente al pronto soccorso qualunque siano i segnali presentati dal paziente dopo la lesione al capo.

Ogni anno in Italia sono 330mila le persone colpite da cerebrolesioni, 22mila quelle che riportano gravi danni dopo fasi di coma più o meno prolungatiQuasi la metà, ovvero 150mila, sono traumi cranici provocati nel 75% dei casi da incidenti stradali, il 10% riporta gravi lesioni permanenti. Nei giovani tra 15 e 19 anni gli incidenti stradali rappresentano nel mondo anche la prima causa di morte. L’associazione http://www.agcamilano.it/la-federazione-nazionale-associazioni-trauma-cranico/ offre sostegno ai pazienti e alle loro famiglie.

Nei sopravvissuti spesso rimangono esiti importanti come incapacità fisiche, psichiatriche, emotive e cognitive. Più nel dettaglio i disturbi più frequenti riguardano problemi motori, di memoria, difficoltà nella gestione dello stress e disturbi emotivi. Inoltre  anche quando è lieve il trauma cranico, diventa un fattore di rischio per lo sviluppo di  malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.

Quali sono le cause del Trauma Cranico

Il trauma cranico è una condizione comune che può avere diverse cause. Le cadute sono una delle principali cause di lesioni al cervello, in particolare tra le persone anziane e i bambini. Altre cause possono includere incidenti stradali, lesioni da contatto sportivo, incidenti domestici, e altre forme di violenza fisica. Un’altra causa notevole del trauma cranico è l‘abuso di sostanze come alcol o droghe. A volte, il trauma cranico può essere causato da una condizione medica pre-esistente come le emorragie cerebrali o tumori cerebrali. Inoltre, il trauma cranico può essere causato dall’assunzione accidentale o intenzionale di farmaci o droghe psicoattive

Primo soccorso

In caso di trauma cranico, è fondamentale agire con prontezza per assicurare una diagnosi e un trattamento tempestivo. In primo luogo, è importante controllare la respirazione, il battito cardiaco e la coscienza della persona colpita. Se la persona è incosciente o ha difficoltà a respirare o a muoversi correttamente, bisogna chiamare immediatamente il numero di emergenza. Se c’è sanguinamento esterno non va fermato con le mani ma è meglio usare un panno pulito premuto sulla ferita. Non bisogna mai rimuovere le schegge o i frammenti dalla ferita mentre si attende l’arrivo del personale medico specializzato. Inoltre, se possibile, conviene evitare che la testa della persona colpita venga spostata in alcun modo per prevenire ulteriori danni all’apparato neurologico e scheletrico.

Conseguenze a medio e lungo termine del trauma cranico grave

Il trauma cranico grave può avere conseguenze a medio e lungo termine significative. Mentre alcuni pazienti possono tornare alla loro vita precedente senza complicanze, altri potrebbero soffrire di disabilità permanenti o condizioni croniche che compromettono la qualità della loro vita. Le conseguenze più durature del trauma cranico grave comprendono problemi di memoria, difficoltà di apprendimento e problemi di pensiero; disturbi dell’umore; problemi fisici come paralisi, perdita dell’udito o cecità; convulsioni; danni sensoriali come intorpidimento, formicolio o persistente mal di testa; deficit motorie e altri problemi comportamentali. Inoltre i traumi cranici possono anche aumentare il rischio di Alzheimer e altri tipi di demenza più avanti nella vita. È importante notare che le conseguenze del trauma cranico variano da persona a persona in base alla gravità dell’incidente e alle caratteristiche individuali del soggetto coinvolto.

