Usa: ora il giovane adulto medio è in sovrappeso

di Valentina Arcovio

E’ ufficiale: negli Usa l’essere in sovrappeso è diventata la normalità. Uno studio condotto dalla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora mostra che, negli ultimi 4 decenni, l’indice di massa corporea medio (BMI) per i giovani adulti negli Stati Uniti è aumentato di 4,6 punti. Confrontando il periodo 1976-1980 con il 2017-2018, i ricercatori hanno scoperto che il Bmi medio è cresciuto da 23,1  a 27,7 nella fascia d’età compresa tra 18 e 25 anni. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista JAMA. Nel 1976-1980, solo il 6,2% dei giovani adulti era obeso, cioè con un Bmi pari o superiore a 30. Tuttavia, questo numero è più che quintuplicato fino al periodo 2017-2018, poiché quasi il 33% di questa fascia di età è obeso. La tendenza è stata anche accompagnata da un aumento della prevalenza del sovrappeso, passata dal 17,7% di questa popolazione durante il primo periodo di indagine al 23,6% fino al 2018. 

Effetti negativi sulla salute futura

Nel complesso, i ricercatori dicono che il 56,3% di tutti i giovani adulti risulta in sovrappeso o obeso durante tutto il periodo di indagine. Il più grande salto nel Bmi medio si è verificato nei periodi  1988-1994 e 1999-2000. In questi anni si stima un aumento di quasi due punti interi da 24,6 a 26,5. Tra questi due periodi di indagine, anche la percentuale di giovani adulti con obesità è passata dal 14,8% al 23,1%. La percentuale di giovani adulti considerati normopeso, cioè con un Bmi tra 18,5 e 24,5, si è quasi dimezzata negli ultimi 40 anni, passando dal 68,7% nel 1976-1980 al 37,5% nel 2018. Tuttavia, la percentuale di giovani adulti sottopeso, cioè con un Bmi inferiore a 18,5, non è cambiata in modo significativo nel corso degli anni, mantenendosi stabile al 5,5% nel 1976 e al 4,7% nel 2018. “Dato ciò che è noto sulla crescente prevalenza dell’obesità sia nei bambini che negli adulti, non siamo rimasti sorpresi dalla tendenza generale, tuttavia siamo rimasti sorpresi dall’entità dell’aumento della prevalenza e dal fatto che il Bmi medio in questa fascia di età ora ricada nella fascia in sovrappeso, ha detto Ellison-Barnes in un articolo pubblicato su MedPage Today. “Dato che il periodo in cui si entra nell’età adulta è un periodo di esplorazione, cambiamento e transizione che alla fine influenza il resto del percorso di un individuo nell’età adulta, questo può essere il momento ideale per intervenire in ambito clinico per prevenire, gestire o invertire l’obesità in modo da prevenire gli effetti negativi sulla salute in futuro”, aggiunge.

Quasi 1 adulto su 10 con obesità grave

I risultati sono anche in linea con il quadro più ampio: quando i ricercatori hanno esaminato l’intero set dei dati della National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) per tutti gli adulti statunitensi di età pari o superiore a 20 anni, il 42% è risultato obeso nel 2017-2018. E più specificamente, il 9,2% di tutti gli adulti aveva un’obesità grave – definita con un Bmi uguale o superiore a 40 – durante questo periodo di indagine. Tuttavia, visto che lo studio ha coinvolto persone bianche e nere non ispaniche, i ricercatori avvertono che i risultati del loro studio potrebbero non essere generalizzabili ad altri gruppi etnici o razziali. In totale, circa la metà della coorte era di sesso femminile e quasi il 40% era di colore. Inoltre, circa il 30% di tutti gli adulti inclusi rientrava in una categoria indicata con “povertà familiare”.

LINK A FONTE: https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2786516

 

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