
Tumore della tiroide: chirurgia più dolce e raffinata a misura di paziente
Parte a Roma, presso la sede congressuale dell’Ospedale Cristo Re, il Convegno Internazionale “Nuove prospettive in Chirurgia Endocrina” dedicato all’attività altamente specialistica della chirurgia endocrina, con particolare attenzione allo sviluppo di tecniche chirurgiche innovative mini-invasive, più raffinate e dolci, al fine di garantire un migliore decorso postoperatorio ed un risultato estetico ottimale.
I tumori tiroidei sono le neoplasie maligne più comuni del sistema endocrino e in Italia sono tra i tumori più frequentemente diagnosticati nella popolazione. Queste neoplasie sono all’incirca 3 volte più frequenti nelle donne che negli uomini, in particolare per le donne tra i 40 e i 60 anni, con oltre il 60% dei 40 mila interventi annuali eseguiti in Italia, ma sono potenzialmente curabili a patto che vengano trattate in modo ottimale e in centri di riferimento. Il meeting richiama difatti a riflettere sulle attività specialistiche come la chirurgia endocrina, che necessitano di personale competente e dedicato, con elevati livelli di esperienza specifica, per una maggiore attenzione al benessere e alla cura dei pazienti.
“La chirurgia della tiroide deve andare sempre di più verso un approccio altamente specializzato e personalizzato, costruita tenendo conto delle esigenze specifiche di ciascun paziente. Interessa in maggioranza pazienti di sesso femminile ed è caratterizzata da un aumento significativo in tutti i paesi occidentali.” ha dichiarato il Dott. Pietro Princi Responsabile del Centro Multifunzionale di Chirurgia Endocrina dell’Ospedale Cristo Re e Direttore scientifico del Convegno “Le nuove prospettive della moderna endocrinologia sono oggi rappresentate dal raggiungimento di obiettivi di diagnosi differenziale grazie all’ausilio di nuove metodologie di diagnostica e nuove tecniche chirurgiche, al fine di garantire un minor dolore post-operatorio, una degenza più breve ed un ottimo risultato estetico.”
Tecnologia e innovazione sono fondamentali, tuttavia nella chirurgia è l’esperienza del chirurgo a fare la differenza. La letteratura scientifica difatti conferma che i risultati migliori sussistono quando gli interventi endocrino-chirurgici vengono svolti da specialisti adeguatamente formati e con volumi (numero di interventi) opportuni.
“Una complicazione ‘classica’ della chirurgia del cancro della tiroide è l’iperparatiroidismo determinato dalla lesione delle ghiandole paratiroidi” continua il Dott. Pietro Princi “Anche questa evenienza è strettamente correlata all’esperienza del chirurgo e si verifica in via definitiva solo nel 2-4% dei casi. Può essere ridotta grazie alle nuove tecnologie che consentono il monitoraggio intraoperatorio del segnale emesso dal nervo ricorrente che innerva le corde vocali.”