Trauma cranico negli sportivi

Il trauma cranico negli sportivi è una preoccupazione crescente per le comunità atletiche. I giocatori di football, calcio e hockey sono particolarmente a rischio di lesioni gravi al cervello in seguito a colpi diretti alla testa. La ribalta sulla salute del cervello ha portato all’introduzione di numerose iniziative volte a proteggere gli atleti da traumi cranici gravi. Le regole del gioco sono state adattate per limitare l’incidenza di incidenti che possono essere evitati, come i contatti con la testa durante il football o la pratica dell’heading nel calcio. Inoltre, i medici degli sport hanno appreso a identificare e trattare le commozioni cerebrali più precocemente, implementando protocolli più rigorosi per la ripresa fisica degli atleti che hanno subito un trauma cranico. Ciò ha reso più sicuro lo sport per tutti coloro che vi partecipano.

Dai dati in possesso del centro di collaborazione dell’OMS per il Neurotrauma istituito presso l’Ospedale M.Bufalini di Cesena risulta che nell’intero territorio della Romagna, che conta circa 1.000.000 di abitanti, il tasso di ricovero per trauma sportivo è stato, nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2000, mediamente pari a 2,8 casi per 100.000 res./anno. Possiamo utilizzare questo tasso per stimare la quota dei traumi cranici originati dall’attività sportiva in quanto l’Emilia Romagna presenta delle frequenze di sinistrosità assai prossime a quelle osservate a livello nazionale (52,6 vs. 57,8 casi per 10.000 tesserati). D’altra parte non si vede il motivo per cui la sola Romagna debba presentare una realtà diversa da quella dell’intera Emilia-Romagna. Proiettando all’intera realtà nazionale i dati romagnoli è possibile quantificare in circa 1.600 i ricoveri in Italia per trauma cranico secondario ad incidente sportivo. Sempre dai dati SPORTASS risulta che le lesioni alla testa sono presenti in circa l’11% dei casi di infortunio sportivo; nell’ipotesi che quanto osservato dal sistema previdenziale per l’assicurazione degli sportivi sia comunque rappresentativo dell’infortunistica dello sport in generale, il numero stimato dei ricoveri per incidente sportivo si aggira attorno ai 14.000 eventi l’anno. Questa stima, del resto, appare congruente con quanto è emerso dai dati del Progetto SISI ove risultava anche in questo caso una quota dell’11% di trauma cranico osservati.

L’analisi degli accessi mostra che sul totale dei 4484 casi identificati come incidenti sportivi, circa il 12% è stato ricoverato, il che permette di stimare in circa 115.000-120.000 i soggetti infortunati durante un’attività sportiva.

(dati:ISS)

L’importanza del segno di Battle

Durante la valutazione clinica di soggetti con una storia recente di trauma cranico è possibile il riscontro di uno o più dei seguenti segni clinici: blefaro-ematoma unilaterale o bilaterale, otorrea ematica, rinorrea e segno di Battle (ecchimosi retro-auricolare). Questi segni clinici nella diagnosi di frattura cranica basilare (BSF) sono ambigui, ma ampiamente utilizzati per prendere decisioni sugli interventi su pazienti traumatizzati.

Il ‘segno di Battle’ è  una ecchimosi che appare dietro l’orecchio e rileva una frattura nella fossa cranica posteriore della base del cranio.  Si correa quindi ad un trauma cranico contusivo, sia di tipo accidentale che non.

E’ considerato molto importante per la sua correlazione  superiore al 75% con una frattura cranica associata e al 66% per le lesioni intracraniche.

Le BSF sono relativamente rare e sono presenti in circa il 4% di tutti i pazienti con grave trauma cranico e rappresentano dal 19% al 21% delle fratture del cranio. Almeno il 50% delle BSF è associato a un’altra lesione del sistema nervoso centrale. 

Segno di Battle come red flag

I dati dicono che il 15% dei pazienti con una BSF ha una lesione associata del rachide cervicale.  Le prestazioni del segno di Battle (entro 48 ore dopo il trauma) per la diagnosi di BSF hanno mostrato di essere segni attendibili per la valutazione della gravità di un trauma cranico valutato secondo la Glasgow Coma Scale.

https://mohre.it

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