Tutto quello che non sapevate sulla sete

Di Ida Macchi  

Semplice come bere un bicchier d’acqua? Non proprio. Sono le conclusioni a cui è giunto un recente studio condotto da un team del California Institute of Technology, pubblicato su Nature: la soddisfazione della sete, affermano i ricercatori, è regolata da un sofisticato circuito cui fa capo il cervello, ma sul quale sono dislocati numerosi ‘checkpoint’. Il primo è in bocca e, non appena beviamo il primo sorso d’acqua, invia all’encefalo una sensazione rinfrescante. Durante la deglutizione i neuroni del cervello prendono invece “ la misura” di quanti liquidi stiamo bevendo, ma per assicurarsi di ingerirne la giusta quantità  e sapere quando fermarsi, hanno bisogno di ulteriori punti di controllo. L’organismo non può aspettare che l’acqua venga assorbita: impiega almeno 15 minuti per passare nel flusso sanguigno e distribuirsi alle cellule e, se la dose assunta non fosse quella necessaria, il corpo rischia di rimanere all’asciutto. Per questo il cervello si avvale di una stazione di controllo posta nell’intestino: il suo  contenuto, quando arriva acqua,  diventa meno concentrato e questo cambiamento fa scattare la produzione di un ormone che viene immesso nei vasi sanguigni che convergono nel fegato (per i più curiosi: è il peptide intestinale vasoattivo VIP). Qui sono disseminati recettori del nervo vago che captano il messaggio ormonale che dice che sta arrivando preziosa acqua nel  sangue e lo trasmettono al cervello. Nel giro di pochi minuti da quando si è bevuto, i neuroni cerebrali hanno perciò la certezza che la sete è stata soddisfatta.   

L’idratazione, per altro, è fondamentale per il nostro benessere e va monitorata: “basta perdere acqua corrispondente all’1% del proprio peso per sentirsi subito più stanchi, poco reattivi, meno capaci di lavorare o di studiare”, spiega il dottor Paolo Pizzinelli, cardiologo e internista a Milano. “Se la perdita sale al 5% si possono avere crampi muscolari e debolezza. Una disidratazione del 10% mette addirittura a rischio la vita”.  Insomma l’acqua è una grande alleata della salute, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte per non rimanerne mai a corto. 

Per valutare quanto se ne sa in materia, basta rispondere a queste domande che abbiamo messo a punto con il nostro specialista . 

Si può verificare se si beve a sufficienza 

Si, controllando le proprie urine. Idratazione perfetta se si fa pipì ogni 4-5 ore circa e le urine sono limpide e chiare. Se si è disidratati, invece, le urine sono molto concentrate, hanno un colore giallo carico e, a volte, un odore più intenso. La soluzione: bere liquidi, finché la diuresi torna ad avere una frequenza ideale. 

Esiste una quota ideale di liquidi da bere ogni giorno 

Si, sono i fatidici due litri , pari a 8 bicchieri , da sorseggiare sia al pasto che fuori. Inutile e addirittura pericoloso invece esagerare e bere a dismisura. Nausea e vomito sono i campanelli d’allarme che stiamo esagerando, ma in agguato può esserci addirittura un’intossicazione da acqua che mette a rischio la vita. Le dosi potenzialmente letali : 5 litri assunti nel giro di poco tempo. Il limite sicuro: non più di un litro e mezzo nel giro di un’ora.   

E’ consigliabile  bere ancor prima di aver sete

Si, quando si avverte lo stimolo della sete significa che l’organismo sta già subendo uno stress idricoStando ai dati di una ricerca dell’American College of Sports Medicine, infatti, le persone non bevono tanta acqua quanta ne eliminano sudando. In genere reintegrano spontaneamente solo 2/3 delle perdite. 

Quando si fa attività aerobica bisogna bere di più

Si, ma per sapere qual è la dose ideale, occorre  pesarsi prima e dopo l’attività fisica: i liquidi da sorseggiare sono pari ad una volta e mezzo il peso perso. In pratica: se si smaltisce mezzo chilo, si devono bere 750 ml di  d’acqua. I primi 500 rimboccano i liquidi persi, gli altri 250 coprono quelli che si eliminano con le urine. 

E’ meglio bere solo acqua oligominerale 

No, meglio alternarla con quella  del rubinetto e quella medio minerale  (contiene sali utili alla salute come calcio, potassio e magnesio ), anche se si soffre di ritenzione idrica. In questo caso basta orientarsi su un’acqua a basso contenuto di sodio.  

I fatidici 2 litri  d’acqua quotidiani  vanno frazionati nel corpo della giornata 

Si, perché così si rimpiazzano perfettamente i liquidi che l’organismo perde naturalmente con la sudorazione e la respirazione. Infatti, questa regola  vale anche con le basse temperature: con il freddo se ne eliminano circa 200 ml al giorno. Se si suddividono invece i 2 litri in dosi ravvicinate, l’acqua  raggiunge rapidamente  la vescica, stimola la diuresi e viene eliminata in breve con le urine.  

In gravidanza bisogna bere per due   

No, dal terzo mese di attesa in poi è sufficiente aumentare di soli 300 ml la quota di liquidi quotidiani e l’incremento è sufficiente a garantire la formazione del liquido amniotico in cui è immerso il piccolo. Almeno 2,5-3 litri i acqua di giorno, invece, durante l’allattamento al seno : sono fondamentali per la produzione del latte.

Se si fa sport meglio bere soluzioni isotoniche 

No, se l’allenamento non supera i tre quarti d’ora ed è di media intensità va benissimo acqua minerale con un contenuto di sali  tra i 500 e 1500 milligrammi per litro. Le soluzioni isotoniche sono indicate solo se si affrontano sessioni di attività fisica più prolungate e intense.   

Un centrifugato di verdure è ideale per idratarsi  

Si perché è un mix di  liquidi e preziosi sali minerali. Per assorbirlo più rapidamente, soprattutto se si è sudato molto, è però utile diluirlo in rapporto 1: 2 con acqua oligominerale.

Gli alcolici disidratano

Si, soprattutto se si esagera: incrementano la diuresi e fanno eliminare più liquidi. Per questo, se a cena ci si concede un paio di bicchieri di vino, prima di andare a dormire è utile berne almeno altri due di acqua. 

Nella terza età si può bere un po’ meno 

No, la giusta idratazione è fondamentale anche per gli over 70, compresi quelli che magari stanno seduti  in poltrona e fanno poco movimento. Quel che non va dimenticato, però, è che durante la terza età lo stimolo della sete cala notevolmente e che quindi  è importante ricordarsi di bere anche prima di avvertirlo.

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