Tumore al seno e buone abitudini di vita

di Ida Macchi 

Secondo i dati del report “I numeri del cancro in Italia 2021” , nel nostro Paese sono state stimate circa 55.000 nuove diagnosi di tumore al  seno nel 2020 e nel 2021 sono stati stimati 12.500 decessi. Numeri che possono far paura anche se è sempre più chiaro che per  evitare di ammalarsi oggi si può far molto, grazie alla prevenzione. Infatti, anche se è vero che la genetica ha un suo peso, le buone regole di vita sono una sorta di antidoto :” il tumore al seno è “solo” l’ultimo atto di un lungo processo che può durare anche decenni e, mettendole in campo sin da subito, si può limitarne o addirittura impedirne l’avanzata”, sottolinea Lucilla Titta, nutrizionista e ricercatrice dell’Istituto Europeo di Oncologia. Non solo: le buone regole di vita sono anche una medicina per migliorare la sopravvivenza dopo una diagnosi di carcinoma mammario. Lo dimostra anche il recentissimo progetto di studio sul cancro al seno di Long Island che ha monitorato 1319 donne ammalate e 1310 in perfetta salute, valutando  il loro indice di vita sano, conteggiato su questi dati: assunzione di alimenti vegetali e animali, attività fisica, massa corporea , consumo di alcol, allattamento al seno e fumo. Risultato: gli studiosi hanno scoperto che i comportamenti virtuosi riducono del 14% il rischio di ammalarsi e del 17% il rischio di mortalità non solo per tumore al seno, ma anche per tutte le cause. Ecco perciò quali sono i buoni segreti per mantenersi in salute, suggeriti dalla dottoressa Lucilla Titta. 

A tavola 

Si, agli alimenti salvaseno, e quindi a quelli della tradizione mediterranea come legumi, cereali integrali, pesce e soprattutto verdure, con un occhio di riguardo per quelle a foglie verdi, consumate sia cotte che crude: spinaci, lattuga, bietola, scarola & co contengono sostanze antiossidanti,  altamente protettive. A scopo preventivo, però, ok anche altri ortaggi come peperoni, melanzane, zucchine, pomodori  (soprattutto crudi), fagiolini e carciofi (cotti). Infine , sì anche agli yogurt: consumi più elevati di questo latticino sono associati a un rischio di tumore al seno più basso. 

No alle carni rosse consumate in eccesso ( non più di 2 fettine la settimana) e soprattutto un no assoluto a quelle cotte sul barbecue o alla brace, anche per chi ha già avuto una diagnosi di malattia: ad alte temperature, si liberano ammine eterocicliche (HCA), sostanze chimiche cancerogene a rischio. Hanno un’attività pro-estrogenica e quindi in grado di promuovere la mutagenesi, la crescita e la diffusione di cellule di carcinoma mammario. Per lo stesso motivo no anche al fumo: oltre ad essere dannoso su tutti i fronti  è in grado di generare ammine eterocicliche.

Occhio agli alcolici : non più di un bicchiere di vino, o di una birra da 33cc al giorno perché il secondo drink aumenta al 27% il rischio di rimaner  vittime di un cancro del seno e 3 bevande alcoliche lo innalzano al 50%. L’alcol è invece da bandire totalmente in caso di famigliarità per questo carcinoma : potenzia l’azione degli estrogeni considerati la benzina per la crescita della maggior parte dei tumori della mammella. No, anche dopo una diagnosi di neoplasia mammaria: rende meno efficace il tamoxifene, il farmaco utilizzato proprio per questi tumori, che ha l’obiettivo di bloccare gli ormoni femminili. 

Sulla bilancia 

Mantenersi in peso forma è un ulteriore segreto salvaseno visto che il rischio di cancro della mammella aumenta del 12% con ogni aumento di 5 punti dell’indice di massa corporea. Non basta però difendersi solo dai chili registrati dalla bilancia perché un recente studio, pubblicato su Jama Oncology, ha scoperto che anche le donne magre, ma con la pancetta , devono stare in allerta : un girovita pari o superiore agli 80 centimetri  è la spia del famigerato grasso addominale, fonte di sostanze pro infiammatorie che alimentano tutte le malattie croniche, tumori compresi. Dopo la menopausa è anche la più importante fonte di estrogeni, implicati nella crescita della maggior parte dei tumori della mammella. Non solo: la ciccia facilita la resistenza all’insulina , obbligando l’organismo a produrne di più. Con maggiori quantità di insulina in circolo, però, aumentano i segnali per la crescita dei tumori. Per mantenersi in peso forma, perciò, Ok ad una riduzione delle calorie , coniugata con regolare attività fisica. 

Attività fisica 

Secondo un rapporto del Centers for Disease Control and Prevention, l’organo del Ministero della Salute americano, far attività fisica regolare di tipo aerobico diminuisce tra il 20 e l’80%  il rischio di tumore al seno, sia prima che dopo la menopausa.  L’attività fisica è anche una medicina in più per le donne che hanno già ricevuto una diagnosi della malattia: migliora la qualità di vita, riducendo il dolore, ma anche quella sensazione di stanchezza e mancanza di energia che accompagna il cancro. Inoltre, sembra migliorare la prognosi e le aspettative di vita. Quella ideale per garantirsi questi effetti :almeno 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata (camminare a passo sostenuto, ballare, andare in bicicletta, nuoto), oppure 75 minuti di attività aerobica ad alta intensità ( esercizi a corpo libero come squat o con attrezzature fitness),  e almeno due allenamenti di resistenza alla settimana  (corsa , zumba, salto con la corda ).

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