Usa: da Fda nuove regole per i cibi “sani”, ma alle aziende non piacciono

di Valentina Arcovio

La Fda ha proposto recentemente una nuova definizione di prodotti “sani”, più stringente della precedente, che rischia di lasciare fuori molti alimenti confezionati. Alcune aziende alimentari, anche molto note come la Kellog’s e la Barilla, temono che i loro prodotti non potranno presto essere considerati “sani”. Nel dettaglio della proposta dell’agenzia americana un prodotto alimentare può essere pubblicizzato come “sano” solo se soddisfa due requisiti. Il primo è che deve contenere “una certa quantità di un gruppo alimentare, come frutta, verdura, cereali, proteine e latticini”. Il secondo è che non può contenere troppo grassi saturi, sodio o zucchero aggiunti. La Fda starebbe inoltre valutando la possibilità di prevedere delle apposite etichette che possano aiutare i consumatori a trovare più facilmente un prodotto “sano”. Non si tratta quindi di vietare cibi “malsani”, ma di dare visibilità a quelli che rientrano nella nuova definizione di “sano”.

Nutrizionisti soddisfatti delle nuove linee guida

La proposta dell’agenzia americana è stata accolta con favore dagli esperti di nutrizione per i suoi standard alti. Ad esempio, per qualificarsi come “sano” un confezione di yogurt da poco meno di 200 grammi non può contenere più di 2 grammi di grassi saturi, 230 milligrammi di sodio e 2,5 grammi di zucchero aggiunto. Questo taglierebbe fuori dall’ “olimpo dei cibi sani” moltissimi yogurt attualmente in commercio, considerati ad oggi sani e di qualità. In base a queste nuove linee guida, anche quasi tutti i cereali zuccherati in commercio, sia per bambini che per gli adulti, non potranno essere più definiti “sani”. Stesso destino per il pane bianco e una serie di prodotti surgelati. Il vero nodo da sciogliere sarebbe quello degli “zuccheri aggiunti”. Il vecchio standard della Fda, che non è stato aggiornato dagli anni ’90 e non poneva alcun limite. Quindi in molti prodotti alimentari ci sarebbero tanti zuccheri aggiunti, anche se è ormai diventato chiaro che facciano male alla salute.

La rabbia dell’industria alimentare

Molte le aziende americane insorte contro la proposta della Fda, alcune delle quali ipotizzano già battaglie legali. Questo dimostra quanto sia stato difficile per la Fda provare a regolamentare in maniera più stringente la nutrizione negli Stati Uniti. Ci sono voluti quasi sei anni prima che la Fda elaborasse linee guida solide. Nel frattempo, altri paesi hanno imposto restrizioni molto più severe sui cibi malsani. Paesi come il Messico, il Cile e Israele, ad esempio, richiedono ai produttori di alimenti di includere avvertenze sulla parte anteriore delle loro confezioni quando i prodotti contengono un eccesso di sodio, grassi o zucchero. Lo scorso gennaio la Fda ha annunciato che stava studiando come implementare un avvertimento simile, più di un decennio dopo che il Congresso aveva ordinato al governo federale di prendere in considerazione l’idea. “È sconcertante”, commenta Eva Greenthal, senior policy scientist presso il Center for Science in the Public Interest, riferendosi alle proteste dell’industria alimentare. “La Fda ha il suo bel da fare per questo, ma l’agenzia deve solo concentrarsi sulla sua missione di proteggere la salute pubblica e resistere alle pressioni dell’industria, la cui unica missione è trarre profitto anche a scapito della nostra salute”, aggiunge.

Regole più stringenti escluderebbero molti alimenti

Anche i sostenitori di politiche nutrizionali più rigorose riconoscono che la maggior parte degli alimenti che gli americani mangiano non saranno in grado di portare l’etichetta di prodotto “sano”. “Quasi nulla si qualificherebbe, quindi ovviamente ai produttori di alimenti non piace l’idea”, sottolinea Marion Nestle, professore emerito di nutrizione e salute pubblica presso la New York University, secondo la quale le nuove regole “escludono automaticamente la stragrande maggioranza degli alimenti trasformati”. Ma la proposta della Fda ha ricevuto anche un feedback estremamente positivo dagli esperti di nutrizione, che affermano che si tratta di un significativo passo avanti rispetto alle precedenti norme della Fda che disciplinano i cibi sani. La proposta è stata sostenuta dall’American Society for Nutrition, dall’Association of State Public Health Nutritionists e dalla Robert Wood Johnson Foundation. In effetti, molti di questi gruppi chiedono alla Fda di andare oltre, osservando che alcune delle regole potrebbero essere manipolate per consentire ai cibi malsani di portare ancora l’etichetta salutare.

LINK FONTE: https://www.statnews.com/2023/02/21/cereal-pasta-fda-healthy/#:~:text=Cereal%2C%20pasta%2C%20and%20other%20food,%2Dstrict%20definition%20of%20’healthy’&text=WASHINGTON%20%E2%80%94%20General%20Mills%2C%20Kellogg’s,(yes%2C%20it%20exists)

https://mohre.it

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